Manteniamo la calma e non perdiamo il controllo. Ieri
la sparata di Bernie Ecclestone sul Gp d'Italia a rischio ha agitato le acque non solo del paddock della Formula 1. L'intervista apparsa su Panorama ha avuto l'eco che ci si aspettava: Mister E, di fatto, ha riaperto le trattative con la SIAS per il rinnovo del contratto con la FOM che scade nel 2016.
BILANCIO SIAS IN ROSSO La società di gestione dell'impianto brianzolo ha appena chiuso il bilancio 2012 con un buco di 900 mila euro e Alfredo Scala, fresco direttore dell'impianto, sta lanciando un piano di rilancio della struttura che prevede anche degli investimenti per rendere nuovamente competitivo l'autodromo anche da un punto di vista commerciale e di marketing e non solo sportivo.
INTERVENTI STRUTTURALI L'uscita di Bernie Ecclestone, quindi, serve a tastare il polso agli amministratori italiani sulla volontà di effettuare degli interventi sull'impianto per renderlo compatibile con i desiderata della FOM da qui alla fine di questo decennio. La sensazione, quindi, non è tanto di un braccio di ferro sulla capacità economica di aggiornare il budget a favore di Mister E per garantirsi i diritti del Gp d'Italia, quanto la disponibilità a spendere per adeguare l'impianto con modifiche strutturali.
IL TEMPIO DELLA VELOCITA' E Bernie si è messo avanti, consapevole che il 2016 non è lontano se si devono riaprire dei cantieri nel Parco di Monza, per cui ha giocato d'anticipo. Non ci sorprenderemmo affatto, anzi, che nell'ambito del Gp di Gran Bretagna a Silverstone, arrivasse da Ecclestone un sostegno al fondamentale ruolo che il Gp d'Italia ha nell'architettura del calendario di Formula 1, visto che il "tempio della velocità" resta uno dei pochi tracciati storici che lega l'attuale Circus alle origini della Formula 1.
DEBOLEZZA DI VALLI Stupisce di più l'apertura di Carlo Edoardo Valli, presidente dell'ACI Milano, a coivolgere nell'organizzazione Luca di Montezemolo o la Ferrari. Premesso che sarebbe meglio se un concorrente non diventasse anche organizzatore (parliamo tanto di conflitto di interessi in Italia!), ma è evidente il tentativo di neutralizzare l'eventuale candidatura del Mugello: non c'è una ragione per cui il marchio del Cavallino debba investire a Monza quando dispone dell'impianto toscano.
ACI ITALIA VIGILAAgli osservatori questa mossa è parsa un segno di debolezza. Gli appassionati, comunque, devono stare tranquilli: l'ACI Italia non ha alcuna intenzione di perdere il Gp monzese e Bernie, che è tutt'altro che stupido, cerca di lucrare la situazione da bravo imprenditore, ma non si spingerà al punto di rompere il filo della trattativa che si sta aprendo...
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