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Intervista

Domenicali: "La F1 interessa nuovi Costruttori e GP"

Il presidente e CEO di Formula 1 ha avuto un incontro con i giornalisti in videoconferenza: Stefano si è collegato da casa perché gli uffici di Londra sono ancora chiusi. Si aspetta che Hamilton resti in F1, mentre non esclude che in Bahrain si disputino due GP e si sperimenti la Spint race al sabato. L'imolese spinge che si arrivi al congelamento dei motori per anticipare le nuove power unit che dovranno essere alternative all'elettrico e con costi molto contenuti.

 Stefano Domenicali, Presidente Esecutivo FOM

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Da quando Stefano Domenicali ha preso posto al timone della Formula 1, le sue giornate lo vedono dalle otto del mattino alle dieci di sera davanti ad uno schermo sul quale si alternano videoconferenze.

La sede di Londra della Formula 1 è ancora chiusa a causa delle misure adottate dal governo britannico per contrastare la situazione Covid, e Domenicali al momento è ancora impossibilitato a trasferirsi a Londra, come era nei programmi. Per ora tutto va avanti dalla sua abitazione in Italia, ma il lavoro avanza comunque in modo spedito.

Alle videoconferenze programmate per prendere decisioni sul futuro della Formula 1 (in alcuni casi anche molto prossimo), si è aggiunto ieri un incontro con i media, il primo da quando l’ex team principal della Ferrari ricopre il suo nuovo incarico.

Una lunga chiacchierata in cui si sono affrontati tutti i maggiori temi di attualità, disegnando un quadro di grande fermento in cui emerge in modo chiaro la volontà di portare una ventata d’aria fresca, provando a risolvere questioni spinose che si trascinano da anni. Il tutto animato dalla voglia di voltare pagina ma con un imperativo preciso: non intaccare il dna della Formula 1.

Sei è già fatto un’idea su quale sarà il suo approccio? Intende evolvere quanto impostato da Chase Carey o ripartire da zero?
“Dobbiamo costruire il futuro partendo dalle basi, dalle fondamenta e dall'eredità che ci è stata lasciata. Bernie ha creato, Liberty e Chase hanno proseguito, e io credo di avere la responsabilità di muovermi nella direzione che è stata definita".

"La responsabilità che sento è di assicurarmi che l'incredibile piattaforma che abbiamo oggi sarà ancora migliore in futuro. Il lavoro svolto è stato incredibile, basti pensare allo scorso anno, a tutto ciò che è stato fatto per assicurarsi che ci fosse un campionato. Uno grandissimo sforzo, uno lavoro incredibile fatto dalla Formula 1 in termini di organizzazione, un operato che ha convinto tutti sulla possibilità di poter gestire un campionato in quel modo”.

Come giudica l’operato di Carey?
“Il lavoro fatto da Chase è stato quello di cercare di aprire un nuovo modo di connettere le persone e un nuovo modo di promuovere lo sport, con un’attenzione maggiore ed in direzioni che precedentemente non erano state valutate. Promuovere lo sport attraverso nuovi contenuti e differenti piattaforme è stato importante per attirare un nuovo pubblico, ma non dobbiamo però commettere l’errore di non considerare gli appassionati ‘veri’, quelli che vivono la Formula 1 ogni giorno".

"L’obiettivo è acquisire nuovi fans senza mettere da parte il pubblico tradizionale. Dobbiamo dare contenuti, accessibilità, qualcosa che deve avere un effetto "wow" a chi viene in pista ad assistere ad una gara, ma allo stesso tempo bisogna lavorare per mantenere la Formula 1 l'apice del motorsport in termini di sfide tecnologiche. Quindi ci sono molti aspetti su cui dobbiamo lavorare, ma è stimolante sentire molta positività intorno alla F1”.

Che tipo di positività?
“Vi faccio due esempi. Stiamo ricevendo molte richieste per avere nuovi Gran Premi da tutto il mondo e stiamo riscontrando molto interesse da parte di diverse Case automobilistiche interessate a conoscere quale sarà il futuro della Formula 1".

"Sono molto contento, ed anche un po' sorpreso, dal ricevere nuove richieste da parte di queste e altre aziende che vogliono valutare la possibilità di investire in Formula Uno, credo siano segnali che confermano la bontà delle basi su cui poggia la Formula 1, e che fanno ben sperare per il futuro”.

È realistico aspettarsi l’ingresso in Formula 1 di nuovi Costruttori nei prossimi anni?
“Realisticamente credo che nei prossimi due o tre anni sia molto improbabile. Abbiamo già definito la nuova monoposto in termini di regolamento tecnico così come sul fronte motoristico, e in merito a quest’ultimo aspetto stiamo discutendo la possibilità di anticipare di un anno quella che è la scadenza del regolamento in vigore. Stiamo valutando tutte le possibili idee per rendere la Formula 1 più interessante per le Case automobilistiche, e abbiamo focalizzato alcuni punti”.

Aspetti tecnici o sportivi?
“Il primo riguarda la tecnologia. Vogliamo che resti un aspetto molto rilevante, ma non dobbiamo perdere di vista i costi di gestione e gli investimenti iniziali, due aspetti fondamentali per rendere interessante il progetto Formula 1 agli occhi di una Casa automobilistica, l’equazione tecnologia/costi sarà fondamentale e ci confronteremo su questo punto".

"Al momento quest’area non è soggetta ad alcun tipo di controllo dei costi, e dovremo essere molto aggressivi su questo fronte in futuro. Sarò più dettagliato non appena la discussione che stiamo avendo sarà pronta per essere condivisa… ma l'obiettivo sarà molto, molto, molto aggressivo".

"Ovviamente, dobbiamo proporre un contesto in grado di attrarre le Case automobilistiche, e non credo che i motori elettrici siano l'unico via per il futuro, soprattutto a medio termine. La scelta ibrida che vogliamo offrire è una piattaforma sulla quale i Costruttori possono presentare il loro prodotto, un contesto nel quale poter investire".

"Un altro elemento al centro dei nostri confronti è l’aspetto ‘carbon-free’, obiettivo raggiungibile con un carburante ecologico, e tutte le squadre e le case automobilistiche coinvolte oggi in Formula 1 condividono questo obiettivo. Non voglio anticipare troppo, ma credo che molto presto renderemo noto ciò su cui stiamo lavorando adesso, in questi giorni e in queste settimane. Sono ottimista, credo che stiamo operando sui punti giusti, che saranno fondamentali per mantenere vivo l'interesse sulla nostra piattaforma, anche dal punto di vista tecnologico”.

Personalmente, preferirebbe vedere Hamilton o Russell sul sedile Mercedes che ufficialmente non è stato ancora assegnato?
“Credo che siano entrambi dei piloti incredibili. Ho davanti una foto che mi ritrae quando ho ritirato il premio per il Mondiale Costruttori 2008 conquistato con la Ferrari, con Lewis che aveva ricevuto quello per il Mondiale piloti. È un pilota incredibile, un uomo incredibile, un atleta incredibile che ha dato alla Formula 1 una dimensione diversa".

"Conosceremo presto il suo futuro, e penso che sarà fantastico vederlo lottare per un traguardo che nessuno considerava raggiungibile dopo l'era Michael. Sarà davvero fantastico. In merito a George, ha mostrato un grande potenziale e, come ha sottolineato Toto, sarà un futuro campione, senza dubbio. Quindi è questione di averli entrambi, perché entrambi possono fare grandi cose per la Formula 1”.

È sorpreso dal protrarsi della trattativa tra Hamilton e la Mercedes?
“Credo che sia un momento molto importante nella vita di Lewis, ma non sono nella sua testa e neanche nella posizione di Toto. Deve prendere una decisione importante per la sua vita, spero davvero di poter leggere presto l’annuncio dell’accordo, perché ciò per cui Lewis andrà a combattere quest'anno è qualcosa di incredibile dal punto di vista sportivo".

"Posso immaginare la pressione che precederà l’assalto a questo nuovo record, sarà una storia incredibile da raccontare, quindi l'unica cosa che posso dire è che spero davvero che siano al via della stagione. Spero proprio di vedere Lewis e Toto insieme in Bahrain”.

Il progetto del Gran Premio di Miami è ancora vivo?
“Ci sono discussioni in corso. Ma ci tengo a sottolineare che la nostra strategia in futuro sarà quella di essere più presenti negli Stati Uniti, con più di un Gran Premio. Quello di Austin è stato un appuntamento molto importante negli ultimi anni e lo sarà anche in futuro, stiamo discutendo con loro il rinnovo dell'accordo. Miami è una sede che stiamo valutando, ma non posso dire di più”.

La situazione Covid sembra ancora più difficile quest’anno. Qual è la situazione oggi?
“Si è pensato che quest'anno sarebbe stato tutto un po' più facile, ma non lo è. Considerando però le capacità confermate lo scorso anno in termini di professionalità, struttura e protocolli, siamo molto fiduciosi in merito alla possibilità di poter raggiungere il numero di gare che sono in calendario, ovvero 23, che poi è il numero massimo nella storia della Formula Uno".

"In un contesto difficile come quello attuale è una sfida, ma siamo fiduciosi e ci siamo preparati con vari piani per far fronte ai vari scenari possibili, perché ciò che sembra essere certo oggi può non esserlo domani, ed è per questo che restiamo sempre in contatto con tutti i promoter, i quali a loro volta devono essere pronti ad organizzare un Gran Premio con pubblico o senza seguendo le indicazioni che arriveranno dai governi locali”.

Conferma che esiste la possibilità di disputare due Gran Premi in Bahrain?
“Al momento c’è una data da confermare, un ‘tbc’, ed il motivo per cui non è scritto Gran Premio del Portogallo è perché la situazione non è ancora definita. Ho degli incontri durante questo fine settimana per capire qual è lo stato dell'arte, ma confermo che uno dei possibili piani B potrebbe essere una doppia gara in Bahrain".

"È un’opzione ma non ancora confermata. Dobbiamo essere pronti al cambiamento, sarebbe sbagliato dire il contrario, come ad esempio nel caso del Gran Premio d’Australia che è passato alla fine dell’anno. Anche la Cina, ad esempio, è molto importante per tutti noi, ma al momento non sono disposti ad accogliere alcun tipo di evento internazionale. Vedremo, e ovviamente speriamo che la situazione Covid, grazie alla campagna di vaccinazione in atto, si possa stabilizzare nella seconda parte dell'anno”.

Alcuni paesi hanno detto che faranno vaccinare i loro atleti per far sì che i giochi Olimpici di Tokio si svolgano, ma c'è una un argomento spinoso. In Formula 1 c'è stata qualche discussione in merito alla possibilità di vaccinare le figure chiave? Qual è la sua posizione?
“Questo è un punto molto importante, e lo si può vedere in due modi. La priorità per noi è che le persone siano più protette possibili, la vaccinazione è molto, molto importante, e personalmente non vedo l'ora di essere vaccinato, credo che tutti dovrebbero esserlo in questo momento".

"Stiamo pensando a quale potrebbe essere la discussione su questo aspetto, quindi ne discuteremo internamente e condivideremo le nostre valutazioni con i team, ma dobbiamo essere prudenti e rispettare ovviamente la situazione generale considerando la priorità di tutte le persone vulnerabili. Non vogliamo essere visti come quelli che hanno sottratto qualcosa ad altre persone, quindi rispetteremo e seguiremo quello che ci diranno le autorità, dobbiamo essere prudenti”.

La Formula 1 Commission dovrà esprimersi sulla gestione dei motori per i prossimi anni. Temete che un’eventuale decisione che non favorisca la situazione della Red Bull possa forzare al ritiro la squadra?
“Ci saranno molti punti all'ordine del giorno, ed ovviamente l'anticipazione del congelamento del motore è uno di quelli molto importanti. Ma non è una decisione che impatterà solo sulla Red Bull, quanto sull'intera Formula 1".

"Anticipare il congelamento, oggi previsto nel 2023, consentirebbe ai Costruttori di power unit di poter risparmiare budget e poter investire nel nuovo progetto di motore. Le discussioni credo che stiano andando nella giusta direzione, non voglio anticipare nulla, ma è in corso una riunione della Commissione Power Unit per entrare nel dettaglio del regolamento”.

Ha citato l'importanza della tradizione dello sport, ma negli ultimi anni in più occasione c’è chi ha spinto per adottare espedienti come le griglie invertite. Qual è la sua posizione tra tradizione e volontà di alimentare lo show? Ha intenzione di provare in alcune occasione la formula della griglia invertita?
“No, il discorso della griglia è cancellato, ve lo confermo. È importante pensare a nuove idee per essere più accattivanti, ma non dobbiamo perdere l’aspetto tradizionale delle corse. Ci sono già stati in passato dei momenti i cui si è provato a cambiare il format delle qualifiche, e ci siamo…bruciati le dita, quindi è qualcosa da evitare".

"Stiamo valutando la possibilità di avere una gara sprint nella giornata di sabato, ed è qualcosa che potrebbe anche essere provato nel corso di questa stagione. Ci sono discussioni in corso con i team, e ritengo che possa essere l’unica idea interessante da valutare".

"Un altro aspetto su cui ci stiamo davvero concentrando, è quello relativo ai piloti esordienti. Oggi ci sono pochissimi test e l’idea è quella di creare opportunità per poter permettere ai giovani piloti di fare un po' d’esperienza. Abbiamo un buon gruppo di giovani piloti che sono già in Formula 1, ma dobbiamo alimentare questo processo lavorando con le squadre al fine di trovare soluzioni per evidenziare il valore dei giovani talenti e gli investimenti nelle accademie dei team”.

Si è già trasferito a Londra?
“Sono ancora in Italia perché i nostri uffici a Londra sono ancora chiusi, non possiamo accedervi. Mi trasferirò a Londra non appena sarà possibile, e lo farò con l’intera famiglia. Il mio figlio maggiore ha 16 anni e sta già studiando a Londra, ora è tornato in Italia perché i college sono chiusi, e quando mia figlia finirà il primo anno di scuola internazionale proseguirà a Londra gli studi. Quindi vivremo questa esperienza tutti insieme a Londra".

"Diciamo che sono stato fortunato perché conosco l'ambiente in cui devo operare, ma è anche frustrante perché tutti gli incontri avvengono tramite collegamenti video, e così mi siedo davanti ad uno schermo dalle otto del mattino fino alle dieci di sera avendo solo la possibilità di vedere tutti attraverso videoconferenze, e non è proprio quello che vorresti fare all'inizio di una nuova sfida. Ma è così, dobbiamo adattarci”.

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