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La scia Ferrari a Monza poteva valere due decimi!

Grazie alla telemetria Wintax di Marelli abbiamo simulato cosa accade a due F.1 vicine nel giro dello Stradale

Monza è il “tempio della velocità”, la pista del mondiale di Formula 1 dove si raggiungono le velocità massime più elevate e il motore V8 procede al massimo dell’apertura della farfalla per il 70% del giro. Una sorta di galleria del vento all’aperto dove non conta tanto il carico aerodinamico, quanto l’efficienza, vale a dire la capacità di fendere l’aria con una ridotta sezione frontale della monoposto che permetta una buona penetrazione aerodinamica. Appositamente per lo Stradale i team approntano dei pacchetti aerodinamici molto scarichi con ali a bassa incidenza, eliminando tutti i flap superflui. LA QUALIFICA IN TRENINO Insomma Monza è ancora un tracciato nel quale, specie in qualifica, è possibile sfruttare al meglio la scia di una monoposto che precede. La Ferrari ha cercato di sfruttare questa opportunità facendo girare il “capitano” Fernando Alonso dietro al compagno di squadra, Felipe Massa e viceversa. La squadra del Cavallino aveva l’ambizione di puntare alla seconda fila, non avendo il potenziale per contrastare le due Red Bull Racing di Sebastian Vettel e Mark Webber, ma alla fine è stata beffata da Nico Hulkenberg con la Sauber C32 motorizzata con lo stesso propulsore della F138. COLLABORAZIONE CON MAGNETI MARELLI OmniCorse.it voleva capire cosa è successo durante quella delicata fase delle qualifiche del Gp d’Italia per cui i due piloti della Scuderia non sono riusciti a sfruttare il potenziale della Rossa. Abbiamo fatto quindi una simulazione della qualifica per cercare di capire cosa potrebbe essere successo a Fernando Alonso e Felipe Massa, basandoci sull’efficace sistema Wintax di Magneti Marelli. Il software Wintax, infatti, consente la realizzazione di simulazioni su tutti i circuiti, che aiutano a spiegare e interpretare la prestazione e l'affidabilità di auto e moto da corsa. WINTAX, ANALISI DALLA TELEMETRIA Abbiamo scelto quindi Wintax, un strumento potente e flessibile, sviluppato in più di 30 anni di applicazioni in Formula 1, e che è diventato l‘indispensabile strumento di lavoro di Case e team impegnati nel Motorsport: le analisi possono essere approfondite grazie alle funzioni matematiche presenti all'interno dell'ambiente Wintax, ma anche grazie al collegamento bidirezionale con tool esterni quali Excel e Matlab. SIMULAZIONE DELLA SCIA Ai tecnici di Magneti Marelli Motorsport abbiamo chiesto, quindi, un’analisi sul vantaggio prestazionale di due monoposto di Formula 1 che percorrono in scia il rettifilo delle tribune di Monza, quello più lungo. Dalla simulazione è emerso che per ottenere il miglior risultato era necessario che la vettura inseguitrice mantenesse una distanza di 35-45 metri da quella davanti. L’effetto della scia si sente circa 40 metri dopo la corda della curva Parabolica (prima si rischia di avere una perdita di carico che può determinare un nocivo sottosterzo). USATO SIA IL KERS CHE IL DRS La Formula 1 che sta davanti deve lasciare la traiettoria ideale a circa 100 metri dalla staccata della Variante del Rettifilo, per consentire alla monoposto che segue di recuperare tutto il carico aerodinamico necessario ad affrontare l’impegnativa frenata. Nella nostra simulazione Wintax sono stati azionati anche il KERS (60 KW per il tempo di 6”6 in uscita dalla Parabolica) e il DRS, l’ala mobile si può azionare se si è a meno di un secondo di distacco da chi precede. A LIMITATORE PER OLTRE 4 SECONDI Dall’analisi dei dati di simulazione è emerso che non c’è stato un aumento della velocità massima (Esteban Gutierrez è stato il più veloce a Monza raggiungendo 341,1 km/h alla speed trap in gara e 340,0 km/h in qualifica, mentre per esempio Fernando Alonso è arrivato a 337,2 km/h in qualifica e a 338,3 km/h in gara), ma la monoposto in scia si è arrivata prima alla sua top speed, restando per 4”3 al limitatore di giri (quello che tutti motoristi hanno inserito prima di quello controllato dalla MES che “taglia” brutalmente la potenza quando si arriva ai 18 mila giri regolamentari). GUADAGNO DI DUE DECIMI! È infatti, che sul traguardo l’aumento di velocità in scia è stato di 12 km/h e il guadagno nel tempo sul giro è valutabile in 0”21. La tattica scelta a Monza dalla Ferrari, quindi, era corretta, sebbene sia stata pesantemente criticata dagli osservatori e suffragata dai dati di simulazione. Gli appassionati si domanderanno, allora, come mai la Sauber C32 di Nico Hulkenberg sia riuscita a precedere le due Rosse girando da sola e, alla fine, Felipe Massa sia rimasto davanti al “capitano” in griglia di partenza. La ragione è semplice: nelle tre Varianti (Rettifilo, Roggia e Ascari) le due monoposto si sono avvicinate troppo e la perdita di carico aerodinamico avrebbe generato un sottosterzo che ha penalizzato il risultato finale: quello che si è guadagnato sul dritto, insomma, si sarebbe perso in curva. BISOGNA TROVARE L’EQUILIBRIO Per completare il quadro ci sembra giusto aggiungere solo una nostra considerazione finale. Evidentemente la scelta di Maranello di scegliere un assetto aerodinamico troppo scarico non ha pagato (Sebastian Vettel aveva raggiunto i 335,6 km/h alla speed trap in qualifica). Paradossalmente, quindi, avere ali leggermente più incidenti avrebbe aiutato. Anche nel “tempio della velocità”…

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