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Chi deve tirare fuori i soldi per il Gp d'Italia a Monza?

Bisogna aprire un tavolo fra i politici che devono finanziare la F.1, altrimenti via libera al Mugello

Quante chiacchiere! I soliti bla bla dei politicanti che preferiscono sparare bordate anziché assumersi delle responsabilità. Chi deve salvare il Gp d’Italia? Bernie Ecclestone vuole alzare la posta nella discussione per il rinnovo del contratto con Monza che scadrà alla fine del 2016. Dietrich Mateschitz gli ha dato 25 milioni di euro per riportare la Formula 1 in Austria e il Circus ha plaudito la trasferta al Red Bull Ring, mentre dalla gara italiana Mister E raccoglie molto, ma molto meno. Monza ha sempre beneficiato di un trattamento particolare, frutto di un contratto di vecchia data.

ECCLESTONE HA FRETTA Bernie ha fretta di chiudere dei rinnovi di lunga gittata, avendo capito che sarà difficile spuntare gli stessi prezzi con il calo dell’audience e dell’interesse per il Circus. Non vuole perdere tempo, perché vuole dare stabilità alla Formula 1. Non è più giovanissimo, ma soprattutto sente il peso dei guai giudiziari in Germania. Cerca una sponda, ma non ha un interlocutore che abbia il mandato per portare avanti una seria trattativa.

AC MILANO SOTTO ELEZIONI L’Automobil Club Milano è sotto il rinnovo delle cariche: si aspettano le elezioni per vedere esprimere un nuovo consiglio direttivo, ma oggi mancano i soldi per dare una continuità al Gp d’Italia. Chi ce li deve mettere? Il Comune e la Provincia di Monza non hanno un centesimo da mettere visto che hanno le casse vuote: l’investimento potrebbe essere sostenuto solo da Regione Lombardia e dal Governo. Vale a dire dal governatore Roberto Maroni o dal premier Matteo Renzi.

I “TROMBONI” DELLA POLITICA Il leghista invoca l’intervento del Primo Ministro: “Va assicurato un futuro al Gp d’Italia, anche il premier Renzi non si sottragga alle sue responsabilità perché Monza da sempre è sinonimo di F.1 e il Gp d'Italia il prossimo anno assumerà una valenza unica e ancora più internazionale grazie alla concomitanza con Expo 2015. Le ragioni economiche addotte da Ecclestone come minaccia di una possibile soppressione della gara non sono accettabili, perché inconciliabili con la storia e il ruolo dell'autodromo monzese: sarebbe come giocare il campionato di calcio di serie A senza Inter, Milan e Juventus. La F.1 perderebbe l'interesse e la partecipazione dei tanti tifosi italiani e ferraristi, che rappresentano a loro volta un significativo indotto economico per il Circus".

BISOGNA APRIRE UN TAVOLO SU MONZA Tutti cercano di lucrare un piccolo vantaggio politico, ma anziché fare proclami a mezzo stampa sarebbe più serio se si aprisse un tavolo per cercare di affrontare una volta tanto il problema con una serietà che non è italiana. Meno chiacchiere, ma più fatti. Se si vuole il Gran Premio bisogna tirare fuori i soldi. Chi deve finanziare Monza? Che si venga allo scoperto mettendoci la faccia. Un fatto sembra chiaro: l’Italia non uscirà dal calendario di Formula 1 dopo aver perso la validità di molte gare internazionali. Chi rischia grosso è solo Monza. Il “tempio della velocità” senza il Gp è destinato a morire. L’autodromo, tanto criticato nel tempo, è l’argine che tiene in vita il Parco, l’importante polmone verde della Brianza. Altrimenti gli speculatori edilizi cercheranno di mettere le mani laddove non sono mai riusciti. In ballo non c’è solo una corsa. E la propria storia. C’è molto di più, che verdi ed ecologisti, una volta tanto, dovrebbero vedere senza miopia…

LA VALIDA ALTERNATIVA E’ IL MUGELLO Bisogna andare oltre la facile demagogia, mettendo in rilievo i veri limiti della questione. Luca di Montezemolo ha già lasciato intendere che il Mugello sarebbe pronto ad ospitare la Formula 1 oltre al Gp d’Italia della MotoGp. Un’uscita forse troppo tempestiva per giocare il ruolo del salvatore della Patria. Ma è indubbio che la Ferrari non accetterà di buon grado la cancellazione di una data italiana, soprattutto dopo che la Red Bull ha resuscitato sul tracciato di Dietrich Mateschitz il Gp d’Austria. Volete che gli uomini del Cavallino non siano in grado di fare meglio dei “bibitari”. E siccome non è più pensabile avere due gare iridate nel calendario dei Gp, la splendida pista toscana resta un’eccellente alternativa. Lo vedremo…

RENZI TACE PERCHE’ E’ TOSCANO? E volendo essere maliziosi c’è anche da registrare che Matteo Renzi è toscano, fiorentino. Se non vuole essere tacciato di faziosità territoriale dovrà far sentire la sua voce. Combattendo in Europa nel semestre italiano di conduzione tricolore, ma affrontando anche i nodi interni, specie se hanno una rilevanza internazionale. Così come Roberto Maroni dovrà dichiarare se sarà disposto ad aprire la borsa della Regione Lombardia per dare il segno che Monza non si farà portare via il Gp. Anche perché il week end di Formula 1 genera un indotto di oltre 30 milioni di euro, per cui il bilancio sarà comunque attivo per il territorio, qualunque cifra intenda spuntare Bernie Ecclestone.

INVESTIRE ALTRI SOLDI PUBBLICI NEL GP? Trattare con Mister E non vuole dire inchinarsi ai suoi voleri, potendo contare sul fatto che il Gp d’Italia è ancora uno dei pochi circuiti storici rimasti. Ma non è sulle nostalgie del passato che si costruisce il futuro. Servono interlocutori credibili e preparati. Non quaquaraquà. Altrimenti non si dovrà piangere per la gara perduta. I contatti con Mister E, per ora, sono tenuti dall’avvocato Federico Bendinelli, ma non ha un mandato per trattare, solo l’autorevolezza per guadagnare tempo. La domanda è una sola: è giusto investire altri soldi pubblici nella Formula 1? Se la risposta è sì, non si perda tempo, altrimenti si dia modo di attivare per tempo le alternative. Private.

LA STAZIONE DEL MUGELLO Perché al Mugello sarebbero anche disposti a fare una stazione per i treni dell’alta velocità che si imbucano proprio sotto al tracciato del Cavallino rampante. Portare il grande pubblico da Firenze non sarà certo più disagevole che arrivare da Milano a Monza e gli uomini di Maranello, consci dell’esperienza della MotoGp, saprebbero realizzare i parcheggi che sarebbero necessari per il pubblico di un Gp d’Italia.

ASPETTIAMO RISPOSTE, NON PROCLAMI Non è quindi con le chiacchiere che si può dare un futuro a Monza, ma solo e soltanto con i fatti: Ecclestone alza l’asticella delle sue pretese e bisognerà dargli delle risposte. Con un po’ di chiarezza…

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