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Coulthard: "Il pericolo farà sempre parte della F.1"

La morte di Jules Bianchi ha portato l'ex pilota scozzese a fare alcune riflessioni interessanti

A distanza di poco più di un giorno dalla morte di Jules Bianchi, rimasto in coma nove mesi dopo un terribile incidente avvenuto a Suzuka lo scorso anno, David Coulthard è intervenuto ai microfoni della BBC, spiegando che quanto accaduto al francese dimostra che nonostante i grandi passi avanti fatti negli ultimi anni, la Formula 1 resterà sempre uno sport in cui il rischio di perdere la vita è una possibilità concreta.

"Nei 21 anni che ho gravitato intorno alla Formula 1, la sicurezza dei circuiti è migliorata in maniera considerevole, al punto che la gente si è convinta che ormai non ci sia più pericolo. Come ha dimostrato l'incidente di Bianchi però, il pericolo è ancora lì eccome" ha detto l'ex pilota di Williams, McLaren e Red Bull.

DC poi ha sottolineato che probabilmente su una pista di nuova generazione non sarebbe accaduto ciò che è capitato a Bianchi (la sua Marussia è andata contro ad una gru che stava rimuovendo la Sauber di Adrian Sutil in un punto con una via di fuga piuttosto ridotta): "E' successo su una delle piste storiche, con le condizioni più difficili, perché pioveva, c'era poca luce si trattatava di una curva impegnativa e senza visuale. Sicuramente è meno probabile che accada su una pista di nuova generazione, perché sono più piatte e con via di fuga ampie. Ma senza dubbio per i piloti c'è meno piacere a guidare rispetto ad una pista come Suzuka".

Poi ha argomentato questa sua ultima affermazione ed effettivamente è difficile dargli torto: "Non perché pensano che la possibilità della morte faccia parte del gioco, ma perché sai benissimo che su questo genere di pista un errore si paga maggiormente. Invece che finire largo e rientrare in pista puoi arrivare a sbattere e danneggiare la macchina. Anche se esci illeso, ogni incidente può far male in altri modi, credetemi".

Infine, ha tentato di chiarire ulteriormente il concetto: "Per fare un esempio, è come la differenza che c'è tra puntare 50 sterline o 50.000 alla roulette. Più alto è il livello della competizione, più alta è la posta in gioco e più grande sarà la soddisfazione in caso di successo. Questo è il conflitto fondamentale che c'è al cuore della Formula 1".

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