Caso Abu Dhabi | La Formula 1 si gioca la sua credibilità
In attesa di conoscere l'esito dell'indagine della FIA sui fatti del controverso finale di Abu Dhabi, la Formula 1 è pronta ad affrontare un giorno che potrebbe rivelarsi decisivo per la credibilità agli occhi dei fan.
Safety Car e Lewis Hamilton, Mercedes W12
Simon Galloway / Motorsport Images
La Formula 1 si prepara ad affrontare un giorno complicato che potrebbe rivelarsi decisivo per la sua credibilità agli occhi dei fan. La FIA, infatti, presenterà, alle squadre il suo rapporto sulla controversa gestione della safety car nei giri conclusivi dello scorso GP di Abu Dhabi.
Dopo una indagine dettagliata, la F1 Commission è pronta per conoscere le risposte. Questo momento arriva dopo settimane infuocate nel corso delle quali i fan hanno criticato la gestione della safety car da parte di Michael Masi.
Il direttore di gara, infatti, sembra aver interpretato in modo errato il regolamento decidendo quali vetture potevano sdoppiarsi e quali no ed ha poi lasciato via libera ai protagonisti per giocarsi tutto all’ultimo giro.
Queste decisioni hanno consentito a Max Verstappen di trovarsi nella posizione perfetta per attaccare Lewis Hamilton, complice anche un cambio gomme nel finale che ha consentito all’olandese di avere vita facile sul pilota della Mercedes e conquistare il primo titolo iridato.
Nonostante siano passati due mesi da quanto accaduto, il clamore per l’episodio non si è mai sopito e la scorsa settimana le polemiche sono montate nuovamente quando sui social è stata più volte condivisa la conversazione radio tra il direttore sportivo della Red Bull, Jonathan Wheatley, e Michael Masi.
La FIA ha manifestato la volontà di confrontarsi, nel corso dell’indagine, con tutti i piloti ed i team per cercare di creare un quadro normativo certo che possa impedire il ripetersi di queste controversie in futuro.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, Lewis Hamilton, Mercedes W12
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Tra i probabili cambiamenti ci dovrebbe essere anche un maggior supporto al direttore di gara così da evitare che un singolo individuo sia sopraffatto dagli eventi, oltre alla possibile eliminazione delle Sprint Qualifying, mentre ad oggi non c’è alcuna certezza circa la conferma o meno di Michael Masi nel suo ruolo.
Lo scorso dicembre la FIA ha promesso chiarezza a team, piloti, fan e media per quel che riguarda i regolamenti, ma ad oggi non è noto se il risultato dell’indagine sarà reso pubblico o se qualcosa sarà comunicato immediatamente.
È bene ricordare, però, che qualsiasi proposta presentata oggi nella F1 Commission dovrà essere ratificata dal Consiglio Mondiale che si riunirà in Bahrain il mese prossimo alla vigilia della gara di apertura della stagione.
Il risultato di questa indagine sarà un momento chiave per valutare la nuova direzione della Federazione presieduta da Mohammed ben Sulayem. Tuttavia la FIA deve essere consapevole che un esito debole dell’indagine lascerebbe ancora una macchia sui fatti di Abu Dhabi e farebbe iniziare la stagione 2022 con il malcontento generale.
Il risultato della analisi, poi, verrà valutato con attenzione da Hamilton e dalla Mercedes, piuttosto in silenzio sulla questione dalla fine dello scorso anno.
Nonostante il focus del rapporto della FIA sarà sugli eventi di Abu Dhabi, è chiaro che rimane il disagio su una serie di aspetti relativi alla gestione dello sport che si trascina dallo scorso anno. Anche prima dei fatti di Abu Dhabi c’erano state varie critiche in merito ad una mancanza di coerenza sulle decisioni e una confusione sulle regole di gara.
Nel corso della presentazione della McLaren della scorsa settimana, Andreas Seidl ha suggerito l’introduzione di nuovi processi per consentire alla FIA di ammettere gli errori ed essere in grado di affrontarli.
Safety Car e Lewis Hamilton, Mercedes W12, Lando Norris, McLaren MCL35M
Photo by: Jerry Andre / Motorsport Images
“Uno degli aspetti più belli di questo sport è che si tratta di uno sport umano, quindi dobbiamo accettare gli errori non soltanto quando vengono commessi dal team, ma anche dalla FIA. E gli errori possono accadere daccapo.
“Per me è importante che si discuta e che ci sia un meccanismo in base al quale se questi errori dovessero capitare si possa alzare la mano, si ammetta lo sbaglio e si prendano dei correttivi. Questo è importante tanto quanto cercare di evitare simili controversie”.
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