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Alpine | Rossi: "Ecco il piano dei 100 GP per vincere il mondiale"

La sqaudra di Enstone ha vinto un po' fortunosamente il GP d'Ungheria con Ocon, ma il successo, per quanto meritato, è visto come un felice episodio nel progetto di Luce De Meo che Laurent Rossi vuole realizzare all'Alpine. Scopriamo come il marchio sportivo del Gruppo Renault vuole attaccare il mondiale di F1 entro il 2025. Il manager francese 46enne spiega quali sono le strategie di un piano ambizioso che non è solo sportivo.

Laurent Rossi, CEO, Alpine F1, in conferenza stampa

Foto di: FIA Pool

È un personaggio che non ama particolarmente la ribalta, ma è la figura che ha preso in mano le redini dell’Alpine da quando il presidente del Gruppo Renault, Luca De Meo, gli ha dato le chiavi per gestire il marchio: la squadra di F1 come la divisione auto.

Laurent Rossi, 46enne, ingegnere specializzato in fluidodinamica, non aveva esperienza di F1 quando ha preso in mano a inizio anno l’Alpine, ma da manager che ha iniziato in Renault prima di approdare negli Stati Uniti alla Boston Consulting e a Google dove teneva i rapporti con il mondo automotive.

Nel 2018 è rientrato in Renault come Direttore Strategia e Business Development del Gruppo e De Meo lo ha scelto per avviare un piano molto ambizioso che dovrebbe portare l’Alpine a lottare per il mondiale di F1 entro il 2025.

Laurent Rossi, CEO Alpine F1, ed Esteban Ocon, festeggiano la vittoria in Ungheria sul podio

Laurent Rossi, CEO Alpine F1, ed Esteban Ocon, festeggiano la vittoria in Ungheria sul podio

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

A prima vista può sembrare un modo per guadagnare tempo, come se l’esperienza Renault di questi anni avesse prodotto poco o niente, ma in realtà non è così, perché Laurent delinea uno scenario molto realistico che passa attraverso l’ambizioso “progetto dei 100 GP”. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa si tratta in questa lunga chiacchierata concessa al nostro Jonathan Noble. Emerge una visione strategica a lunga gittata che merita di essere approfondita…

Volendo fare un riassunto della stagione 2022 verrebbe da dire che è arrivata la vittoria prima del previsto, ma il rendimento nel campionato è stato sotto alle aspettative?
“Beh, la sintesi è perfetta. Abbiamo iniziato la stagione con un livello prestazionale che non era soddisfacente. In Bahrain non abbiamo conquistato punti: la macchina a essere onesti è parsa deludente, certo non al livello che avremmo voluto. Sapevamo anche che i cambiamenti regolamentari avrebbero impattato su di noi, per cui sapevo dall’inizio che sarebbe stata una stagione difficile”.

“Tuttavia, volevo che il team cercasse di confermare almeno la quinta posizione nel mondiale Costruttori dello scorso anno. E per riuscirci sapevamo che avremmo dovuto ottimizzare le prestazioni dappertutto. Siccome le prestazioni derivano dalla somma di tutti i dettagli, ho detto alla squadra che ogni reparto doveva migliorare le sue performance, affinché ciascuno dia il suo meglio”.

“E devo dire che la squadra ha reagito bene perché ha fatto tesoro di ogni errore, di ogni occasione persa. Partendo da questa analisi abbiamo costruito dei weekend di gara molto migliori di quanto facessimo in precedenza: abbiamo lavorato sui piloti, sulla comprensione delle gomme, sulle strategie per le qualifiche e la gara”.

“Il risultato è stato che abbiamo messo insieme una striscia di 15 gare a punti, e penso che sia notevole se si considera che la nostra macchina si colloca tra l’ottava e la dodicesima posizione. Siamo in un ambito nel quale si oscilla fra zero e due punti in media a gara. Infilare, quindi, una sequenza di 15 gare a punti è positivo”.

“E anche la vittoria in Ungheria poteva sembrare fortunosa, ma stiamo stati in testa per 65 giri e devo dire che molto di quello che abbiamo capito durante l’anno l’abbiamo applicato in quel fine settimana. Molto prima della gara, sapevamo che il meteo sarebbe stato variabile e abbiamo giocato bene le nostre carte, difendendoci bene durante la corsa”.

“La squadra ha sviluppato delle doti: forza, resilienza e sagacia che saranno utili quando avremo una macchina più veloce. Ora sappiamo che il ritmo della nostra monoposto non è eccezionale, ma la squadra sta lavorando abbastanza bene in pista e fuori. Pertanto pista tra una gara e l'altra. Quindi, finché manterremo il quinto posto, potremo dire che questa è una buona stagione”.

Esteban Ocon, Alpine A521

Esteban Ocon, Alpine A521

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Renault e Alpine sembrano essere abbonate al quinto posto. Vi basta, non vi aspettate di più?
“No, non è in linea con ciò che vogliamo. L’obiettivo è lottare per il podio e vincere entro la fine di questo nuovo ciclo regolamentare, vale a dire nel 2024/25, a seconda di quando si passerà al regolamento successivo, ma per riuscirci dovremo far evolvere la squadra”.

“Il team è cresciuto: eravamo noni nel Costruttori e ora siamo stabilmente quinti. Per passare alla fase successiva e diventare il migliore top team, piuttosto che solo il migliore nel gruppo di centro, è necessaria un'altra evoluzione. Ma per ora mi basterebbe restare dove siamo, senza regredire. Abbiamo maturato molta esperienza che verrà utile in futuro, ma poi avremo bisogno di farci i… muscoli per puntare sempre più in alto, gara dopo gara, stagione dopo stagione nei prossimi anni. Questo sarà un altro capitolo della nostra storia”.

Quest’anno è stato difficile valutare i progressi dei team che erano impegnati anche nello sviluppo delle monoposto 2022. È la spiegazione di certe prestazioni Alpine?
“In effetti l’aver dedicato molto presto uomini e risorse sulla macchina 2022 ha ovviamente ostacolato lo sviluppo della monoposto attuale, ma ad essere onesti, penso che questa macchina abbia raggiunto quasi il suo massimo. È stata progettata in modo tale che le modifiche introdotte l’anno scorso non sono state positive per noi. Ma così è la vita: sono state decisioni prese in piena pandemia. E, comunque, non credo che avremmo potuto crescere molto anche sviluppando la vettura”.

Esteban Ocon, Alpine A521

Esteban Ocon, Alpine A521

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Avete una gestione del team con una struttura diversa da altri: vi ha causato qualche difficoltà a inizio stagione?
“Penso che i risultati in pista parlino da soli. Con 15 GP a punti e una vittoria non sembra che ci stiamo prendendo in giro quando scendiamo in pista. La struttura, quindi, funziona. Quanto meno per ottenere quei risultati che stiamo raccogliendo”.

“Se mi chiede se è l'organizzazione giusta per scalare la classifica, risponde che lo valuterò alla fine della stagione. Prima voglio portare a casa il quinto posto nel Costruttori e poi voglio assicurarmi che a Enstone e a Viry siano tutti concentrati nello sviluppo della monoposto 2022. Solo dopo farò le mie valutazioni sull'organizzazione in generale e sul top management in particolare”.

Davide Brivio, Racing Director Alpine F1 parla con Esteban Ocon

Davide Brivio, Racing Director Alpine F1 parla con Esteban Ocon

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

Si sente dire di un ritorno di Davide Brivio in MotoGP: fa sempre parte dei vostri piani?
“Beh, le voci sulla Moto GP evidenziano i giudizi molto positivi nei confronti di Davide, tutti ricordano che si è sentita la sua mancanza. Si tratta di una grande testimonianza del valore della persona. E lo sta dimostrando anche nella nostra squadra: sta contribuendo molto nella gestione dei piloti, ed è un collante della squadra in pista, perché la sua esperienza sportiva è inestimabile”.

“Per quanto riguarda il futuro, Davide, come qualsiasi altra persona del team, si adeguerà all'organizzazione che deciderò io, seguendo le novità che introdurrò a fine stagione. Non è diverso dagli altri della squadra”.

La stagione 2022 si presenza come una roulette, con molte incognite e poche certezze?
“Sono d'accordo. La nostra tabella di marcia prevede di crescere ogni anno, ma l'unico dubbio riguarda proprio il 2022 perché partiremo da zero e potremmo partire bene come male con un progetto tutto nuovo, ma ciò che è importante è dotarsi di una buona organizzazione per farsi i muscoli e crescere gara dopo gara”.

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“Contrariamente a quest'anno, l’obiettivo dei gruppi di lavoro di Viry e Enstone sarà l'evoluzione continua dell'auto, gara dopo gara, stagione dopo stagione. Il nostro sarà un prototipo in continua evoluzione. Se partiremo dal fondo della classifica, cosa che ovviamente non spero, la cosa più importante sarà fare costantemente dei progressi per finire più in alto alla fine della stagione, piuttosto che partire da un lusinghiero sesto posto e poi iniziare una inesorabile in discesa”.

“Quindi sì, all’inizio sarà come lanciare una moneta in aria. Anche se prevedo che non ci saranno delle rivoluzioni nelle gerarchie, alcune posizioni potrebbero essere leggermente diverse da quelle di oggi”.

Fernando Alonso, Alpine F1

Fernando Alonso, Alpine F1

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Nessuna ambizione a breve termine, ma c’è un piano vincente sui prossimi 100 GP?
“Sì, questo è ciò che conta per me”.

“Il mio piano dei 100 GP comprende anche le gare di quest’anno. Odio la parola che in questo periodo è abusata, ma siamo in una transizione che coinvolge tutti perché nel 2022 avremo una nuova monoposto e nuove regole".

“Ma l’esperienza di quest’anno non sarà stata vana perché avremo imparato tante cose dal punto di vista operativo. Cioè cercare le prestazioni al di fuori delle performace della monoposto. Le altre 80 gare ci serviranno a far crescere la squadra e la macchina per puntare in alto. L’obiettivo, quindi, non cambierà in funzione da dove riusciremo a partire l’anno prossimo. Non cambieremo i piani per essere più competitivi due gare dopo l'inizio della stagione. Ci prenderemo il nostro tempo per arrivare dove vogliamo. Il nostro è un programma a lungo termine”.

“I top team di oggi hanno costruito i loro risultati nel tempo, mettendo pietra su pietra ed è quello che voglio fare anche io”.

Qual sarà l’ambizione alla fine dei 100 GP?
“Vincere. È sul podio che dobbiamo arrivare con una squadra vincente. Dobbiamo mirare alto, sapendo che guardiamo a un obiettivo possibile grazie all’introduzione del budget cap e a uno staff che ha 45 anni di esperienza. Non si tratta di una mission impossible, ma anzi di un progetto molto ragionevole. Dobbiamo vincere entro la fine del nuovo regolamento”.

Punterete al mondiale?
“Prima alle gare, sicuro. Poi al mondiale”.

Alain Prost, Alpine F1 Team

Alain Prost, Alpine F1 Team

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

D’accordo ma anche Mercedes, Ferrari, Red Bull e McLaren hanno la stessa ambizione. Come pensate di batterli?
“Beh, perché siamo una squadra di lavoro. I dati ci hanno mostrato nel tempo che ci sono stati momenti in cui l'aerodinamica era più importante, poi è venuto il momento del motore e del pilota. Oggi abbiamo una combinazione delle tre cose”.

“Un fatto è certo: abbiamo la possibilità di avere la migliore integrazione fra la power unit e il telaio perché siamo una squadra ufficiale. Altri non godono di questo lusso, perché dovranno prendere il motore per come è stato progettato e dovranno adattarlo al loro telaio. Abbiamo un approccio diverso. Tre squadre possono fare la differenza: Ferrari, Mercedes e noi”.

“Oltre a questo vantaggio possiamo vantare 45 anni di esperienza in F1. I soldi da soli non bastano per vincere, serve anche l’esperienza per essere maturi per vincere. E aggiungo che alle spalle abbiamo un grande gruppo industriale. È importante perché la F1 avrà sempre più a che fare con i dati, con l'intelligenza artificiale, con nuovi modi di costruire le prestazioni. Essere supportati da un gruppo che negli ultimi 20 anni ha messo insieme una straordinaria esperienza in quei campi sarà un vantaggio, perché sarà possibile attingere a risorse umane che i semplici team non hanno. Ci sono diversi esperti in molti campi che possono essere chiamati in causa in ogni momento. La ricerca delle prestazioni si allargherà all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico”.

Il budget cap sta cercando di parificare i Costruttori ai team, ma la forza di un marchio continuerà a farsi sentire…
“Siamo entrati nell’era del tetto dei costi che cambia la ricetta con cui si devono fare le corse rispetto agli anni passati. Quindi dovremo adattarci a un nuovo contesto e penso che abbiamo le risorse per riuscirci. Non si potranno più spendere soldi per risolvere eventuali problemi, per cui sarà importante come si allocano le risorse e come la squadra sarà efficiente nel lavorare. Ecco perché diventa importante avere una buona integrazione della PU con il telaio”.

“E sarà importante sapere di affidarci al Gruppo Renault per il medio e lungo termine: abbiamo la garanzia di fare un percorso sicuro, senza rimettere in discussione tutto ogni anno. Questo contesto di lavoro, quindi, sarà a noi favorevole. E sarà interessante scoprire quale aspetto il nuovo regolamento metterà in risalto: verrà messa in discussione la prevalenza aerodinamica? Allora bisognerà adeguare la squadra ai cambiamenti e così gli investimenti”.

Fernando Alonso, Alpine A521

Fernando Alonso, Alpine A521

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Alpine, quindi, dovrebbe lavorare senza stress nel prossimo futuro…
“Il contesto in effetti è incredibilmente favorevole, perché Luca de Meo è stato l'artefice di tutto questo. Ho avuto la fortuna di costruire con lui la piattaforma Alpine e di altri marchi del gruppo Renault. Ha una visione chiara di ciò che serve per puntare in alto e del tempo necessario per farlo. Quindi è completamente allineato al piano delle 100 gare”.

“In materia di telaio il budget cap vincola le spese per cui tutti avremo a disposizione le stesse risorse e penso che in un periodo non lontano si arriverà a definire dei vincoli anche sui motori. Il costo di una stagione sarà ben definito, senza sorprese sia per un team clienti che per un Costruttore. Aiuterà la sostenibilità della F1 e avvicinerà altri ad entrare in un quadro economico ben definito. Stiamo andando nella giusta direzione”.

Qual è l’impegno di Renault in F1?
“L’investimento per il piano dei 100 GP è già stato stanziato. E Alpine oggi non è solo una squadra di F1. Abbiamo anche una divisione di vetture stradali che inizierà a dare i suoi frutti in termini di profitto perché lanceremo più di una macchina. Sono previste tre auto nel 2024, 2025 e 2026, e molto probabilmente altre ne seguiranno. I profitti che genereranno contribuiranno al finanziamento delle attività motoristiche”.

“Se il nostro obiettivo è di salire sul podio della F1 nel 2025, la Alpine avrà il target di raggiungere il pareggio di bilancio. Ciò significherà che il Gruppo Renault dovrà investire sempre meno nella squadra, creando un circolo virtuoso. Questo è il piano ideato con Luca De Meo. Lui ha architettato il progetto ed io sono perfettamente allineato a questo piano”.

L’Alpine ha avuto una buon esposizione quest’anno: merito anche della livrea?
“Non siamo affatto sorpresi perché avevamo scommesso che il rebranding avrebbe aiutato tanto Alpine che il team di F1. E la livrea è solo un pezzo, per quanto abbia aiutato. La cambieremo nei prossimi anni per non rischiare di essere stantii, ma si evolverà per esprimere i contenuti di Alpine. I partner che si legheranno a noi lo sanno, manterremo la nostra identità senza inseguire i colori degli sponsor”.

Marcin Budkowski, Direttore esecutivo, Alpine F1

Marcin Budkowski, Direttore esecutivo, Alpine F1

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

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