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Carey vuole nuovi team in F1, ma non "cittadini di 2° classe"

Chase Carey, grande capo di Liberty Media, ha spiegato che eventuali nuovi team non saranno costretti ad entrare in Formula 1 come "cittadini di seconda classe". Un qualcosa che sarà aiutato da alcune restrizioni finanziarie che saranno rimosse dal 2021.

Pietro Fittipaldi, Haas F1 Team VF-19

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Allo stato attuale, il sistema della F1 per la distribuzione dei premi in denaro include un pagamento uguale per tutte le squadre che hanno finito nella top 10 nel campionato costruttori in due delle tre stagioni precedenti.

Questo significava che l'ultima arrivata, la Haas, ha dovuto attendere fino allo scorso anno per avere accesso al cosiddetto pagamento della colonna 1, nonostante fosse in griglia dal 2016 ed avesse ottenuto punti regolarmente.

Il sistema di pagamento della F1 sarà ottimizzato a partire dal 2021 e tra le novità ci sarà l'abolizione della regola che escludeva dai ppagamenti i team nei primi tre anni di attività.

"Se entri, dovresti far parte del campionato e non essere un cittadino di seconda classe" ha detto il CEO della F1, Chase Carey. "Entrare come cittadino di seconda classe, penso che sia un deterrente a farlo".

"Una volta che si impegnano ad entrare, entrano in un grande business, non solo in grande sport. Se per farlo, vengo trattato come un cittadino di seconda classe, penso che sia un deterrente".

E' noto che ci sono alcuni team interessati ad entrare in F1 dal 2021 nell'ambito dell'introduzione del nuovo regolamento, ma la F1 e la FIA hanno gettato acqua sul fuoco da questo punto di vista, soprattutto su quelle squadre che sono uscite allo scoperto, perché le loro proposte non sono parse abbastanza serie.

Tuttavia, Carey ha affermato che una delle priorità della F1 è fare in modo che possa essere un "business migliore" per le squadre, perché questo aiuterebbe ad avvicinare candidati più credibili.

"La maggior parte delle persone con cui ho avuto delle conversazioni preliminari mi hanno detto che vogliono vedere delle regole in grado di fornire un modello di business più sano" ha detto Carey.

"Un livello equo, o che possa essere considerato tale, della distribuzione dei premi in denaro, ma anche una regolamentazione sul come spenti i tuoi soldi, più che quanti ne spendi".

"Vogliamo avere delle squadre che, come in altri sport, hanno un valore di franchise. In modo che possedere un team non sia solo un esercizio di passione, ma possa avere anche dei profitti a livello commerciale".

Carey ha affermato che la priorità della F1 deve essere la qualità prima della quantità, quindi non vuole squadre che si uniscano alla griglia solo per stare sempre in fondo al gruppo. Pensiero che sembra essere condiviso anche dalla FIA.

Il presidente della FIA, Jean Todt, ha dichiarato: "Abbiamo avuto alcune proposte. Spesso ci sono dei team disposti ad impegnarsi, ma non siamo mai stati veramente convinti della solidità di questi progetti".

"Se fossimo davvero convinti che una squadra fosse adeguata ad unirsi alla griglia, sarei abbastanza felice di avere 12 squadre in Formula 1. Ma con 10 squadre, può funzionare. Se ci sono 10 team competitivi, può funzionare molto bene".

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