Caso Verstappen: Masi esclude pressioni esterne o decisioni prese per il bene della F1
Le pressioni esterne e il "bene più grande" della Formula 1 non hanno influenzato la decisione di non punire Max Verstappen nel Gran Premio d'Austria. Questo è il pensiero del direttore di gara Michael Masi.
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Dopo la gara di domenica, c'è stata una lunga investigazione per il contatto ruota a ruota con cui Verstappen ha superato Charles Leclerc per prendere il comando.
Il verdetto è stato ritenuto importante per la Formula 1, visto che recentemente c'erano state delle critiche molto pesanti nei confronti dell'operato dei commissari nelle ultime due gare.
Quando gli è stato domandato da Motorsport.com se si possa presumere che si fossa preseguito il "bene più grande" della F1, Masi ha suggerito che il ruolo primario della FIA è quello di stabilire le regole ed interpretarle dove possibile, ma non di chiudere un occhio.
"La F1, la FIA, i team ed i piloti sono tutti partner che vogliono garantire che questo sia un successo e che lo sia il più possibile" ha detto Masi.
"Ma alla fine, da un punto di vista normativo, abbiamo un regolamento ed un insieme di regole da applicare".
"Ci sono vari processi e discussioni da seguire se vogliamo cambiare le regole, quando cambiarle e come cambiarle. Ma questo fa parte del nostro ruolo nell'assicurare che vengano applicate queste regole".
Masi ha assunto il ruolo di direttore di gara di F1 dopo la morte inattesa di Charlie Whiting, alla vigilia del Gran Premio d'Australia.
Sebbene le decisioni dei commissari, come quella dei cinque secondi di penalità inflitti a Vettel in Canada, siano state controverse, Masi ha detto che la FIA sta cercando di evitare di impantanare la F1 con punizioni troppo pedanti quando è possibile.
"Stiamo cercando di fare del nostro meglio, quindi le cose più piccole, che forse due o tre anni fa avrebbero guadagnato una penalità, oggi non hanno impatto o comunque ne hanno meno".
"Odio quando le persone tornano indietro negli anni, perché il regolamento si è evoluto, il modo in cui viene interpretato si è evoluto, così come tutti coloro che sono coinvolti nella discussione".
"Quando iniziamo a parlare di precedenti ed incidenti che ci sono stati tre anni fa, quella che potrebbe essere stata interpretata come una violazione, potrebbe essersi evoluta ed essere stata ridotta la sua pena".
Masi ha aggiunto poi che quanto accaduto con Vettel a Montreal e le successive proteste non hanno aumentato la pressione.
"La pressione è sempre lì su tutti noi" ha detto. "Personalmente, non ritengo che ci siano pressioni ulteriori a causa del Canada o di qualsiasi altro incidente".
"Parliamo di signori e signore stimate nei loro campi. Sono tutti esperti amministratori ed è parte del loro ruolo essere degli arbitri alla fine della giornata".
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