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La McLaren MP4-30 sarà in stile Red Bull!

Peter Prodromou sta disegnando un'ala per Abu Dhabi e ha rimesso mano al progetto del prossimo anno

Ron Dennis è deluso. Gli avevano promesso un salto di qualità dopo la pessima stagione 2013 (nessun podio!), ma la musica in McLaren non è cambiata molto, visto che la squadra di Woking è quinta nel mondiale Costruttori e si deve guardare dalla Force India, sesta, che non è lontana.

Dennis è consapevole di avere un team che non può soddisfare le aspettative della Honda che ritornerà in Formula 1 nel 2015 per riaprire un ciclo vincente come era stato ai tempi di Ayrton Senna e Alain Prost, alla fine degli Anni 80. Intanto Ron si prepara a ridisegnare l’organigramma del team: si prefigura una drastica riduzione del management in quella che oggi è una struttura a matrice del team.

L’attuale McLaren deve snellire la catena di comando e, senza un main sponsor, non si può più permettere una struttura come Red Bull Racing e Ferrari. Ecco perché si parla di uscite importanti: il CEO, Jonathan Neale, è in discussione, mentre otterrebbe più poteri Eric Boullier, attuale Racing Director. Anche il dipartimento tecnico sta per essere rivisto: il direttore tecnico Tim Goss sembra aver finito il suo ciclo, così come il responsabile di pista, Sam Michael.

Matt Morris, ex Sauber, ha avuto l’incarico di ridisegnare la struttura e non è, quindi, il capo progetto della MP4-30 che dovrà correre l’anno prossimo con il V6 Turbo della Honda. Attualmente a tirare le fila è Doug McKiernan, promosso nel ruolo da capo aerodinamico, ma al suo fianco cresce il potere di Peter Prodromou, l’ex Red Bull Racing che è arrivato a metà settembre.

Lo staff tecnico della McLaren si è molto impoverito negli ultimi anni: Pat Fry ha portato una "colonia" di ingegneri di Woking alla Ferrari (Giacomo Tortora, Ioannis Veludis e Rupart Daraker) proprio come poi ha fatto anche Paddy Lowe in direzione Mercedes.

Siccome l’obiettivo è di tornare a vincere nel 2016, dopo un anno di esperienza con la power unit Honda, Ron Dennis deve dare corpo ad una squadra che permetta un 2015 in crescita, prima di puntare al vertice l’anno successivo, dopo due campionati di “vacche magre”.

Non è un segreto, quindi, che la ricostruzione della McLaren passi per Peter Prodromou. L’ingegnere anglo-cipriota, dopo otto anni di Red Bull Racing si era stufato di essere il braccio destro di Adrian Newey, e ha scelto il ritorno a Woking per camminare con le sue gambe. Peter ha ritrovato molte facce che già conosceva e che, subito, gli hanno riconosciuto credito e stima.

E Prodromou si è subito rimboccato le maniche: ha disegnato un’ala nuova di cui si dice un gran bene che si vedrà ad Abu Dhabi. Per l’ultimo Gp della stagione, che avrà un punteggio doppio, arriverà un pacchetto aerodinamico che dovrebbe indicare le linee guida del futuro oltre che garantire il quinto posto nella graduatoria Costruttori.

Le modifiche dovrebbero essere compatibili anche con la MP4-29 H, la vettura che nei test successivi al Gp nell’emirato, farà debuttare il V6 Turbo Honda in pista dopo i collaudi al banco. I dati che i giapponesi hanno dato agli inglesi sarebbero in linea con quelli del motore Mercedes che la McLaren ha usato finora, quella che manca pare sia l’affidabilità.

L’impegno di Peter è a 360 gradi: il suo computer è sempre aperto sui programmi CFD. Starebbe mettendo mano anche alla MP4-30, la macchina del prossimo anno, le cui linee guida sono già state deliberate con i responsabili della Honda per quanto attiene all’installazione della power unit e dei suoi accessori.

La nuova McLaren avrà una sempre maggiore influenza della filosofia costruttiva Red Bull Racing. Peter Prodromou non è il classico tecnico che nella valigetta 24 ore si è portato via i segreti della squadra da cui proviene: è un ingegnere che conosce ogni aspetto della monoposto, avendo ben chiari in testa i concetti e non solo quelli aerodinamici.

Aspettiamoci, quindi, di vedere una MP4-30 che nel tempo sarà sempre meno una McLaren e sempre più una Red Bull, pur mantenendo una scocca che ormai è già stata deliberata. La sospensione posteriore, per esempio, al momento mantiene lo schema della “tapparella” (pare che valga 8 punti di carico aerodinamico in galleria del vento!), ma i bracci con il disegno “butterfly” non piacciono troppo a Prodromou. La macchina, quindi, sarà in continuo divenire, promettendo una crescita che, invece, è mancata quest’anno...

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