Pur essendo uno dei più importanti, se non il più importante investitore in assoluto in
Formula 1, Dietrich Mateschitz non ci ha abituati a parlare molto della sua attività nel
Circus. Spesso, infatti, è il suo braccio destro
Helmut Marko a fare le sue veci quando si tratta di parlare di argomenti scottanti per la
Red Bull.
La deludente prova delle
RB9 a Barcellona, imputabile secondo lui solamente ad uno scarso rendimento delle gomme
Pirelli, lo ha portato però ad esporsi in prima persona, facendo capire di essere particolarmente amareggiato per la piega che stanno prendendo i Gp. Un discorso che, stando a quanto rivela
Autosport, avrebbe affrontato in maniera piuttosto chiara anche con
Bernie Ecclestone ieri sera proprio nel paddock del tracciato catalano.
"
Tutti sanno benissimo quello che sta succedendo qui. Queste non sono più gare. E' una competizione basata sulla gestione delle gomme. Le vere gare di auto sono un'altra cosa, così invece non possiamo esprimere tutto il potenziale della nostra vettura e dei nostri piloti. Se lo facessimo, saremmo costretti a fare otto o anche dieci pit stop a seconda delle piste" ha detto ad
Autosport.
Quando poi gli è stato ricordato che comunque la
Pirelli ha seguito le richieste fatte dalla
FIA e da
Ecclestone, che chiedevano delle gomme meno durevoli alla distanza e in grado di garantire più pit stop, il grande boss delle "lattine" ha risposto: "
Si, l'obiettivo iniziale era quello di rendere più interessanti le gare aumentando il numero dei pit stop, ma ora mi sembra che si sia andati un po' oltre le intenzioni originali".
Sia chiaro, nonostante la giornata storta in Spagna, la
Red Bull continua a guardare tutti dall'alto verso il basso sia nel Mondiale Piloti che in quello Costruttori, ma il fatto che
Mateschitz si sia esposto così tanto potrebbe anche far pensare che a Milton Keynes stiano davvero cominciando a temere la
Ferrari e la
Lotus.
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