F1 a Baku: il podio di Stroll oggi è un sogno, dominano solo i top team
Il terzo posto di Lance in Azerbaijan 2017 pare adesso proibitivo perché le prime sei posizioni sembrano "prenotate" da Ferrari, Mercedes e Red Bull che difficilmente hanno problemi di affidabilità. Il divario con gli altri si sta aprendo.
Lance Stroll, Williams celebrates on the podium, the trophy alongside race winner Daniel Ricciardo, Red Bull Racing and Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Sutton Motorsport Images
Il prossimo fine settimana la Formula 1 farà tappa a Baku. La pista cittadina, ricavata nel centro della capitale dell’Azerbaijan, lo scorso anno offrì la gara più ricca di colpi di scena dell’intero Mondiale, che vide la vittoria a sorpresa di Daniel Ricciardo e la piazza d’onore di Bottas strappata in finale ad uno sbalorditivo Lance Stroll.
Il canadese ottenne il suo primo podio in carriera, diventando il secondo pilota più giovane nella storia della Formula 1 a salire sul palco della premiazione, a 18 anni e 239 giorni, battuto (per 11 giorni) dal successo nel Gran Premio di Spagna della stagione precedente di Max Verstappen.
Con Stroll un anno fa festeggiò la Williams, e da allora nessuno al di fuori dei piloti di Mercedes, Ferrari e Red Bull, è più riuscito a salire sul podio.
Nelle quindici gare disputate successivamente all’exploit di Stroll a terminare la gara nella top-3 sono stati per 10 volte Hamilton e Bottas, 9 Vettel, 7 Raikkonen, 6 Ricciardo e 3 Verstappen.
La conferma di una spaccatura sempre più evidente tra le tre squadre di vertice ed il resto del gruppo arriva dal trend degli ultimi anni. Nel 2014 i piazzamenti sul podio degli ‘altri’ furono 12, per diventare 6 nel 2015, 3 nel 2016 per arrivare al solo terzo posto di Stroll dello scorso anno.
La stessa Williams alla vigilia di Baku, ha ammesso che sarà impossibile ripetere l’exploit della scorsa stagione, a causa di una monoposto nata con grossi problemi di surriscaldamento. L’unico modo per non cuocere la power unit Mercedes per ora è quello di aprire tutte le prese d’aria possibili, e le velocità di punta sulle piste a basso carico (un tempo caratteristica principale delle Williams) oggi è una chimera.
“Se i tre team davanti non perdono colpi è impossibile per tutti gli altri anche solo pensare al podio - confermava in Cina un ingegnere di un team di mezza classifica – ma oggi è difficile pensare che un top-team possa avere problemi di affidabilità. Può accadere un caso sporadico, ma le vetture davanti sono sei. Non resta che sperare in qualche gara pazza, come Baku lo scorso anno”.
In un mondo iper-programmato come la Formula 1, colpisce non poco che per sognare al podio le squadre di centro classifica debbano fare gli scongiuri e sperare in disavventure in gara dei piloti top.
E la gara di Baku è vista come una chance in questo senso, viste le insidie e le elevate possibilità che la safety car inanelli diversi giri di pista.
Lo scorso anno la vettura di servizio entrò in pista ben tre volte, poi la direzione gara decise di fermare la corsa con bandiera rossa per ripulire il tracciato dai detriti lasciati sull’asfalto da un contatto tra le due Force India. È in questo che sperano le squadre di secondo livello.
“È inutile pensare che la stabilità regolamentare serva a livellare le differenze dei team anno dopo anno – ha concluso l’ingegnere – stiamo vedendo esattamente l’opposto. Forse questi concetti trovavano dei riscontri anni fa, ma oggi assistiamo esattamente al contrario. Non ci resta che sperare di far girare a nostro favore delle circostanze impreviste”.
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