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Alonso: "Vettel? Seguirò quello che deciderà la Ferrari"

Lo spagnolo non mette pregiudiziali a Sebastian, ma considera Hamilton l'avversario più forte

Alonso:
A Madonna di Campiglio non si è fatto vedere molto in giro. Fernando Alonso ha preferito riposare in albergo, ma non ha rinunciato all’idea di sciare: aspetta che migliori il tempo visto che nevica da un paio di giorni. Lo spagnolo è arrivato a Wrooom dopo un giro del mondo che lo ha portato prima in Russia dalla fidanzata e poi in Brasile per partecipare alla gara di karting organizzata da Massa. Ha le idee molto chiare sulla stagione 2013 e trasmette un forte ottimismo. È un grande motivatore, ma la sensazione è ci creda fino in fondo al potenziale di una Ferrari che vuole tornare a vincere il mondiale piloti. Ha toccato tutti i temi che gli sono stati proposti dai giornalisti senza cercare scorciatoie. È parso solo un po’ “pinocchio” quando ha detto che è disposto ad accogliere Vettel in squadra nel futuro, accettando i voleri della Ferrari. Continua a considerare Hamilton l’avversario più forte, ma non sa quale sarà quello più temibile nel corso del campionato. Come hai trascorso l’inverno? “Non mi sono riposato come avrei voluto, abbiamo avuto una stagione molto lunga e poi degli eventi fino al 20 dicembre e abbiamo iniziato presto a gennaio. Ho fatto le vacanze a Natale e fino all’Australia spero di avere ancora qualche giornata per caricare le batterie completamente”. Senti l’obbligo di vincere nel 2013? “Non c’è mai l’obbligo di vincere, questo è uno sport: vuol dire sacrificio, determinazione e piacere per quello che fai. Io in questi tre anni ho avuto la fortuna di lottare per cose importanti. Siamo 24 piloti in griglia e non tutti hanno avuto la possibilità di lottare per le vittorie, di salire sul podio e lottare per il mondiale. Per due anni siamo andati vicino a vincere il titolo: è il target della squadra come il mio, ma l’obbligo non esiste”. Nel caso la stagione non fosse come ti aspetti, aiuteresti Felipe Massa? “Certo! Non è la prima volta che lo aiuto e non sarà l’ultima. Ci aiutiamo sempre per il bene della Ferrari. Felipe è uno dei migliori piloti al mondo, lo ripeto da tre anni anche se vedo sempre delle facce strane in conferenza stampa. Alla conclusione del 2012 molti hanno avuto la conferma che è così. Negli ultimi due anni ho avuto un vantaggio sul compagno come non ho mai avuto, ma adesso mi aspetto che sia molto più vicino e grazie a questo mi aspetto il suo aiuto per la squadra, per il campionato Costruttori ed entrambi possiamo alzare il livello del team con una bella competizione”. Come giudichi l’ingresso nel team di Pedro de la Rosa come tester? “Pedro è arrivato, adesso manca solo una monoposto competitiva. Grazie alla sua esperienza di tester negli anni trascorsi in McLaren ci potrà sicuramente essere di aiuto per sviluppare il simulatore che è la parte tecnica che ci mancava”. Lewis Hamilton è passato alla Mercedes: potrà essere competitivo? ”Sono certo che Lewis in Mercedes potrà essere vincente. Non dimentichiamoci che sono anni che si aggiudica dei Gp: ha vinto con regolarità dal 2007 fino allo scorso anno. Eppoi ho visto Nico imporsi con la Mercedes in Cina, per cui sono sicuro che Hamilton potrà vincere più di una gara”. Sei stato votato il pilota migliore della stagione 2012, ma manca il primo titolo con la Ferrari: cosa ne pensi? ”Non penso nulla, sono già un po' di anni che arriviamo a lottare per il mondiale fino alla fine. Certo i sondaggi ti dicono che sei il migliore e, certamente, questo ti alza l'autostima che può compensare i sacrifici che si fanno, ma l'obiettivo è vincere sempre. Questo è il pensiero di chi vive in modo competitivo e il mio team è il migliore della storia della F.1: è scontato, quindi, che dobbiamo lottare per il titolo: siamo stati in lizza due volte negli ultimi tre anni, ma ho il presentimento che questa possa essere una stagione migliore di quella dell’anno scorso”. Ieri Domenicali ha detto che il tema tecnico sarà ancora quello degli scarichi più che quello delle nuove gomme Pirelli: sei d’accordo? “Le gomme non saranno un problema, sono uguali per tutti. Solo nel 2011 abbiamo avuto molte difficoltà a mandare in temperatura gli pneumatici duri, ma se non ci saranno sorprese e riusciremo a stare nella media dei rivali, non saranno fondamentali per fare la differenza. Invece lo sviluppo degli scarichi può essere importante, anche se non saranno così decisivi come due anni fa, quando erano determinanti. L’anno scorso i top team avevano lavorato in quella direzione e credo che proseguiranno in quella direzione”. Come giudichi una stagione con 19 gare in calendario? “Ne vorrei di meno, l'anno scorso il mondiale è stato molto lungo nel 2012: abbiamo iniziato a febbraio con i test a abbiamo concluso a dicembre: così è difficile mantenere un livello di prestazioni costante. Lo spettacolo è bello, ma se potessi scegliere, toglierei qualche gara. Diciamo che non andrei oltre i 18 Gp”. I rivali ti accusano di essere un po’ politico: ti senti bravo nella battaglia psicologica? ”Non mi sento molto bravo in questo aspetto, io guido macchine. Mi hanno sorpreso quelle dichiarazioni, ma penso che fossero un po’ mischiate, perché non avevano senso. Loro dicono che non leggono, non parlano, non sentono, non ascoltano, e poi gli dicevano di stare tranquillo. Allora vuole dire che di notte leggeva, se gli hanno dovuto dire di calmarsi. Essendo dichiarazioni senza tanto senso non credo che meritino tanta attenzione”. Cos’è mancato alla Ferrari e a te per vincere il titolo negli ultimi tre anni? “Ci è mancata un po’ di performance all’inizio del campionato, penso che da metà stagione in poi abbiamo fatto il nostro lavoro: non eravamo super veloci per lottare per la pole, ma eravamo sempre da podio in gara e quello è importante per lottare per il mondiale. Ma prima siamo stati settimi in Cina e noni in Bahrein. La circostanza di alcuni risultati e i problemi dei nostri avversari ci hanno permesso di passare in testa al Campionato e di lottare fino alla fine. Poi sul perché non si vince ci sono sempre mille spiegazioni: quando un campionato di venti gare viene deciso da tre punti, si possono trovare tante recriminazioni, ma non ha senso. Questo è lo sport, basta guardare le polemiche che vengono fuori dal calcio per un rigore o un presunto fuorigioco”. Sarebbe cambiato qualcosa se nel team ci fosse stato Adrian Newey? Newey è l’uomo che è a capo dell’area tecnica della Red Bull: ha fatto in modo che il team diventasse molto forte: le sue monoposto hanno dominato nel 2011, hanno fatto bene nel 2012, hanno conquistato molte pole. La sua è una macchina che entrerà nella storia, ma non si saprà mai cosa sarebbe successo se Adrian fosse stato nel nostro team”. Schumacher ha impiegato cinque anni per vincere il primo titolo con la Ferrari e poi ne ha colti cinque di fila... ”Beh, allora mi mancano ancora due campionati per stare nella media, posso permettermi di saltare questo titolo e vincere il mondiale l’anno prossimo!”. Chi sarà il tuo avversario principale? ”Non so chi potrà essere, ma sarà colui che sarà più forte in una serie di fattori: preparazione, concentrazione, fortuna e, ovviamente, con l’auto competitiva. Se mi chiedete chi è il pilota più forte confermo che è Hamilton: lo era l’anno scorso e lo resta adesso. È la mia opinione personale, non è una scelta politica! L’avversario più temibile, invece, lo scopriremo in Australia”. La McLaren si è indebolita dopo l’uscita di Hamilton? ”Vedremo come si adatterà alle nuove regole riguardo all’uso del DRS. Detto ciò credo che la McLaren resti un contendente molto forte, perché è una squadra con esperienza e una tradizione di successi. Ha finito il mondiale vincendo in Brasile e saranno veloci anche adesso. E ripeto che Lewis vincerà delle gare quest'anno con la Mercedes”. Perchè Vettel non è il pilota più forte dal tuo punto di vista? ”Non sto dicendo che non lo sia: nel 2011 è stato fantastico, però è anche vero che dispone della monoposto di gran lunga più veloce degli altri. Quando si dispone della macchina migliore c’è chi rischia di rilassarsi, mentre lui nel 2011 non ha commesso un errore. E anche l’anno scorso è stato il migliore, meritandosi i tre campionati”. E’ pensabile vederti un giorno in squadra con Vettel... ”Seguo quello che decide la squadra, per me non sarebbe mai un problema. Ho accettato con piacere tutti i piloti con cui ho diviso il team. Certo ci sarebbe grande competizione fra di noi. Vedremo quello che accadrà nel futuro…”. Sei un protagonista attivo su Twitter, non pensi che raccontarti possa disturbare la vita privata? ”Mi piace raccontare ai tifosi come ti prepari, qual è il feeling prima e dopo gara. Porvo a raccontare la F.1 dal di dentro, senza svelare i segreti che sono vincolati alla confidenzialità. Non mostro la fabbrica, il simulatore o i box, ma il resto sì. Mi piace e da quando io racconto tutto non si scrivono più cose strane su di me. Quest’anno ho trascorso il Natale a casa e il Capodanno a sciare qui vicino, poi sono stato in Russia e, quindi, in Brasile per la gara di karting. Ho raccontato tutto senza alcun problema, mentre negli anni scorsi in quei periodi si leggevano le cose più incredibili: che ero andato sulla luna o che ero in Kenya con Obama. Credetemi, era molto peggio. Ora non ci sono più invenzioni e fantasie”. Avete imparato la lezione di Jerez nei test 2012? Avete sviluppato la nuova monoposto nella galleria del vento di Colonia: ora siete messi meglio? ”Non ci sono dubbi. Ora ho molta fiducia. Nel 2012 i test ci hanno mostrato che dovevamo cambiare radicalmente gli scarichi, mentre quest'anno la situazione dovrebbe essere più normale. Sono certo che non saremo a due secondi dai migliori: credo che sia impossibile fare peggio dello scorso anno”. La Ferrari era poco competitiva solo per colpa della galleria del vento? ”Non creo fosse solo colpa della galleria, un team di F.1 è una realtà molto complicata. Certo, l’aerodinamica resta il punto principale. Avevamo un’ala davanti che in galleria ci dava due decimi e che in pista non dava risultati positivi. Non eravamo a livello della Red Bull per l'infrastruttura del team, della galleria, e per la capacità di inventarci qualcosa che non abbiamo avuto. Insomma i fattori erano diversi”. Ora che lavorate in galleria a Colonia, se non arriveranno i risultati non sarà colpa del wind tunnel, ma delle teste che pensano la macchina? ”Abbiamo cambiato tante cose: non c’è stata solo la scelta di andare a Colonia per il lavoro di galleria, ci sono dei rinforzi importanti nella squadra e ci sono dei cambiamenti nell’organizzazione del team. Io devo solo pensare a guidare: dobbiamo avere fiducia dei nostri capi. C'è molta speranza nel team, adesso dobbiamo solo vedere i risultati...” Allora aspettiamo il titolo con la Rossa… ”Un mondiale conquistato con i colori della Ferrari è sempre qualcosa di molto speciale per un pilota. Mi piacerebbe alzare la coppa vestito di rosso. Lotterò per riuscirci…”.

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