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Ecclestone: "Aiuterò Marchionne, qualunque cosa faccia io ci sarò!"

Mister E in un'intervista esclusiva con la Gazzetta dello Sport sottolinea l'errore che sta facendo Liberty Media nel mettersi in rotta con la Ferrari. Bernie si mette a disposizione del presidente del Cavallino e mette in guardia gli americani...

Bernie Ecclestone

Bernie Ecclestone

JEP / Motorsport Images

Bernie Ecclestone, Presidente Emerito della Formula 1
Paravento davanti al garage Ferrari
Sergio Marchionne, CEO FIAT
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H

Bernie Ecclestone è come una… zanzara. Sa pungere e ogni volta che lo fa scatena delle reazioni. Alla vigilia della stagione 2018 di Formula 1, l’abile Pino Allievi della Gazzetta dello Sport, non ha perso l’occasione per pungolare Mister E sui temi più caldi del mondo dei GP e un paio di punti fermi sono emersi in modo molto chiaro.

Sergio Marchionne ha trovato in Bernie un grande alleato qualora la Ferrari decidesse di lasciare per davvero la F.1 alla fine del 2020, vale a dire quando scadrà l’attuale Patto della Concordia, per dare vita a un campionato alternativo.

L’ipotesi di rifugiarsi in Formula Indy non è mai stata presa in considerazione, perché la Ferrari è in rotta con Liberty Media per la volontà degli americani di standardizzare delle parti di motore per ridurre i costi e favorire l’ingresso di nuovi Costruttori, mentre a Maranello pretendono che la F.1 resti il pinnacolo mondiale della tecnologia e dell’innovazione.

L’87enne Ecclestone potrebbe essere uno strumento utile alla Ferrari nella genesi della serie alternativa. Marchionne e Bernie si sono parlati in un faccia a faccia al Salone di Ginevra…
“Marchionne conosce la mia posizione – ha detto M. E ad Allievi – Io sono dentro la “company”, ma Sergio sa che qualunque cosa voglia fare io ci sono, ci sarò, la farò con lui. Di recente abbiamo discusso di tante cose…”.

Liberty Media e la FIA vorrebbero togliere il bonus di 70 milioni di dollari che proprio Bernie aveva riconosciuto alla Rossa…
“Non è un bonus, ma un premio di partecipazione perché la Ferrari c’è da sempre. Io non ho mai regalato nulla, quando ho dato dei soldi c’era sempre una ragione. Abbiamo distribuito a tutti dei quattrini, divisi in base ai risultati. Ad alcuni è stato riconosciuto un extra per avere la certezza della presenza fino al 2020. Una garanzia per lo sport, per gli organizzatori e le tv. Con penali importanti nel caso decidessero di ritirarsi in anticipo”.

“Occorre essere chiari: la F.1 senza la Ferrari non sarebbe più la F.1. Io ho creato questo business appoggiando sempre la Ferrari e la Ferrari ha sempre appoggiato me. Darà fastidio a qualcuno, ma la presenza della squadra di Maranello ha calamitato soldi che poi si sono divisi anche gli altri. Un mondiale senza Ferrari? Non riesco neppure a pensarci”.

Crede alle minacce di Marchionne?
“Sergio è una persona che, quando dice una cosa, la fa e non torna indietro. Gli uomini di Liberty, quindi, devono stare attenti a quello che hanno in mente. Io sono vicino alla Ferrari dai tempi di Enzo. La mia F.1 è una società che ha sempre distribuito grandi dividendi ai suoi azionisti. Perché cambiare qualcosa che funziona bene?”.

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