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Delusione Renault: due ritiri nello stesso momento a tre giri dalla fine

Le due R.S.19 a quattro giri dalla fine del GP del Bahrain erano sesta con Hulkenberg e decima con Ricciardo: si sono fermate entrambe una ad una curva dall'altra, rivelando una fragilità della power unit che deve far riflettere ii tecnici di Viry Chatillon.

Nico Hulkenberg, Renault R.S. 19

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

In una manciata di secondi la Renault ha visto svanire un doppio piazzamento in zona punti a tre giri dalla bandiera a scacchi del Gran Premio del Bahrain. Una vera e propria doccia fredda, con la monoposto di Daniel Ricciardo bloccata da un problema alla MGU-K e quella gemella di Nico Hulkenberg costretta allo stop da un’avaria alla power unit, problema su cui la squadra non ha ancora fatto luce.

Il disappunto maggiore è stato di Hulkenberg, che al momento del ritiro occupava la sesta posizione, piazzamento raggiunto dopo un brillante primo stint di gara che lo ha visto risalire velocemente dalla diciassettesima posizione occupata al via.
“Ormai mancava davvero poco – ha commentato il tedesco – e dentro di me pregustavo il sesto posto. Avevo un margine di sicurezza su Norris, poi di colpo, senza alcun preavviso, il motore è calato fino allo stop. È difficile da mandar giù, è stato un problema… brutale che però sappiamo poter accadere nel motorsport".

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"La gara stava andando oltre le aspettative, visto che al via sono riuscito a risalire molto velocemente passando dalla diciassettesima posizione fino alla top-10. Il primo giro è sembrato una… zona di guerra, con macchine ovunque, scintille, pezzi di carbonio che volavano e dei quali uno mi è anche finito sul casco”.

“Credo sia stata una gara spettacolare – ha concluso Nico – con tanti sorpassi e senza un momento di respiro, e sarebbe stato bello concluderla conquistando dei punti molto preziosi. Ma se proseguiremo a lavorare nella giusta direzione, è solo questione di tempo ed arriverà la giusta ricompensa”.

È stata invece più sofferta la corsa di Ricciardo, che a differenza di Hulkenberg ha provato la carta della sosta singola.
“Nella prima fase di gara abbiamo avuto un buon ritmo – ha spiegato l’australiano – e abbiamo così deciso di puntare su un solo pit-stop, ma col senno di poi la scelta giusta si è rivelata quella con due soste fatta da Nico”.

Sul fronte della performance in casa Renault la trasferta di Al Sakhir ha offerto spunti contrastanti. In qualifica il potenziale non è stato entusiasmante, ma in gara il ritmo è stato decisamente più competitivo.

Come più competitiva, in termini di performance, sembra la power unit Renault, dato confermato dalla McLaren. Ma i progressi sul fronte delle prestazioni stanno pagando un caro prezzo su quello dell’affidabilità, come confermato anche dal team principal Cyril Abiteboul.

“Stiamo vivendo un periodo difficile – ha spiegato – sia a Melbourne che in Bahrain le nostre qualifiche sono state compromesse da piccoli problemi di natura elettronica su entrambe le monoposto. Quelli che ci hanno bloccato in gara sono problemi sono sempre più frustranti e inaccettabili, soprattutto perché entrambe le monoposto hanno dimostrato una buona competitività sul passo gara. Serve una reazione immediata sul fronte affidabilità”.

 

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