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C'è un retroscena sull'ala non data a Webber

L'australiano è diventato abile a condizionare la stampa, ma non racconta tutta la storia...

Mark Webber sta vivendo un periodo particolare della sua vita: è uscito incolume dal drammatico volo di Valencia e al Gp successivo ha subito vinto con la Rb6, non senza scatenare una serie di polemiche che hanno arroventato l'aria nel box della Red Bull. L'australiano è passato per la vittima delle angherie che sta subendo all'interno della squadra di Milton Keynes e ha saputo montare un'abile campagna mediatica che lo ha reso particolarmente simpatico a giornalisti e appassionati. Mark non ha mai usato questi mezzi, eppure sembra che a Silverstone abbia deciso di cavalcare l'onda mediatica, passando per vittima nei confronti del pupillo Vettel. Nel blog di Paolo Bombara, uno dei giornalisti più bravi e informati del Circus, è stato pubblicato un post che porta alla luce un importante retroscena che è stato tenuto sotto silenzio. Riepiloghiamo brevemente la vicenda: la Red Bull porta due ali anteriori nuove e ne monta una per pilota. Vettel si dichiara subito entusiasta della soluzione modificata, mentre Webber si lamenta perché a differenza del collega non la trova un grosso passo avanti. Durante una sosta ai box i meccanici, dopo aver lavorato sulla parte anteriore della Rb6, si dimenticano di fissare la parte superiore del muso e non appena Sebastian esce dai box l'ala anteriore si piega in avanti a strisca sull'asfalto, rovinandosi. Christian Horner a questo punto decide di assegnare l'unica ala nuova rimasta a Vettel. La cosa fa imbestialire Webber che attacca la squadra senza mezzi termini, sostenendo di essere vittima di una palese discriminazione. Così ci è sembrato a tutti, ma Bombara rivela che Mark nel frattempo aveva ottenuto l'unico profilo estrattore modificato disponibile a Silverstone e per sostituire il telaio rotto a Valencia gli avevano dato quello che Vettel aveva scartato in precedenza. Quello che l'australiano si è dimenticato di dire è che si tratta di una scocca due chili più leggera di quella utilizzata da Vettel, una massa che i tecnici hanno potuto usare per distribuire meglio la zavorra necessaria a bilanciare la macchina. Il solo fatto che Webber abbia vinto il Gp di Gran Bretagna evidenzia che lo chassis non era proprio da buttare. Insomma l'australiano ha protestato perché non gli hanno dato l'unica ala di cui si era lamentato, mentre aveva altri vantaggi che la squadra si è guardata bene si strombazzare in giro. L'improvviso atteggiamento guascone di Mark è strano, perché non rientra nel suo temperamento: nel paddock c'è chi scommette sul fatto che si starebbe mangiando le mani per il rinnovo di contratto con la Red Bull per un anno. E se cominciasse a pestare i piedi nella speranza di andare altrove, ben sapendo di avere poche speranze di vincere il titolo mondiale essendo comunque la Red Bull Racing votata al tedeschino Vettel?

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