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Carlos Sainz: “Voglio arrivare alla perfezione”

Carlos Sainz conta di sfruttare l’esperienza di un anno di F.1 per portare la Toro Rosso alle spalle dei top team. Lo spagnolo non si accontenterà di sfidare il compagno di squadra Max Verstappen

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso

XPB Images

(L to R): Carlos Sainz, with his son Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Il casco di Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11
Max Verstappen, Scuderia Toro Rosso e il compagno di squadra Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso,
Max Verstappen, Scuderia Toro Rosso e il compagno di squadra Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr, Scuderia Toro Rosso STR11
Il casco di Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Max Verstappen, Scuderia Toro Rosso and Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso with the Scuderia Toro

Sono trascorsi dodici mesi da quando Carlos Sainz jr. girava curioso nel paddock di Barcellona alla vigilia dei suoi primi test da pilota titolare della Toro Rosso. L’attenzione mediatica era tutta per Max Verstappen, che si avviava a riscrivere molti record nella storia della Formula 1 in tema di precocità.

Sainz sembrava essere il talento ordinario, mentre Verstappen l’embrione del fuoriclasse destinato a traguardi assoluti. Un anno dopo quasi tutte le previsioni sono risultate corrette, ma Sainz non si è rivelato la vittima sacrificale al talento di Verstappen. Anzi, in diverse occasioni ha dimostrato di non aver nulla da invidiare al giovane collega, e si appresta ad iniziare il suo secondo mondiale di Formula 1 con la certezza di poter raggiungere obiettivi importanti.

Cosa c’è di diverso nel Carlos Sainz versione 2016 rispetto a quello di dodici mesi fa?
“Ci sono le 19 gare disputate lo scorso anno, una stagione intensa che mi ha consentito di apprendere davvero tante cose. Rispetto a dodici mesi fa sono un pilota più completo con più esperienza, e soprattutto pronto ad affrontare una stagione 2016 in cui voglio fare un buon lavoro”.

Quali obiettivi ti sei posto alla vigilia di questo Mondiale?
“Voglio essere un pilota più consistente, più completo. Avere una stagione d’esperienza alle spalle è già un aiuto importante, ma voglio anche migliorare i punti positivi dello scorso anno. L’obiettivo è arrivare alla perfezione. Ci aspettano 21 gare, un anno lungo. Il team ha come obiettivo quello di terminate la stagione al quinto posto nella classifica Costruttori, e io devo dare il mio contributo”.

Tra gli obiettivi ci sarà anche quello di piazzarsi davanti a Max….
“Sì, in Formula 1 si dice sempre che il primo obiettivo è quello di essere davanti al compagno di squadra. Ma il mio vero traguardo è mettermi tutti alle spalle, non solo il mio compagno. Un pilota che arriva in Formula 1 vuole vincere, e non credo sia sufficiente porsi come obiettivo battere il proprio vicino di box, non è il mio modo di vedere le cose”.

Negli ultimi mesi si è parlato molto della Formula 1 del futuro. Come vorresti che fosse?
“Credo di avere le idee abbastanza chiare in merito: vorrei una macchina più veloce, molto più veloce. La percorrenza oggi non è granché, e posso confermare che quando guidavo una Formula Renault 3.5 potevo arrivare alla stessa velocità in alcuni punti di certe piste. Ma non dobbiamo esagerare con l’aerodinamica, perché alla fine credo che sia la downforce a penalizzare lo show in gara. Se guardiamo un Gran Premio del Mondiale 2004 vediamo macchine velocissime ma noiose. Quindi il grip deve essere meccanico, abbinato a monoposto più leggere. Lewis ha sottolineato questo ultimo aspetto, e concordo con lui”.

Hai notato differenze importanti tra la power unit Renault dello scorso anno e quella Ferrari che hai guidato per la prima volta nei test?
“Non so ancora quanto sia il differenziale in termini cronometrici, ma si sente la maggiore potenza così come la facilità di gestione per il pilota”.

Ti ha colpito la storia di Maldonado che si è ritrovato di colpo fuori dalla Formula 1?
“Ho un buon rapporto con Pastor, e mi dispiace davvero anche perché credo che la Formula 1 sia stata troppo dura con lui. Quando è in forma Maldonado è un pilota molto difficile da battere. Vincere un Gp contro Alonso nella gara di casa di Fernando non è una cosa che possono dire di aver fatto in tanti. Credo abbia pagato un po’ la fama che si è fatto negli anni, e questo conferma quanto la F.1 sia uno sport molto difficile. In qualsiasi momento può cambiare tutto”

Il sistema di qualifica 2016 come lo vedi?
“Mi sono informato bene parlando con i miei ingegneri su cosa cambierà, e posso ma dire che non sarà poi tanto diverso. Sembra più complesso, ma in realtà non lo è. Bisognerà essere molto attenti nei momenti cruciali, se si sbaglia il giro si è fuori, Ma anche adesso è così. E poi credo che un pilota di Formula 1 debba avere la maturità per gestire queste situazioni. Mi aspetto dei cambiamenti solo se dovessero esserci degli imprevisti come il meteo, ma devo dire che mi piace”.

Chi ti ha impressionato maggiormente nei test?
“È facile dire Mercedes. Anche la Ferrari, e non solo per il giro veloce, ma per l’evoluzione aerodinamica. Mi ha impressionato positivamente la Haas, e credo che sarà vicina a noi, poi la Force India, che è un nostro avversario diretto. Sulla carta Mercedes, Ferrari, Williams e Red Bull sono davanti a noi, poi vedremo”.

Considerando i tanti problemi tecnici che hai accusato lo scorso anno, credi alla sfortuna o sei dalla parte di chi sostiene che nelle corse non esiste?
“Per me c’è gente che lavora bene e altra meno. Nel 2015 ho accusato sette ritiri a causa di altrettanti problemi meccanici, ed in quel caso non posso attribuirmi colpe. O qualche pezzo non è stato costruito bene o qualcuno non ha lavorato come andava fatto. Per me la sfortuna o la fortuna non esistono, il lavoro in F.1 deve essere perfetto, se una cosa non è al cento per cento è molto probabile che avrai un problema. Sono sicuro che la power unit Ferrari ci darà una mano come affidabilità, ed anche Toro Rosso farà dei miglioramenti, compresi i pit-stop…visto che lo scorso anno abbiamo avuto dei problemi anche su quel fronte”.

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