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Carey stupito dalle critiche dei promoter F1: "Strano che lo abbiano fatto il giorno prima dell'incontro con Liberty"

Il CEO della Formula 1 Chase Carey ha detto di trovare un po' strano che i promoter dei GP di F1 abbiano criticato pubblicamente la Liberty Media la scorsa settimana, proprio un giorno prima della riunione fissata per discutere delle loro preoccupazioni.

Chase Carey, Chief Executive Officer ed Executive Chairman del Formula One Group

Chase Carey, Chief Executive Officer ed Executive Chairman del Formula One Group

Jerry Andre / Motorsport Images

La Liberty Media, che è proprietaria della Formula 1, è stata criticata duramente in un comunicato diffuso dai promoter di 16 degli appuntamenti presenti in calendario, dal quale hanno immediatamente preso le distanze il GP di Russia e quello del Messico.

L'Associazione dei Promoter di F1 ha chiesto "un approccio più collaborativo per lo sviluppo del campionato", dopo aver posto dei quesiti sulla perdita della copertura televisiva in chiaro e manifestando una mancanza di chiarezza sulle nuove iniziative, ma anche sulle forme di contratto proposte ai potenziali nuovi GP.

Nella sua prima risposta pubblica a queste critiche, Carey ha detto alla ESPN che queste preoccupazioni sono state affrontare nell'incontro con i promoter che si è svolto il giorno successivo al comunicato, sottolineando però che "è un po' strano che le abbiano pubblicate in un comunicato stampa".

E ha aggiunto: "Penso che la cosa più strana sia che lo hanno pubblicato la sera prima dell'incontro".

"Avevamo già organizzato un incontro per parlare delle iniziative insieme a loro. E loro hanno pubblicato un comunicato stampa per dire che ne dovevamo parlare. Questa è la parte più strana".

Carey ha parlato dell'argomento in Azerbaijan, dove in precedenza aveva firmato l'estensione del contratto della gara di Baku fino alla stagione 2023.

Un rinnovo che ha seguito quelli sottoscritti con Belgio, Cina, Germania, Giappone e Singapore nelle ultime due stagioni. Tuttavia, alla fine della stagione 2019 andranno in scadenza i contratti di Gran Bretagna, Italia, Spagna, Germania e Messico.

Carey ha spiegato di non essere sorpreso che in un gruppo di 21 promoter ce ne potessero essere un paio che avevano qualcosa di cui lamentarsi, ma ha anche aggiunto che l'incontro di Londra è stato molto positivo.

"Pensavo che avessimo il supporto della maggioranza dei promoter, ma hanno un grande apprezzamento per quello che stiamo facendo" ha detto Carey.

"Il fatto che alcuni di loro volessero trovare qualcosa di cui lamentarsi fa parte della vita, ma non cambierà quello che stiamo facendo".

"Credono che il nostro sport, sia per loro che in generale, sia migliore rispetto a qualche anno fa e che stia andando nella direzione giusta".

La F1 ha già aggiunto una gara in Vietnam, che entrerà a far parte del calendario a partire dal 2020, e punta ancora a realizzare una gara cittadina a Miami per espandere il suo impegno negli Stati Uniti.

Carey ha detto che, anche se la Formula 1 non sta andando a caccia di nuove sedi a spese di quelle esistenti, è altrettanto vero che ha molte opzioni da prendere in considerazione. Tuttavia, ha ribadito di non voler rilasciare commenti sulle trattative in corso.

"Ne parleremo quando saranno chiuse le cose" ha detto. "In questo sport sembrano tutti voler parlare prima e poi agire".

"Abbiamo diversi soggetti interessati a far parte del calendario della Formula 1, ma non abbiamo molti slot a disposizione".

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