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Bottas: "Voglio vincere, mi sento pronto a lottare per il titolo"

Valtteri affronta la seconda statgione in Mercedes nella consapevolezza di aver scoperto cosa significa sfdare Hamilton. Ora conosce il team Mercedes e cercherà di evitare gli errori dello scorso anno per meritarsi una conferma a Brackley.

Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1

Mercedes AMG

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1, Toto Wolff, Direttore del Motorsport Mercedes AMG F1
L'arrivo di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Il casco di Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1, Giuseppe D'Arrigo, Petronas
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09

Nella terza gara del Mondiale 2018, in Cina, Valtteri Bottas festeggerà i cento Gran Premi in Formula 1. Il tempo scorre veloce, ma nel caso del finlandese la chance della vita è arrivata poco più di dodici mesi fa, quando Nico Rosberg sorprese tutti appendendo il casco al chiodo.

Nello scorso Mondiale Bottas è approdato nel team campione nel Mondo tra un certo scetticismo, ma dopo 11 delle 20 gare in calendario (dopo il GP di Ungheria) Valtteri si trovava a soli diciassette punti da Lewis Hamilton.

Poi la scelta (comprensibile) del team Mercedes di puntare sul numero uno, e qualche errore dello stesso finlandese, hanno caratterizzato un girone di ritorno meno entusiasmante, che ha però portato al team il titolo costruttori ed il rinnovo (per un anno) del contratto del finlandese. Ma Bottas, ragazzo molto sveglio ed intelligente, sa bene che il prossimo mercato piloti sarà più ampio, e l’ombra di Ocon e Ricciardo potrebbe diventare sempre più voluminosa.

Serve una partenza sprint, che nel suo caso vuol dire equivalere un compagno di squadra non proprio comodo, ma questo è, se si vuol correre nel miglior team presente oggi in Formula 1. E Bottas sembra averlo capito:
“Vogliamo essere la squadra più veloce in pista, e io e Lewis non abbiamo bisogno di iniziare subito a muso duro, sarebbe controproducente. Sono convinto che si possa lavorare come team, abbiamo tutti la consapevolezza che nel lungo periodo questa sia la politica corretta per migliorare le prestazioni della squadra. Nella scorsa stagione ci sono state delle fasi in cui ho avuto un buon rendimento, coincise con momenti difficili per Lewis, e non ci sono stati problemi. Per questo sono tranquillo”.

Cosa ti ha insegnato la convivenza con un pilota come Hamilton?
“Molte cose. Ha una conoscenza totale del team, della monoposto e di ogni singolo cordolo delle piste. Avere un compagno di squadra come Lewis ti consente di migliorare lo stile di guida ed il modo di lavorare sulla monoposto”.

Quali aspetti di te stesso punti a migliorare nel tuo secondo anno in Mercedes?
“Devo essere più costante nell’arco dell’intera stagione. Lo scorso anno ho disputato delle gare molto buone ed altre in cui la mia resa non è stata quella in cui speravo. Ho bisogno di migliorare questo aspetto, imparare dai miei errori, sia sul fronte della guida che nella gestione della monoposto. È questo il mio obiettivo principale del 2018”.

Ti sei posto degli obiettivi di classifica?
“Voglio vincere, questo è l'obiettivo. So che se vincerò più gare possibili arriverà il titolo”.

Ti senti pronto per questa impresa?
“Perché no? Ho imparato molto lavorando con la squadra lo scorso anno e credo che questo mi permetta oggi di essere in una posizione più agevole, perché potrò concentrarmi sugli aspetti più importanti. Mi sento più sicuro, senza pressione e con molto supporto da parte del team. Lo scorso anno ho chiuso la stagione con una vittoria ed è stato un bel momento, non vedo l’ora di essere a Melbourne e spero di ripartire da quel successo”.

Tra i tuoi obiettivi stagionale c’è anche il rinnovo del contratto con la Mercedes...
“Ovviamente è fissata una scadenza entro la quale conoscerò cosa mi riserva il futuro, e non sarà troppo avanti nella stagione perché come pilota hai già molti aspetti su cui lavorare e concentrarti, e aggiungere anche le trattative di un contratto non aiuta. La squadra lo sa, e quando sarà il momento prederemo una decisione”.

Credi che saranno cruciali le prime gare della stagione per il tuo ruolo nel team e per il futuro?
“Non penso che sarà una questione di poche gare, magari in ottica futura sarà importante la prima metà di stagione”.

C’è chi sostiene che per arrivare a vincere un mondiale sia necessario essere un po' un... ’bad-boy’. Valtteri Bottas può esserlo?
“Ci sono momenti, in pista, in cui bisogna essere dei duri. Lo scorso anno ci sono state delle circostanze nelle quali avrei potuto essere più aggressivo, e questo fa parte del bagaglio d’esperienza che ho portato a casa dalla stagione 2017”.

Avete definito delle regole d’ingaggio se l’andamento della stagione lo richiederà?
“Ovviamente parliamo anche di questo aspetto, ma iniziamo la stagione in termini di assoluta parità, e la squadra ci rispetterà al cento per cento, poi si vedrà”.

Scoprirete la modalità ‘qualifica’ a Melbourne per la prima volta. Ti preoccupa?
“Chissà… non è detto che non sia stata provata nei test. Forse l’abbiamo provata… forse no…”.

Però l’impressione è che nei test di Barcellona non abbiate provato il giro veloce con le mescole morbide.
“Hmm… diciamo che lo proveremo nelle prove libere in Australia, ma la squadra ha lavorato molto al banco dinamico, e non credo che il regime di utilizzo delle power unit sia cambiato rispetto allo scorso Mondiale. Ovviamente non sottovalutiamo gli avversari, ma siamo fiduciosi del lavoro fatto”.

Sei soddisfatto dei riscontri avuto dai test di Barcellona?
“Sì, abbiamo completato un buon chilometraggio, anche se a causa del maltempo la strada percorsa è stata un po' inferiore a quella che avevamo programmato. Finora abbiamo riscontrato una buona affidabilità, ma la risposta definitiva arriverà gara dopo gara. Ovviamente la squadra ha già in cantiere degli sviluppi, sia sul fronte della monoposto che su quello power uinit, come credo che sarà anche per gli avversari”.

In Formula 1 sono in molti a sostenere che quando si frequentano con costanza le prime due file si scopre un altro sport. Puoi confermarlo dopo la tua prima stagione in Mercedes?
“Si, di sicuro ho vissuto un’esperienza diversa rispetto ai miei primi anni nel Circus. Ti confronti con i migliori piloti in assoluto, e se fai la differenza sai che il premio è la vittoria. È una sensazione differente, guidare in un team che lotta per vincere i due Mondiali è in effetti diverso rispetto a quando sei nelle posizioni retrostanti”.

Che idea ti sei fatto nei test sul potenziale degli avversari?
“È difficile avere delle idee chiare, soprattutto sul giro veloce. Sappiamo che le nostre simulazioni di gara sono state buone, ma nessune conosce le condizioni in cui giravano le altre monoposto: ancora una settimana e lo sapremo. La sensazione è che sarà una lotta a tre, con Ferrari ed anche Red Bull”.

Hai trovato un feeling migliore con la W09 rispetto alla monoposto 2017?
“Lo scorso anno i test invernali per noi sono stati più difficili. Abbiamo sofferto a causa della difficoltà incontrate nel capire la macchina, e a Melbourne abbiamo dovuto provare soluzioni d’assetto che non si sono rivelate tutte efficienti. La sensazione è che quest’anno abbiamo una conoscenza migliore della monoposto, ma aspettiamo i riscontri”.

Cosa cambierà il limite delle tre power unit per un pilota?
“Abbiamo delle indicazioni da rispettare, ad esempio dobbiamo evitare dei regimi di rotazioni elevati quando non necessario, stare attenti nei cambi di marcia, ed altre piccole cose che possono aiutare la power unit a completare il suo ciclo di vita”.

Si è parlato della possibilità che qualche team possa decidere di pianificare l’utilizzo di quattro power unit pagando una penalità. Che ne pensi?
“La speranza è quella di disporre di un motore affidabile, perché in questo caso non sarebbe necessario pensare ad una quarta power unit. Dobbiamo percorrere 6.000 chilometri con un motore di Formula 1, e non è semplice, ma la sfida è quella di riuscirci senza cali di potenza”.

Vedremo dei motori depotenziati il venerdì e meno performance in gara?
“Nelle prove libere potrà accadere. Ma in gara, quando combatti per una posizione, non pensi al motore. L’obiettivo è andare il più avanti possibile, poi ci si preoccuperà delle gare future”.

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