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Aston Martin AMR21: ecco la Mercedes verde speranza

La AMR21 colpisce per la sua colorazione verde, nera e rosa frutto di uno studio che ha impegnato per dodici mesi Marek Reichman, responsabile creativo di Aston Martin. La Casa britannica torna in Formula 1 con l'ambizione di colpire a livello di immagine, ma anche con i risultati che Sebastian Vettel e Lance Stroll sapranno conquistare in pista con una monoposto che si è aggiornata ad alcune soluzioni della Mercedes W11.

Aston Martin AMR21

Foto di: Aston Martin Racing

Dopo l’Alpine, la Formula 1 porta nel paddock un altro marchio di un Costruttore iconico. L’Aston Martin ha lasciato i panni dello sponsor Red Bull, per assumere nel Circus un ruolo da grande protagonista. Con la AMR21 la Casa britannica riappare nei GP con l’intenzione di conquistarsi da subito un ruolo di tutto rispetto, cancellando quelle cinque presenze a cavallo fra il 1959 e il 1960 che avevano fruttato al più un sesto.

La Racing Point di Lawrence Stroll ha mutato pelle in un inverno e si è trasformata nell’Aston Martin Racing per dare il via a un progetto molto ambizioso che vuole rialimentare il mito del marchio inglese che nel prodotto sta vivendo un momento particolarmente difficile.

La squadra di Silverstone già l’anno scorso ha colto una vittoria con il giubilato Sergio Perez nel GP di Turchia e l’arrivo di un quattro volte campione del mondo come Sebastian Vettel al fianco di Lance Stroll, certamente alza la posta.

La AMR21 colpisce per la sua livrea sorprendente che abbina al verde British il nero e una striscia rosa dello sponsor BWT ripreso per i capelli. Non c’è dubbio che la colorazione Aston Martin non passerà inosservata nella griglia di partenza del GP del Bahrain.

La vettura curata da Andy Green mantiene ovviamente l’impronta Mercedes, avendo anche potuto beneficiare degli aggiornamenti alla W11. Per una descrizione più approfondita della vettura vi rimandiamo a più tardi, ma intanto vi possiamo anticipare che la livrea della AMR21 è il frutto di un lungo studio cromatico.

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Perché dire verde è facile, ma trovare la giusta tonalità che soddisfi l’occhio di chi guarda la gara in pista, senza che deluda in televisione o nelle fotografie non è affatto semplice.

Marek Reichman, responsabile creativo di Aston Martin, che ha curato le vetture stradali degli ultimi 16 anni - ha spiegato che il colore scelto è il frutto di un lungo lavoro…

“La tonalità di colore è qualcosa di molto importante. Perché la percezione dello stesso colore cambia se lo si vede allo schermo del computer, alla luce del sole o in una giornata grigia a Silverstone. Non ci crederete ma abbiamo impiegato 12 mesi per trovare la tonalità di verde giusta e siamo arrivati fino all’ultimo con delle modifiche”.

“Quello che avete visto è il colore più bello dello schieramento. Abbiamo scelto una tonalità chiara nella scala che avevamo in opzione. Non è come scegliere un Pantone – ha aggiunto Reichman – perché lo stesso colore verrà inevitabilmente richiesto dai nostri clienti sulle vetture stradali. Non si trattava di sviluppare solo la livrea della F1, perché ci sarà chi vorrà proprio quel verde, per cui siamo dovuti passare attraverso un processo di sviluppo completo, che includeva ripetibilità, durata e riparabilità”.

“Naturalmente abbiamo anche dovuto trovare una vernice che non costasse troppo in termini di peso e che permettesse di avere una superficie riflettente da riprodurre anche sulle vetture stradali con le normali pistone a spruzzo”.

"Per essere sicuri di non sbagliare abbiamo usato tecnologie sofisticate adatte alle telecamere 4K e 3D. La maggior parte degli interni delle nostre auto sono sviluppati al CAD per cui non realizziamo modelli fisici. Abbiamo sviluppato un'elevata capacità di simulare le tonalità per avere il colore più corretto per l'occhio. È stato un processo lungo ma il risultato ci soddisfa”.

E voi cosa ne pensate?

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