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Alonso in gran spolvero grazie a una nuova idroguida

Lo spagnolo da Baku dispone di uno sterzo che gli garantisce una maggiore confidenza con l'Alpine e Fernando finalmente ha mostrato di cosa è capace. Prost ha spiegato: "Sapevo che Alonso avrebbe faticato al rientro, perché anch'io andai in crisi nel 1993 dopo l'anno sabbatico e noi eravamo sempre in pista per i test, mentre ora una stagione si prepara con un giorno e mezzo di collaudi".

Fernando Alonso, Alpine F1

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

“Fernando è tornato”. Al termine del Gran Premio di Francia sono stati in diversi gli addetti ai lavori a cui non è sfuggita la gara di Alonso, giunto ottavo sotto la bandiera a scacchi del Paul Ricard dopo la sesta posizione di Baku.

In questa prima parte di stagione si è parlato molto delle difficoltà di ambientamento affrontate dai piloti che hanno cambiato squadra, dall’inizio stentato di Sebastian Vettel alle difficoltà ancora non proprio alle spalle di Daniel Ricciardo.

C’è chi, come nel caso di Alonso, non ha dovuto fare solo i conti con una squadra nuova (anche se frequentata più di un decennio fa) ma anche con una pausa di due anni, un periodo durante il quale la Formula 1 è comunque cambiata.
“Avrò bisogno di un po' di tempo”, aveva sottolineato più volte Fernando lo scorso inverno, forse un modo per ridimensionare le aspettative ma anche, se non soprattutto, una necessità reale per chi dopo due anni di pausa deve ritrovare il giusto feeling.

La nuova idroguida alla base della svolta

E a proposito di feeling, non sono solo i chilometri ad aver permesso ad Alonso di trovare la capacità di limare gli ultimi decimi con una nuova monoposto ed una nuova generazione di pneumatici.

A partire dalla gara di Baku l’Alpine ha portato in pista un nuovo sistema di idroguida, aggiornamento varato anche per soddisfare le indicazioni del pilota spagnolo, che dati alla mano sembra aver raggiunto il suo obiettivo.

Nel Gran Premio di Francia Alonso è entrato per la seconda volta in Q3 ed ha concluso il weekend con quattro punti da aggiungere ad una classifica che ora lo vede davanti al compagno di squadra Esteban Ocon.

E a ben vedere, l’Alpine che venerdì aveva stupito tutti con un inizio scoppiettante di weekend, in gara non ha confermato avere un passo da top-10. C’è voluto il valore aggiunto di Alonso per riuscire a raddrizzare una situazione che dopo il primo terzo di corsa sembrava compromessa.

Ad una buona partenza ha fatto seguito un primo stint molto difficile, con un degrado delle gomme medie molto più accentuato rispetto ai rivali con pneumatici hard arrivati presto alle sue spalle.

Sembrava una corsa ormai compromessa, quella di Alonso, ed invece Nando ha resistito fino al giro 18 per poi passare alle gomme hard, con cui ha iniziato una nuova gara, andando a riprendere chi lo aveva superato in precedenza e cogliendo un ottavo posto molto significativo.

Prost: ora sono certo, Fernando è tornato

“Fernando è tornato – ha commentato Alain Prost – adesso ne sono sicuro. Ricordo le difficoltà che dovetti affrontare quando tornai in pista dopo il 1992 (la stagione sabbatica del campione francese) ed ero stato fermo solo sei mesi".

"In più a quei tempi giravamo ogni settimana, eravamo sempre su una pista a provare, ed immagino quanto possa essere stato complicato per Fernando tornare dopo due anni ed avere a disposizione solo… un giorno e mezzo di test. Era abbastanza scontato che avrebbe avuto bisogno di un po' di tempo, credo che oggi sia in grande forma”.

E un’ulteriore conferma del ritorno di Fernando è arrivata anche in conferenza stampa, dove ha risposto piccato alla domanda se fosse una qualità della Alpine andare forte nelle primissime fasi di gara:
“È stato il mio punto di forza per vent'anni! – ha replicato Nando - perché non dovrebbe esserlo ancora adesso? Le partenze sono quel momento della gara in cui bisogna saper improvvisare un po', bisogna essere creativi. Non ci sono prestazioni degli pneumatici, non ci sono prestazioni dell'auto, sei da solo con il tuo istinto”.

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