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Ferrari: l'ordine non basta a tenere il secondo posto

Mercedes e Lotus possono minacciare la squadra del Cavallino: servono piloti motivati e sviluppi della F138

Stefano Domenicali ha smorzato le polemiche sul nascere: il team principal della Ferrari non ha voluto infierire contro Felipe Massa, reo di non aver rispettato un ordine di squadra, quando al 19esimo giro del Gp del Giappone l’ingegner Rob Smedley via radio gli ha scandito: “Multifunction strategy A”. Che tradotto dal linguaggio cifrato del muretto di Maranello voleva dire semplicemente: “Fai passare Alonso!”. Da quando i giochi di squadra sono diventati legali anche per la FIA, i team hanno criptato le comunicazioni, mentre in precedenza erano più plateali (si usavano i cartelli di segnalazione o messaggi radio molto più espliciti). FELIPE FA TUTTO DA SOLO Il brasiliano aveva detto che avrebbe corso per se stesso dopo che è stato giubilato dal Cavallino rampante, ma ancora una volta ha fatto vedere di che pasta è fatto: si è beccato un drive through per eccesso di velocità all’ingresso della corsia dei box. Evidentemente gli “giravano” ancora per un ordine che non aveva alcuna ragione di essere: i tattici della Ferrari dovevano solo aspettare perché Felipe ci avrebbe pensato da solo a combinarne una delle sue che avrebbe permesso allo spagnolo di ereditare la posizione di Massa. È arrivato lungo alla linea bianca che delimita la pit lane e ha pagato dazio. A poco servono le scuse che ha tirato fuori parlando di poca aderenza in quel punto: il decimo di secondo che avrebbe perso frenando un attimo prima sarebbe stato ben speso visto che è scivolato dal settimo posto all’undicesimo, riagguantando poi un punticino iridato. MONTEZEMOLO NON FARA’ SCONTI Luca di Montezemolo non lascerà passare questo episodio: il Presidente ha ribadito recentemente a Fernando Alonso che i piloti della Ferrari corrono prima per la squadra e poi per i loro interessi. Non mancherà di ricordarlo anche al brasiliano, perché la Scuderia deve difendere il secondo posto nel mondiale Costruttori dagli attacchi che gli verranno portati dalla Mercedes negli ultimi quattro appuntamenti del calendario 2013. Non sarà impresa facile perché proprio lo spagnolo ha ripetuto fino alla noia che la squadra ha ottenuto dei risultati superiori al suo effettivo potenziale tecnico. MINACCIA MERCEDES? OCCHIO ALLA LOTUS! A Maranello c’era chi si era convinto che fermare lo sviluppo della F138 non avrebbe pregiudicato la piazza d’onore di Fernando nel mondiale piloti e della Ferrari nel Costruttori, ma non c’è solo la minaccia della Mercedes a preoccupare il Reparto Corse: se la stella a tre punte è a sole 10 lunghezze dalla Rossa, c’è anche la Lotus che è quarta a 33 punti. Il team di Enstone è a una distanza simile a quella che separa Fernando Alonso, secondo, da Kimi Raikkonen che è terzo a 30 lunghezze. Eppure, se la rincorsa di Iceman sull’asturiano sembra poco realizzabile, il “ritorno” del team nero-oro sulla Ferrari sembra meno impossibile. La ragione è semplice: negli ultimi due Gran Premi la Lotus si è “mangiata” 35 punti sul Cavallino: i due ferraristi hanno accumulato 23 punti fra Yeongam e Suzuka, mentre Grosjean e Raikkonen ne hanno messi insieme 58. La forza dei numeri, evidentemente, cambia la prospettiva dei fatti. SERVONO SVILUPPI PER LA F138 È forse anche per questo che Pat Fry, direttore tecnico che dirige il lavoro in pista, ha ricominciato a parlare di “piccoli” sviluppi per la F138: in Giappone non abbiamo visto grandi novità sulle macchine in griglia, ma a Maranello hanno capito che non è ancora possibile tirare i “remi in barca”. E se l’Ufficio Tecnico, che è già orientato alla rivoluzione regolamentare del 2014 che porterà all’adozione del motore turbo V6 e dell’ERS, dovrà fare degli straordinari, anche i piloti dovranno dare il massimo contributo al raggiungimento del minimo obiettivo stagionale… MASSA DEVE CAPITALIZZARE IL FUTURO Felipe Massa se vuole sperare di trovare ancora un posto nel Circus deve fare la sua parte fino in fondo, altrimenti sarà costretto ad andare a svernare nel DTM, visto che l’abitacolo della seconda Lotus, al fianco del confermato Romain Grosjean, sembra prenotato da Nico Hulkenberg. La squadra più appetibile resta la Force India, ma non è da escludere una “sistemazione” alla Sauber che sarà sempre motorizzata dalla Ferrari. Ma la “buona uscita” va conquistata sul campo… UN QUARTO (TITOLO) DI NOBILTA’ Suzuka, intanto, ha avvicinato Sebastian Vettel al quarto titolo mondiale, mentre Fernando Alonso ha battuto il record di punti che era detenuto da Michael Schumacher: inevitabilmente si sgretolano alcuni primati del tedesco. L’asturiano ha portato il limite a 1571 punti contro i 1566 del Kaiser, ma attenzione il tedeschino, che è già terzo con 1351 punti, è in rapida ascesa. Il pilota della Red Bull Racing in Giappone ha collezionato la quinta vittoria di fila con la RB9: se allungherà la sequenza anche all’India e Abu Dhabi raggiungerebbe Alberto Ascari e Michael Schumacher a quota sette! SEB VENT’ANNI DOPO PROST Sul tracciato di Buddh il pilota di Heppenheim potrebbe chiudere la partita iridata: vent’anni separano il quarto titolo di Alain Prost da quello ormai imminente di Sebastian Vettel. Un elemento comune lega i due campioni: il motore Renault. La Casa transalpina, fra l’altro, a Suzuka ha battuto il record delle pole position dei motoristi che orgogliosamente apparteneva alla Ferrari con 108 partenze al palo: questo primato è stato regalato alla struttura di Viry Chatillon da Mark Webber (almeno una piccola soddisfazione per l’australiano!). LA VORACITA’ DI VETTEL Sebastian assicura che preferisce vincere i singoli Gp piuttosto che sommare dei primati, ma in realtà il biondino (ora con la barba) non è disposto a lasciare nemmeno le briciole agli avversari: a 26 anni ha già raggiunto un bottino di mondiali che il “Professore” aveva colto a 38 anni. E parliamo di uno dei fuoriclasse che hanno fatto la storia del Circus, senza voler scomodare anche Juan Manuel Fangio che è arrivato a cinque titoli in età molto matura. Vettel ha la stessa fame di vittoria di quanto è entrato in Formula 1. E, infatti, la sua è una… voracità. Bernie Ecclestone è pronto a scommettere che il suo ciclo e quello della Red Bull Racing potrebbe finire l’anno prossimo con il drastico cambiamento delle regole. Tanto più che l’audience televisiva è in calo evidente…

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