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F1 | Alpine: Rossi non chiude l'Academy dopo la lezione Piastri

Laurent Rossi, CEO di Alpine, ha parlato di F1 al Salone dell’Auto di Parigi, rispondendo alle domande scomode dei giornalisti sul caso Piastri: "Abbiamo commesso degli errori nel redigere il contratto, ma non pensavamo che un pilota costruito da noi se ne sarebbe andato: Verstappen, Russell e Leclerc hanno accettato di correre in team minori prima di approdare al teamufficiale. E' stato un atteggiamento presuntuoso". "La McLaren prende i piloti a destra e a sinistra: così è facile senza investire nulla".

Laurent Rossi, CEO, Alpine F1, nella conferenza stampa dei team principal

Foto di: LAT Images

Un addio improvviso, inatteso, che ancora brucia. Non stiamo parlando di una storia d’amore ma del rapporto interrotto bruscamente da Oscar Piastri con la Alpine nel corso di questa estate.

Tutto è nato dall’effetto domino scatenato dall’addio alla Formula 1 di Sebastian Vettel. Il sedile in Aston Martin lasciato libero dal quattro volte iridato ha ingolosito Fernando Alonso che, non trovando un accordo con il team transalpino per ottenere un contratto biennale, ha atteso l’ultimo momento utile prima della pausa estiva per accordarsi con la squadra di proprietà di Lawrence Stroll.

Oscar Piastri, pilota McLaren nel 2023 dopo la rottura con Alpine

Oscar Piastri, pilota McLaren nel 2023 dopo la rottura con Alpine

Photo by: Getty Images

L’Alpine è rimasta spiazzata dalla decisione dell’asturiano, ma pensava di poter rimpiazzare l’esperienza di Nando con il talento emergente di Oscar Piastri. Una scelta sensata, ma i manager della squadra, ed il loro team legale, non ha fatto i conti con le ambizioni dell’australiano classe 2001.

Piastri, infatti, dopo essere stato annunciato da Alpine come pilota titolare per il 2023 al fianco di Esteban Ocon, ha smentito sui suoi profili social qualunque tipo di accordo con la scuderia francese facendo capire palesemente di avere tra le mani un contratto in essere con un altro team.

La vicenda si è risolta soltanto ai primi di settembre quando si è pronunciato il Contract Recognition Board della FIA stabilendo la validità del contratto sottoscritto da Piastri con la McLaren.

La vicenda ha segnato profondamente i vertici di Alpine e Laurent Rossi, intervenuto al Salone dell’Auto di Parigi in qualità di CEO della Casa, non si è nascosto di fronte alle domande scomode della stampa.

“No, non abbiamo mai mancato la scadenza. È completamente falso” ha dichiarato il manager francese quando gli è stato chiesto quale sia stato lo sbaglio commesso dalla squadra.

“Il nostro errore è stato lasciare la porta aperta nel contratto, ed è stato un errore di ingenuità perché non pensavamo che sarebbe andato via, nessuno l'aveva mai fatto prima. Pensiamo a Verstappen, Russell o Leclerc, tutti sono passati prima da un team minore. Oscar non voleva andare alla Williams perché immagino si sentisse migliore di quella squadra. È un atteggiamento po' presuntuoso, ad essere onesti. Russell è stato per tre anni alla Williams e questo non lo rende un pilota inferiore oggi”.

Oscar Piastri sull'Alpine A522 nelle prove di pit stop in Azerbaijan

Oscar Piastri sull'Alpine A522 nelle prove di pit stop in Azerbaijan

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Che la ferita bruci ancora è apparso palese quando Rossi ha spiegato come Piastri avesse accesso a tutti i dati della monoposto 2023…
“Abbiamo commesso alcuni errori nel modo in cui abbiamo inquadrato il contratto. Impareremo da questi, saremo molto più rigidi nel redigere gli accordi, ma è triste perché era uno di famiglia essendo stato con noi per quasi quattro anni. Gli abbiamo dato tutto, gli abbiamo fatto fare qualcosa come 3.500 giri quest'anno su una Formula 1. È stato il pilota di F1 che ha fatto il maggior numero di chilometri nell'anno, più dei piloti titolari. Aveva pieno accesso a tutto ciò che riguardava l'azienda, compresi i piani per il prossimo anno. Stava sviluppando la macchina insieme ai due piloti, quindi non c'era nulla di nascosto, l'intenzione era molto chiara: era quella di farne un futuro pilota, ma lui ha deciso di sfruttare ciò come opportunità per avere un contratto migliore”.

Alla luce del “caso Piastri” è stato chiesto al CEO di Alpine quale sarà il futuro della Academy che al momento vede quale nome di peso quello di Jack Doohan. Rossi, nel confermare la volontà della Casa di impegnarsi nel sostenere le giovani promesse non ha mancato di rifilare una frecciatina alla McLaren…
“Ce lo siamo chiesti, perché investiamo molto nel nostro vivaio e se fai crescere un giovane pilota quanto meno devi ottenere il beneficio di farlo guidare per te per un po' di tempo, così come accade nel calcio con le giovani promesse”.

“Allora qual è il punto? Se sei la McLaren non hai un’Academy. Non ti preoccupi. Non ne vuoi creare una. In pratica, prendi i piloti a destra e sinistra, ma fondamentalmente non investi. Così facendo si creerà una precedente pericoloso, perché si diminuisce la quantità di piloti che avranno accesso alla Formula 1 o alle corse in generale, perché all'improvviso non li si sostiene più”.

“Allo stesso tempo la Academy fa parte del nostro DNA. Abbiamo molte persone nell'azienda che credono nel nostro vivaio, che credono nell'avvicinare i giovani e le loro famiglie a noi, al marchio, facendoli crescere. Insegnare e vedere questi ragazzi che fanno progressi è fantastico e vogliamo farlo anche perché riusciamo a trasmettere loro il giusto insieme di valori”.

Dopo mesi passati a decidere chi sarebbe stato il futuro compagno di Esteban Ocon, la Alpine ha annunciato ufficialmente l’ingaggio di Pierre Gasly in occasione del weekend di Suzuka. La scuderia transalpina potrà così contare su una coppia tutta francese, ma in passato i rapporti tra i due non sono stati proprio idilliaci…
“Esteban e Pierre lavoreranno bene insieme. Sicuramente ci potranno essere tensioni tra di loro, ma non quelle che immaginiamo. Non credo che ci sia qualcosa nel passato che verrà fuori e che li farà litigare”.

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