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Brown: "2 top team giocano col fuoco con il budget cap"

Il CEO della McLaren, Zak Brown, afferma che le due squadre che si oppongono ad un'ulteriore riduzione del budget per il 2021 stanno "giocando con il fuoco".

Zak Brown, Executive Director, McLaren

Zak Brown, Executive Director, McLaren

Erik Junius

Brown ha anche paragonato queste due squadre a "un peso massimo che vuole combattere solo i pesi medi", continuando a difendere il loro vantaggio finanziario e quindi competitivo.

Dall'inizio della crisi del COVID-19, le squadre hanno provvisoriamente concordato di abbassare il limite massimo dei costi per il 2021 da 175 a 150 milioni di dollari.

Tuttavia, in un meeting video dei boss della F1 che si è tenuto lunedì, Brown e altri hanno sostenuto un ulteriore calo a 125 milioni di dollari. Dei tre team più colpiti dal tetto massimo, Ferrari e Red Bull si sono dichiarati contrari, mentre Mercedes è stata più ricettiva.

Brown avverte che, a meno che non si proceda a un cambiamento, la griglia di partenza rischia di perdere alcune squadre.

"Senza 10 o almeno nove squadre non si ha davvero la F1", ha detto Brown a Sky F1. "Un paio di squadre devono stare molto attente, perché penso che stiano giocando con il fuoco, per così dire".

"Ci vuole una griglia completa per avere uno sport credibile, quindi se continuano ad avere una F1 insostenibile, e un paio di squadre perdono interesse, o non sono più finanziariamente in grado di partecipare, correranno contro se stessi. E questo non funzionerà".

Quando gli è stato chiesto a quali top team si riferiva, non ha fatto il loro nome, ma ha chiarito chi sono: "Stiamo parlando di un paio di squadre. Daimler credo stia facendo un ottimo lavoro, riconoscendo la situazione in cui ci troviamo. Così si può dedurre chi sono le altre squadre!".

"È un'enorme piattaforma di marketing per questi due team, quindi capisco perché vogliano mantenere l'equilibrio fiscale dove si trova ora. Ma nello sport si vuole pensare che tutti possano lottare lealmente e che possa vincere la squadra migliore".

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"Penso che abbiano bisogno di avere fiducia. E' come un peso massimo che vuole combattere solo i pesi medi. Queste sono grandi squadre, dovrebbero essere pronte a combattere tutti su un piano di parità, e penso che questo sia ciò che i tifosi vogliono nello sport".

Brown ha contrapposto la situazione della F1 a quella della IndyCar, dove tutti hanno un equipaggiamento simile, ma a conti fatti le squadre meglio preparate di solito riescono ad avere la meglio nel corso di una stagione.

"Se si guarda alla IndyCar, Roger Penske ha la stessa macchina di ogni altra squadra, ha uno dei due motori, e vince la maggior parte delle volte. Penso ancora che le squadre più grandi e migliori, le marche più grandi, attireranno i migliori piloti, i migliori ingegneri".

"Ma in questo momento il divario tra chi sta davanti e chi è dietro in IndyCar è di decimi. Se si guarda a una stagione IndyCar, saranno Penske o Andretti o Ganassi a vincere il campionato, lo fanno sempre, ma si hanno tre o quattro vincitori a sorpresa all'anno, quindi è emozionante andare a una gara, perché si pensa a chi potrebbe vincere, ma non è una cosa certa".

"Se si guardano le tre gare più emozionanti che abbiamo fatto in F1 di recente, sono la Germania, Baku ed il Brasile: ci sono stati maltempo, incidenti e safety car, ma non dovremmo fare affidamento esclusivamente su questo per avere una gara imprevedibile".

"Dovrebbe essere che una di quelle che non è una squadra 'A' possa avere una strategia migliore o prendere la safety car al momento giusto e capitalizzare il fatto che qualcuno abbia fatto un pit stop sbagliato".

"Se si chiede ai tifosi, che sono i nostri 'clienti', vogliono vedere gare come il Brasile e la Germania, e non dovremmo fare affidamento su acquazzoni torrenziali per creare quel livello di eccitazione".

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