Dopo l'
attacco di Max Mosley, non ha tardato ad arrivare la risposta di
Flavio Briatore, che ha ribadito ancora una volta di ritenere che dietro al suo bando dal Circus della Formula 1 ci sia soprattutto lo zampino dell'ex presidente della FIA. “E' difficile stabilire se il signor Mosley ha solo perso la calma in vista dell'imminente sentenza della Corte Civile Francese, che potrebbe invalidare la mia squalifica a vita o se semplicemente stia provando a
riconquistare la posizione mediatica che ha perso lasciando la guida della FIA” ha replicato l'ex team principal della Renault.
“E' curioso sentirgli dire che la FIA ha preso una decisione equa nei miei confronti, al termine di un processo equo, perchè questo non è certamente quello che ha espresso l'attuale leadership della Federazione davanti ai giudici francesi. Tutti hanno potuto sentire il loro avvocato che spiegava che il Consiglio Mondiale ha preso solo una
decisione di natura amministrativa, non avendo poteri di giustizia civile”, ha proseguito. Se trovasse riscontri, l'ultima accusa che muove Briatore però sarebbe davvero schiacciante: “Mi piacerebbe far sentire a tutti la telefonata che ho ricevuto dal signor Mosley il 19 di settembre. Durante questa conversazione mi disse che la mia presenza al Consiglio Mondiale non era necessaria e neanche desiderata perchè
l'imputato era la Renault ed in ogni caso non ci sarebbe stata nessuna decisione contro di me”.
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