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Alonso in India scaccia via i... fantasmi

Il ferrarista va ad Abu Dhabi caricato dal secondo posto e dal pieno supporto della squadra

“Se si rompe la spada attacca con le mani. Se ti tagliano le mani spingi il nemico con le spalle, anche con i denti”. Questo è stato il commento su Twitter di Fernando Alonso dopo lo splendido secondo posto nel Gp dell’India. Sono parole feroci che evidenziano lo spirito con cui lo spagnolo ha lottato nel Buddh Circuit, dando un saggio delle sue qualità e portando la Ferrari dal quinto posto in griglia, al secondo gradino sul podio. Ha sbaragliato le due McLaren e ha infilato al 47esimo giro anche la RB8 di Mark Webber, afflitta da problemi al KERS. Ha anche provato ad avvicinarsi a Sebastian Vettel che era lanciato verso il suo quarto successo consecutivo, ma sarebbe stato troppo... E’ UNA PARTITA A DUE Lo spagnolo ha voluto ribadire in mondovisione che la partita iridata è un affare riservato fra lui e Sebastian Vettel. Gli altri sono solo degli intrusi, anche se la matematica non li condanna. Fernando è scivolato a 13 punti nella classifica del mondiale piloti, eppure i ferraristi hanno rifatto i bagagli per trasferirsi ad Abu Dhabi con il sorriso. C’è da stare allegri? A giudicare dalle cifre sembra proprio di no, ma questo campionato non sembra avere un copione troppo prevedibile. Gli uomini del Cavallino hanno festeggiato il secondo posto come una vittoria, consapevoli che è dal Gp di Germania, in piena estate, che l’asturiano non sale sul gradino più alto del podio. E per l’ennesima volta nella stagione hanno giudicato la prestazione di Nando la migliore dell’anno, segno che le carenze non vengono dal pilota… SEB SEMPRE IN TESTA DA SINGAPORE C’è un dato inquietante che deve far riflettere: Sebastian Vettel sta dominando l’ultima parte del campionato. Non è un modo di dire, ma realtà. Il tedesco, infatti, è ininterrottamente al comando dal 23esimo giro del Gp di Singapore. Sono quattro gare che nessuno riesce a mettere la sua monoposto davanti alla Red Bull nemmeno nel valzer dei pit stop. E non è un caso che proprio Alonso, dopo le deludenti qualifiche, abbia rimarcato che sta lottando non tanto contro Sebastian Vettel, quanto contro Adrian Newey. Insomma dell’avversario ha esaltato la macchina e non il pilota… LA MINACCIA SUL FUTURO È quanto meno strano, la gara indiana deve aver consigliato qualche meditazione buddista, anche se non è il momento di prenderla troppo con filosofia. Sebastian Vettel, lo sappiamo, è l’incubo di Fernando: gli ha strappato il titolo 2010 proprio ad Abu Dhabi (dove si va correre domenica prossima), gli ha recuperato un mare di punti con una RB8 che ora sembra imbattibile e, soprattutto, occhieggia a Maranello e, quindi, minaccia il suo futuro (magari portandosi dietro proprio Adrian Newey). UN RINVIO AL 2015? E nei giorni indiani qualcosa deve essere successo perché lo spagnolo era scuro in volto ancora prima di sapere quale fosse il potenziale della F2012. Alonso sta facendo argine perché l’arrivo di Sebastian alla Ferrari venga ritardato almeno di un anno: non nel 2014, magari nel 2015. Dopo che Luca di Montezemolo e Stefano Domenicali avevano speso parole sdolcinate su Vettel, è arrivata la chiusura del Presidente che ha escluso un dream team con due galli nel pollaio. IL SEMAFORO E’ ROSSO Helmut Marko, Christian Horner e lo stesso Seb, inoltre, ci hanno tenuto a rimarcare in Oriente che il tedeschino resterà alla Red Bull Racing anche nel 2014. Il braccio di ferro, quindi, sarebbe stato vinto dallo spagnolo che ha un accordo valido fino al 2016 e che potrebbe fermarsi anche prima se dovessero arrivare quei titoli mondiali in Rosso che insegue da tre anni. UNA TIRATA DI ORECCHIE Insomma a Maranello è arrivato il momento di raccogliere dei risultati: sabato, dopo le deludenti qualifiche, Stefano Domenicali ha mostrato le prime crepe di un sistema che è monolitico intorno all’asturiano: “Speravamo di poter partire in seconda fila: questo era il nostro obiettivo. Non ci siamo riusciti e ciò renderà più complicata la gara ma non vuol dire che abbiamo abbandonato le speranze, tutt’altro”. Questo è stato il primo richiamo al pilota che aveva fatto il tempo con le gomme Soft usate e non era riuscito a migliorarlo con un set di nuove. Un fatto nuovo, visto che a Suzuka proprio il team principal aveva difeso Fernando, sostenendo che l’incidente al via era stato causato da Kimi Raikkonen, mentre era palese anche la responsabilità del ferrarista che si era mosso di traiettoria. TAM TAM MEDIATICO A scaldare gli animi c’è stato anche un tam tam mediatico: c’è chi ha cominciato a scrivere che Alonso patisce la pressione nelle ultime gare, proprio quando si decidono i campionati. Tutte chiacchiere che sono state spazzate via dalla prestazione imperiosa di ieri. Il posto d’onore di Buddh ha risaldato la squadra del Cavallino rampante, scacciando alcuni fantasmi. Fernando ha avuto la conferma di essere il diamante di Maranello e toccherà a lui incidere la storia. LA REAZIONE DELLA FABBRICA La Ferrari ad Abu Dhabi sfornerà altre novità tecniche, dopo aver constatato che quelle portate in India hanno funzionato: bandella, diffusore e ala posteriore hanno contribuito ad avvicinare in gara la F2012 alla Red Bull. La Rossa ha mostrato velocità massime molto interessanti, invertendo un orientamento preciso. Ora bisogna trovare qualcosa per sfidare la RB8 anche in qualifica: in fabbrica ci stanno provando e ci credono…

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