La McLaren replica la Turchia siglando un'altra doppietta con Lewis Hamilton davanti a Jenson Button. Hamilton centra la tredicesima vittoria in 60 Gp e si porta al comando della classifica iridata.
A Montreal cambia la geografia del mondiale, perché alle spalle del “moretto” c'è ora Jenson Button, che grazie al secondo posto, scavalca Mark Webber ora soltanto terzo nella classifica generale. La gara è stata pesantemente condizionata dal degrado delle gomme, con una continua girandola di pit stop (da un minimo di due ad un massimo di quattro).
La grande sconfitta è stata la Red Bull che è stata disarcionata dal podio anche da una Ferrari in ripresa. Vettel, quarto, e Webber, quinto, hanno dovuto giocare una partita in difesa, dopo aver palesemente sbagliato la tattica di gara mella scelta delle gomme che ha messo particolarmente in difficoltà l'australiano.
Fernando Alonso prima del via aveva promesso un podio ai suoi tifosi e lo spagnolo ha mantenuto la parola, ma il bottino della Rossa poteva essere più consistente perché il due volte campione del mondo si è fatto impallinare per due volte dalle McLaren (prima Hamilton e poi Button) in una fase delicata di un doppiaggio.
Non nasconde qualche rimpianto Stefano Domenicali: “Questa volta avevamo una vettura competitiva per vincere – ha ammesso il capo della Ferrari – e solo delle circostanze ci hanno costretto a stare dietro alle McLaren”. La gara di Felipe Massa, invece, è stata condizionata dal contatto al 1. giro con Liuzzi e si è trasformata in un calvario visto che ha rotto il musetto alla fine della gara mentre ha attaccato Schumacher in palese difficoltà mentre erano in lotta per il decimo posto.
Nico Rosberg raccoglie un sesto posto che dà il valore della Mercedes, mentre Schumi è parso fin troppo muscolare nel difendere la sua posizione dai reiterati attacchi di chi lo seguiva. Deludente anche Robert Kubica, partito anche lui con le gomme dure come solo le Red Bull hanno fatto, e il settimo posto è un obolo rispetto alla competitività della Renault R30. Il polacco si è accontentato del giro più veloce in gara.
Solo sette i piloti a pieni giri fra i diciannove classificati: eccellente la prestazione di Sebastien Buemi che con la Toro Rosso è stato anche un giro al comando sfruttando la girandola delle soste. Lo svizzero ha sfruttato alla meglio la perfetta tattica di gara studiata dall'ingegner Ascanelli che non è caduto nelle trappole della Bridgestone.
Un plauso a Vitantonio Liuzzi nono con la Force India: l'italiano ha mostrato le unghie anche a Schumacher per agguantare la zona punti, dopo un avvio di gara difficile nel contatto con Massa. Il pescarese dopo aver cambiato il telaio è sembrato un pilota rinato, capace di stare stabilmente davanti al compagno di squadra Sutil.
Brutta giornata per la Bridgestone: la Casa giapponese ha messo in crisi il Circus con coperture inadeguate alla pista canadese, ma proprio i problemi di gomme ci hanno offerto sul piatto d'argento una corsa spettacolare. Non è servita nemmeno la safety-car, troppo spesso invocata dagli osservatori, che per fortuna è rimasta nella pit lane.
La classifica finale:
1. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 70 giri in
2. Jenson Button McLaren-Mercedes +3”1
3. Fernando Alonso Ferrari +9”1
4. Sebastian Vettel Red Bull-Renault +37”8
5. Mark Webber Red Bull-Renault +39”2
6. Nico Rosberg Mercedes +56”0
7. Robert Kubica Renault +57”3
8. Sebastien Buemi Toro Rosso-Ferrari + 1 Giro
9. Vitantonio Liuzzi Force India-Mercedes + 1 Giro
10. Adrian Sutil Force India-Mercedes + 1 Giro
11. Michael Schumacher Mercedes + 1 Giro
12. Jaime Alguersuari Toro Rosso-Ferrari + 1 Giro
13. Nico Hulkenberg Williams-Cosworth + 1 Giro
14. Rubens Barrichello Williams-Cosworth +1 Giri
15. Felipe Massa Ferrari + 1 Giro
16. Heikki Kovalainen Lotus-Cosworth +2 Giri
17. Vitaly Petrov Renault + 2 Giri
18. Karum Chandhok HRT-Cosworth +4 Giri
19. Lucas di Grassi Virgin-Cosworth +5 Giri
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