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Le gomme Bridgestone in crisi a Montreal

La saga dei pit stop determinata da mescole inadatte alla pista canadese

Questa volta la Bridgestone non ha fatto una gran figura. In Canada si è assistito ad una girandola di pit-stop in quanto sia le gomme super-soft che le medie hanno accusato un preoccupante degrado dopo pochi giri. Nel Circus sono diversi i team che si lamentano del fatto che a prescindere dal modo in cui le mescole sono state nominate dai giapponesi, quest'anno gli pneumatici sono indiscutibilmente più duri rispetto alle specifiche del 2009. In parte la scelta può essere comprensibile, dal momento che la Casa nipponica ha deciso di abbandonare la Formula 1 alla conclusione di questa stagione, ma l'adozione di scelte molto conservative può trovare una risposta solo nella voglia di limitare i costi. Non si capisce altrimenti, come mai tecnici molto preparati si siano fatti prendere in contropiede da una pista come quella di Montreal che è un tracciato semi-permanente. La Formula 1 il circuito dell'Isola di Notre Dame lo ha evitato solo per un anno, per cui non è che mancassero i dati su questo impianto che sollecita in modo particolare i freni ed è caratterizzato da continue accelerazioni violente. E, infatti, ad andare in crisi sono state soprattutto le coperture posteriori che mostravano chiari segni di usura, evidenziando delle righe nere molto visibili anche nelle riprese televisive. Per come si erano messe le cose fra i giapponesi era scattato un certo timore per la sicurezza, ma è certo che le gomme hanno condizionato pesantemente l'andamento del Gp del Canada. Hirohide Hamashima, Responsabile Sviluppo Bridgestone Motorsport, fa un'analisi corretta: "La strategia dei pneumatici e l’evoluzione del tracciato sono stati cruciali nel corso della gara. Le temperature in gara sono state le più elevate registrate nel corso del weekend e le performance dei pneumatici sono state migliori rispetto ai giorni precedenti. La pista è migliorata e si è gommata dopo una decina di giri. Il vincitore della gara ha completato 44 giri utilizzando la tipologia di pneumatici con mescola media. All’inizio il degrado dei pneumatici è stato elevato, anche con la mescola media, ed è per questo motivo che abbiamo assistito a numerosi pit stop anticipati. Ci sono state differenti strategie di soste ai box da parte dei team, con scuderie che hanno effettuato due, tre o più soste. La superficie del tracciato e l’evoluzione della performance dei pneumatici hanno reso molto difficili le scelte per i team.”

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