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Analisi

F1 2021: otto terminali di scarico per l'intera stagione

Nel 2019 la McLaren ha sostituito gli scarichi fra qualifica e gara in tre GP di fila: quello dei terminali è stato un tema di sviluppo importante con costi esorbitanti per cercare le prestazioni e ridurre il peso. Nel 2021 scattano restrizioni.

Lance Stroll, Racing Point RP19, ritorna ai box senza il cofano motore, nelle FP1

Mark Sutton / Motorsport Images

Il sistema di scarico non fa parte della power unit. I team di F1, quindi, sono liberi di cambiare i terminali a prescindere dalla vita del motore e dai vincoli di parco chiuso. La FIA ha notato che si tratta di una parte della monoposto alla quale le squadre hanno dedicato grande attenzione per cercare dei vantaggi competitivi e non hanno lesinato delle risorse per trovare delle prestazioni, cambiando spesso forme e materiali.

Non deve stupire, quindi, se l’intreccio dei tubi non venga fornito dal Costruttore di motori, ma ogni team ha preferito progettare e costruire una propria soluzione, selezionando materiali sempre più costi alla ricerca della massima leggerezza per ridurne il peso e la capacità di non disperdere calore da portare al turbo per avere un maggiore rendimento dell’MGU-H.

È credibile pensare che ci sono team che cambiano gli scarichi ad ogni GP, disponendo di soluzioni studiate per durare una gara o poco più: la McLaren nel 2019 ha sostituito i terminali su entrambe le MCL34 tra le qualifiche e la gara in tre GP di fila: Bahrain, Cina e Baku.

Secondo le norme che regolano il parco chiuso si trattava di interventi perfettamente legali, ma è fin troppo evidente quanto gli scarichi fossero facilmente danneggiabili, mostrando una vita fin troppo limitata.

E, allora, non deve sorprendere se per il 2021 la FIA ha modificato l’articolo 23.3 del Regolamento Sportivo di F1 nel quale si limita solo a otto i sistemi di scarico utilizzabili nell’arco dell’intera stagione.

Questo era un provvedimento che era destinato a essere introdotto nel pacchetto delle norme sulle monoposto a effetto suolo che avrebbero dovuto scendere in pista nel 2021 e che, per effetto della pandemia del COVID-19, sono state posticipate di un anno.

In realtà la norma è stata mantenuta valida dal 2021 e la restrizione scatterà, quindi, già l’anno prossimo nella logica del taglio dei costi e del massimo risparmio. Chi perderà un vantaggio da tutto questo?

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