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A Sochi fa paura la curva più lunga del mondiale!

La T3 è una sinistra a raggio costante con un tempo di percorrenza di otto secondi a velocità elevate

L’attenzione è tutta proiettata su Singapore dove domani inizieranno le prove libere del quattordicesimo Gp della stagione 2014 sul tracciato cittadino di Marina Bay, ma nel frattempo c’è chi sta già lavorando sodo ai prossimi appuntamenti del calendario che il 13 ottobre proporrà il primo Gp della Russia a Sochi. Si tratta di un impianto che è in via di ultimazione dove non ha ancora girato nessuno con una monoposto di Formula 1: Sebastian Vettel ha scoperto il tracciato il 31 agosto con una Infiniti Q50 Hybrid stradale, mentre Sergey Sirotkin aveva fatto un’esibizione con una vecchia Sauber l’anno scorso quando esisteva solo una parte del tracciato. Insomma l’impianto è ancora un mistero per tutti, tranne per chi agisce nei reparti di simulazione dei team, dove, invece, la pista russa è già uno spauracchio.

LA CURVA A RAGGIO COSTANTE PIU’ LUNGA DEL MONDIALE
Come mai? La ragione è semplice: a Sochi i piloti troveranno la curva a raggio costante più lunga dell’intero mondiale. Si tratta della T3 una tremenda piega a sinistra che impegnerà le monoposto per un tempo di percorrenze stimato in oltre 8 secondi e con un picco di velocità che potrebbe arrivare a 290 km/h durante i quali la gomma anteriore destra sarà sottoposta a carichi terribili!

E’ PEGGIO DELLA T8 DI ISTANBUL
E i tecnici che si occupano di simulazione nei vari team hanno già catalogato la curva del tracciato russo molto più dura di quanto non fosse la famigerata T8 di Istanbul in Turchia e la ben nota T3 di Barcellona. Il prolungato sforzo trasversale determinerà un surriscaldamento della gomma sulla spalla che verrà messa a dura prova.

LA PIRELLI HA SCELTO LE MESCOLE MEDIUM E SOFT
Alla Pirelli sono consapevoli della sfida che dovranno affrontare, ma non sono particolarmente preoccupati: proprio nei giorni scorsi è stato ufficializzato l’uso degli pneumatici P Zero Medium e P Zero Soft che a detta degli uomini di Paul Hembery sono perfettamente in grado di affrontare e superare l’impegnativa sfida.

NON SI CONOSCONO I DATI DI ABRASIVITA’ DELL’ASFALTO
“Sappiamo che si tratta di una curva particolare - dicono i tecnici Pirelli – ma crediamo di aver deliberato un prodotto che sarà adatto alle sollecitazioni delle pista russa. Va detto che non abbiamo dati reali, perché nessuno ha mai effettuato un giro completo a Sochi con una monoposto di Formula 1, ma i valori che emergono dalle simulazioni ci dicono che non dovremmo correre alcun rischio. Anche se la realtà la scopriremo solo in Russia dal momento che non si conoscono le caratteristiche di abrasività dell’asfalto e del suo coefficiente di grip”.

SARA’ UN “LOGGIONE” PER GLI APPASSIONATI
Chi voleva derubricare Sochi come una delle tante piste insulse dell’archittetto Tilke, probabilmente dovrà ricredersi: la già famosa curva T3 potrebbe diventare un “loggione” in una sorta di anfiteatro dove gli appassionati potranno apprezzare le doti di tenuta e di messa a punto dell’assetto delle singole monoposto.

PER PIRELLI NON CI SONO I RISCHI DI INDIANAPOLIS 2005
I disfattisti del Circus ricordano cosa era successo a Indianapolis nel 2005 quando i team gommati Michelin dovettero rinunciare al Gp degli Stati Uniti per il rischio di scoppio degli pneumatici a causa dello schiacciamento a cui era sottoposta la spalla sul curvone del catino che immetteva nel rettilineo finale. Insomma, una sfida tecnica interessante per i gommisti italiani, ma anche per gli ingegneri delle varie squadre che dovranno interpretare nel modo giusto questa piega che farà tornare il male al collo dei piloti…

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