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F1 | Aston Martin: l'ala posteriore vale un decimo e verrà copiata

Il team di Silverstone ha avuto il consenso dei tecnici FIA prima di approntare la nuova ala posteriore che ripropone le derive verticali delle paratie laterali. Si tratta di un'idea che certamente verrà copiata dalle altre squadre perché ha dato dei risultati già nella prima prova comparativa.

Dettaglio dell'ala posteriore dell'Aston Martin AMR22

Foto di: Giorgio Piola

Nel paddock dell’Hungaroring si parla molto dell’ala posteriore dell’Aston Martin. Dan Fallows e Luca Furbatto hanno sviluppato un nuovo concetto che può essere molto utile sui circuiti ad alto carico aerodinamico come a Budapest.

Il team di Silverstone ha studiato una genialata per riproporre le due paratie laterali ai lati del profilo principale che torna a essere “chiuso”, incrementando l’efficienza dell’ala e, quindi, trovando più downforce.

La FIA aveva scritto il regolamento proprio per evitare che i progettisti potessero deliberare soluzioni in grado di generare vortici che potessero sporcare la scia, perché avrebbero impedito alle monoposto seguenti di restare incollate al cambio di chi precede.

Le paratie laterali dell’ala posteriore erano sparite e sembrava che il regolamento tecnico 2022 le avesse definitivamente bandite, imponendo che la transizione fra i due profili dell’ala e l’endplate avvenisse con delle linee curve e con dei raggi ben specificati, senza spigoli che potessero generare dei vortici.

La nuova la posteriore dell'Aston Martin AMR22 che ripropone le derive delle paratie laterali

La nuova la posteriore dell'Aston Martin AMR22 che ripropone le derive delle paratie laterali

Photo by: Uncredited

La fantasia e il genio dei tecnici Aston Martin, invece, ha dimostrato che è possibile ripristinare le derive verticali con un adeguato studio delle regole: l’alettone posteriore con il “ricciolo” della AMR22 rispetta tutti crismi del regolamento per cui la FIA, suo malgrado, lo ha dichiarato perfettamente legale.

Ma quanto vale questa idea? Stando alle indiscrezioni che filtrano dalla squadra, si parla di un decimo di secondo al giro. Il vantaggio si vede solo sui tracciati da alto carico, ma già al suo debutto la soluzione ha mostrato di essere migliorativa, pur essendo ancora nella sua prima esecuzione che in futuro potrà essere ulteriormente affinata.

Nel paddock ci sono due filoni di pensiero: c’è chi vorrebbe bandire la trovata per evitare la crescita dei costi e chi ha osservato con attenzione la novità, dando per scontato che prossimamente vedremo quella soluzione fare scuola, venendo copiata dalle altre squadre.

Mike Krack, Team Principal Aston Martin F1

Mike Krack, Team Principal Aston Martin F1

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Mike Krack, team principal Aston Martin, ha spiegato: “Quando si porta uno sviluppo di un'ala, normalmente non su aspetta fino all'ultimo momento per mostrarlo alla FIA. Siamo sempre stati in contatto con la Federazione Internazionale per capire se questa soluzione sarebbe stata accettata. Nel momento in cui ci hanno dato l’ok siamo partiti subito a realizzarla e qui la usiamo”.

Chiara la posizione di Laurent Mekies, direttore sportivo Ferrari: “Se per la FIA è legale, allora ci proveranno tutti ad averla. E se è più veloce, la vedremo sulle monoposto”.

Christian Horner ha chiosato… “Si apre un'altra strada interessante. Per una volta potremmo copiare qualcosa da un'Aston Martin piuttosto che il contrario, vedremo…".

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