Bernie Ecclestone conferma quelle che erano state le prime illazioni subito smentite: l'incendio nel box della Williams dopo il Gp di Spagna vinto da Pastor Maldonando è stato innescato da una scarica elettrica del KERS.
Mister E ha confidato a Christian Sylt giornalista del quotidiano on-line cityam.com:
"Il rogo di Barcellona penso che avesse molto a che fare con quella cosa che ha genera l’energia cinetic. Il KERS non sarebbe mai dovuto entrare in Formula 1. E’ un segreto costoso perché nessuno sa niente a riguardo: il pubblico non lo conosce e non gli interessa”.
Il team di Grove aveva ufficializzato che la causa dell’incendio era stata una scarica di corrente statica, tralasciando che fosse generata dal KERS della FW34 di Bruno Senna che ha provocato le scintille che hanno fatto divampare l’incendio al sistema di rifornimento.
La sortita di Bernie non è affatto casuale, anzi è stata fatta con una chiara finalità politica, più che tecnica. Il KERS, anzi l'energy recovery system, è l'architrave intorno al quale Jean Todt sta disegnando la nuova Formula 1 che dal 2014 adotterà i motori V6 turbo da 1600 cc.
Ecclestone è nervoso perché la FIA non vuole sottoscrivere il nuovo Patto della Concordia: la Federazione, infatti, non vuole limitarsi a ratificare un accordo che viene scritto lontano da Parigi e, allora, Bernie è pronto a tirare bordate contro le iniziative che i federali vogliono portare avanti.
L'obiettivo di Todt è ridurre drasticamente i consumi e le emissioni dei motori di F.1 per contribuire alla ricerca che dovrebbe avere una ricaduta positiva sul prodotto delle auto di serie. La tecnologia applicata alle monoposto del Circus dovrebbe far evolvere i sistemi di ricarica e immagazzinamento dell'energia con batterie sempre più efficienti e piccole.
La sparata di Ecclestone, quindi, è finalizzata a mettere in evidenza la pericolosità di un sistema, il KERS, che la F.1 non ha mai fatto niente per rendere noto: ciascuna squadra ha sviluppato un suo sistema che tiene gelosamente nascosto.
L'attacco, quindi, non è tanto al KERS, quanto alla FIA. E non è casuale che le squadre minori abbiano chiesto lo slittamento dei motori V6 oltre il 2014, perché ritengono che i nuovi propulsori determinerebbero un sensibile aumenti dei costi.
I costruttori di motori, invece, hanno già sostenuto ingenti costi di ricerca e sviluppo di unità che avrebbero dovuto correre nel 2013, per cui l'applicazione ritardata ha provocato inevitabili slittamenti e la dilatazione dei costi.
L'uscita, quindi, è strumentale: è utile a mettere in difficoltà la FIA che dovrebbe essere una paladina della sicurezza. Stupisce, però, che proprio la Federazione tolleri i gas soffianti in fase di rilascio, visto che la combustione al di fuori della camera di combustione rilascia nell'atmosfera sostanza tossiche per l'anomala fase di scoppio.
Prepariamoci a litigi, bisticci e ripicche in questa fase di instabilità politica del Circus: è un teatrino che puntualmente torna in scena ogni volta che si ridiscute il rinnovo delle regole e ciascuno fa valere il suo potere di trattatva...
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