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F.1: scarichi soffianti in rilascio è allarme emissioni!

Perché la FIA non pone la questione sicurezza sull'effetto di post-combustione dei motori?

Charlie Whiting sta combattendo contro i motoristi di Formula 1 che cercano di ripristinare il carico aerodinamico perso con il divieto di far soffiare gli scarichi nel diffusore posteriore. SEGNALAZIONE MERCEDES La Stella a tre punte ha segnalato alla FIA un modo per incrementare la portata dei gas roventi in fase di rilascio del V8, nonostante la Federazione abbia blindato le mappature delle centraline del motore, proprio per evitare certe prevedibili perversioni. LIMITI CENTRALINA Durante i test di Barcellona il delegato tecnico della FIA ha inviato alle squadre una comunicazione secondo la quale in Australia ci sarà una nuova release della centralina unica MES che proverà a stringere ancora quei vincoli per i motoristi che dovevano già essere limitanti. IL SUONO RENAULT Chi era a Barcellona ha capito in modo inequivocabile che il motore Renault, specie in chicane, era in grado di dare un ulteriore supporto termo-dinamico a Red Bull Racing, Williams e Caterham (la Lotus ha fatto pochi giri): il propulsore transalpino “cantava” in modo diverso dagli altri. L'esperienza maturata in due anni di scarichi soffianti in rilascio avrebbe permesso ai bravi francesi di sviluppare e affinare ulteriormente la soluzione. LA FIA INSEGUE La sensazione è che la FIA non riesca a varare un provvedimento che “imbrigli” la possibilità di creare carico aerodinamico sfruttando l'energia del motore. Eppure basterebbe cambiare l'approccio al problema per spazzare via tante polemiche. PROBLEMA SICUREZZA Come? Invocando la riduzione delle emissioni inquinanti e la sicurezza di piloti, addetti ai lavori e pubblico. È indiscutibile il fatto che oggi la F.1 utilizzi i motori in modo tale da rendere agli attuali carburanti più inquinanti e forse anche nocivi. MAKE CAR GREEN Tutto questo mentre la FIA è paladina di “Make Car Green”, la campagna condotta in collaborazione con i costruttori, con la quale intende ridurre l’impatto delle auto sull’ambiente, sensibilizzando i giovani verso una guida eco-compatibile. La F.1, insomma, che rappresenta l'apice tecnologico diventa l'esempio negativo. EMISSIONI NOCIVE Cosa succede? È semplice: quando il pilota toglie il piede dal gas, la farfalla non si chiude perché le valvole di aspirazione e scarico restano aperte e con un'opportuna inibizione dell'accensione (almeno 1 candela su 4) lo scoppio del comburente non avviene nella camera di scoppio, ma nel primo tratto degli scarichi grazie alla post-combustione tipica di jet, missili e dragster. POST COMBUSTIONE Questo fenomeno è stato analizzato solo in un'ottica prestazionale: se considerate che le F.1 utilizzano benzina verde di tipo commerciale e che i V8 girano a regimi di 18.000 giri/min e non montano i catalizzatori, è lecito domandarsi quale sia l'inquinamento quando si liberano nell'atmosfera sostanze che non sono state regolarmente combuste? 30% IN RILASCIO E siccome in un giro di pista il propulsore è in rilascio almeno per il 30% (a seconda dei circuiti) è lecito chiedersi quali e quante siano le sostanze che vengono liberate nell'atmosfera? VALORI MOSTRUOSI Paolo Massai, ex motorista Ferrari, a Quattroruote ha rivelato: “Le emissioni di una F.1 attuale sono paragonabili a quelle delle vetture anni 70! Ovvero in percentuale, per cilindrata unitaria, 150 volte più di oggi! E questo valore va poi moltiplicato per la cilindrata totale. Insomma una mostruosità! È vero che le monoposto in gara sono solo 24, ma gli effetti dei gas incombusti sono altamente nocivi”. LE SOSTANZE Si liberano Anidride carbonica, CO2, ritenuta responsabile di cambiamenti climatici, il famoso effetto serra; Monossido di carbonio, CO: gas incolore, insapore, inodore. Mortale se respirato in percentuali pari al 5% in volume di aria. E poi ancora gli Ossidi di azoto NOx: responsabili della distruzione dei tessuti dei polmoni, per non dire degli Idrocarburi incombusti HC che sono cancerogeni. Senza contare gli aromatici con cui ogni fornitore di carburante additiva la sua benzina. COSA RESPIRA UN PILOTA? Il quadro posto in questi termini è allarmante: è vero che le F.1 in pista sono solo 24, ma un pilota può stare in gruppo o in scia di una un'altra monoposto per un intero Gp. Coa respira? È possibile che la FIA non abbia valutato il tema della sicurezza per bandire gli scarichi soffianti in rilascio? ANACRONISMI A Bernie Ecclestone, quando si pavoneggia che la benzina di F.1 è più verde di quella che si trova al distributore di benzina, qualcuno dovrebbe spiegare che non è più così. E a Jean Todt, presidente della FIA si dovrebbe ricordare che prima di imporre una lodevole riduzione dei consumi del 40% a partire dai Gp del 2014, varrebbe le pena di analizzare cosa accade oggi! FUTURO VIRTUOSO Con l'adozione dei motori 6 cilindri turbo da 1,6 litri e lo sfruttamento libero dell'ERS (Energy Recovery System), infatti, si riporteranno le corse ad una funzione utile per la ricerca del prodotto di serie, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni nocive. Una sfida sicuramente eccitante per i costruttori, ma il 2014 è ancora lontano...

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