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F1 2022 con più sorpassi? Ecco i dubbi della Ferrari

Il team principal del Cavallino, Mattia Binotto, a una domanda di Motorsport.com sulla possibilità di aumentare i sorpassi con le monoposto a effetto suolo ha risposto: "Quanto sarà più facile superare non sarà così scontato. Io onestamente vedo i dati della nostra vettura in galleria del vento e non me la sento di dire che sarà più facile sorpassare".

Presentazione Monoposto F1 2022

Foto di: Formula 1

Il mondiale 2021 è strepitoso, eppure la Formula 1 insegue più spettacolo, più sorpassi come se lo show che ci viene offerto ad ogni Gran Premio non sia sufficiente. Giovedì scorso prima del GP di Gran Bretagna, FIA e F1 hanno mostrato una show car della monoposto a effetto suolo che sarà protagonista il prossimo anno.

Nikolas Tombazis e Ross Brawn, due ex ferraristi che oggi occupano ruoli apicali nella gestione tecnica della Federazione Internazionale e nello staff del promotore del campionato, si sono sperticati in parole positive per una macchina 2022 che cambierà concetto e darà un taglio netto con le F1 che siamo abituati a vedere adesso.

L’obiettivo cercato con la vettura a effetto suolo è di rendere meno sensibili le monoposto che stanno in scia a un’altra F1, evitando la perdita di carico aerodinamico tale da impedire il tentativo di sorpasso. Sono stati fatti accurati studi in galleria per assicurare che chi insegue possa restare in coda alla macchina di chi precede senza correre il rischio di pregiudicare la tenuta della propria vettura quando il pilota si trova in aria perturbata.

Per ora i giudizi sulle Formula 1 2022 sono entusiastici, anche se noi solleviamo molti dubbi sull’efficacia della scelta, per quanto l’idea di adottare l’effetto suolo possa essere condivisa nel tentativo di portare una semplificazione nell’aerodinamica che, in particolare con i bargeboard, è arrivata a un’esasperazione tale da concepire elementi esageratamente complessi e molto costosi.

Ma fatte queste doverose premesse, per cui la downforce verrà generata dai due canali Venturi più che dalle ali, è lecito domandarsi se le monoposto 2022 riusciranno a rispettare le aspettative dei legislatori, nel momento in cui i tecnici dei team ci avranno messo le mai, interpretando le norme secondo i loro intendimenti puramente prestazionali e meno votati allo show.

Lo abbiamo chiesto a Mattia Binotto, team principal Ferrari, dopo aver visto il lancio della macchina 2022 in scala 1:1…
“Non lo so. È certo nelle premesse e negli obiettivi di chi ha pensato queste regole affinché si possano avere più closer racing come sono state definite con auto più vicine fra di loro”.

“Tanto per cominciare per superare sarà necessario avere una macchina più veloce, ma quanto sarà più facile superare non sarà così scontato. Io onestamente vedo i dati della nostra vettura e quelli della galleria del vento e non me la sento di dire che sarà più facile sorpassare”.

Binotto ci dà un’informazione importante, perché nonostante le regole molto restrittive imposte dalla FIA, i dati di simulazione che emergono dal lavoro di un top team lasciano presupporre che la scelta delle monoposto a effetto suolo non è detto che debba automaticamente portare a più spettacolo.

C’è un altro aspetto che finora è stato poco considerato: sarà possibile vedere forme molto diverse nelle monoposto che arriveranno nel 2022 rispetto alla show car che ci hanno mostrato a Silverstone?
“Mi piace la domanda, perché le forme non saranno diverse – prosegue Binotto - perché il regolamento è talmente restrittivo per cui credo che arriveremo molto velocemente a convergenza: una volta definita l’architettura della macchina e i suoi concetti ci sarà poca libertà. Non ci sono più i turning vanes, si lavora solo sulle ali, comunque semplici, e sul fondo e poco altro…”.

Mattia non aggiunge altro, ma dalle poche parole espresse con chiarezza, emerge che i dubbi espressi a suo tempo in particolare da Ferrari e Mercedes potrebbero rivelarsi fondati: la F1 inseguendo la (giusta) riduzione dei costi non può e non deve diventare simile alla Indycar, ma deve mantenere intatto il suo DNA fatto di ricerca e innovazione…

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