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F1 | Aston Martin: la AMR22 è una copia della Red Bull

La somiglianza della "verdona" con la RB18 non deve sorprendere perché il direttore tecnico, Dan Fallows, è arrivato proprio dalla squadra di Milton Keynes, dove era il capo aerodinamico, per cui i concetti che ha portato sono quelli della monoposto di Adrian Newey. E' sparito il doppio fondo grazie al certosino lavoro di Luca Furbatto che ha trasformato la AMR22 in una vettura con pance spioventi dopo che i radiatori orizzontali sono stati rimessi verticali e inclinati in avanti. E' una vera rivoluzione.

Aston Martin AMR22, dettaglio della carrozzeria

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

L’impronta di Dan Fallows è evidente: l’Aston Martin AMR22 è diventata una copia della Red Bull RB18. Si potrebbe fare della facile ironia ricordando che il team di Silverstone si era tirato addosso molte antipatie quando, ancora con i colori Racing Point, schierò nel 2020 quella che fu definita la Mercedes rosa, una copia conforme della W10 di Brackley campione del mondo, ma in questo caso la somiglianza non deve stupire, dal momento che Fallows è stato capo aerodinamico di Milton Keynes fintanto che non è stato “strappato” da Lawrence Stroll.

Dan ha portato la conoscenza del mondo Red Bull e Luca Furbatto ci ha messo la capacità nel saper confezionare monoposto meccanicamente molto interessanti (è sua l’Alfa Romeo C42 che ben si sta comportando con Valtteri Bottas)). Il risultato che vediamo a Barcellona è che la AMR22 ha rinunciato al concetto aerodinamico del doppio fondo, andando nella direzione intrapresa da Adrian Newey.

L’immagine di Giorgio Piola ci mostra una pancia che somiglia (non si può andare oltre perché la RB18 è molto più estrema nelle soluzioni aerodinamiche) alla Red Bull, perché la “verdona” aveva dei limiti dettati dal disegno del telaio che ovviamente non è stato modificato.

La fiancata nella prima porzione ha una svasatura che degrada verso il basso per muovere del flusso verso il fondo.

Aston Martin AMR22, dettaglio tecnico dei radiatori verticali

Aston Martin AMR22, dettaglio tecnico dei radiatori verticali

Photo by: Giorgio Piola

Con i radiatori che sono stati montati in una posizione più tradizionale (verticali e inclinati in avanti, anziché orizzontali e molto sollevati dal fondo) è stato necessario rivedere tutto l’impianto di raffreddamento: non ci sono più le grandi branchie sopra alla pancia, ma sono stati aperti degli sfoghi ai lati dell’attacco dell’Halo che si protendono verso l’alto, proprio come abbiamo osservato sulla Red Bull.

Aston Martin AMR22: ecco l'ala posteriore per Barcellona

Aston Martin AMR22: ecco l'ala posteriore per Barcellona

Photo by: Uncredited

Anche il fondo e l’estrattore rimandano ai concetti di Milton Keynes: i meccanici dell’Aston Martin sono stati sottoposti a un ciclo di lavoro molto intenso per completare all’ultimo istante due nuove versioni della AMR22, mentre c’era chi sosteneva che sarebbe stata schierata solo una vettura nuova.

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Sebastian Vettel e Lance Stroll partono con pari opportunità e ritrovate speranze: la “verdona” è come se iniziasse una nuova stagione da zero. E l’aspettativa è che la vettura sia in grado di fare un salto di qualità importante per le ambizioni del marchio britannico.

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