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Analisi

Bottas: senza rinnovo l'opzione è il ritiro dalla F1

Il finlandese sta attraversando il momento più difficile della sua carriera: Valtteri, consapevole di non ottenere la conferma in Mercedes, sta pensando di chiudere con i GP avendo come alternativa solo la Williams, dove non vuole tornare. Bottas cercherà uno sfogo nei rally?

Valtteri Bottas, Mercedes

Valtteri Bottas, Mercedes

Steve Etherington / Motorsport Images

C’è chi lo chiama ‘timing’, chi ‘sliding doors’. È l’incastro di situazioni ed opportunità che cambiano le carriere di molti sportivi, ed in particolare dei piloti di Formula 1, costretti a muoversi in contesti molto limitati sul fronte delle occasioni. Un esempio molto chiaro in tal senso è quello di Valtteri Bottas, annunciato come pilota Mercedes il 16 gennaio 2017 dopo il ritiro shock del neo-campione del Mondo Nico Rosberg.

Un colpo di fortuna, perché l’addio di Rosberg è maturato pur disponendo di due anni di contratto (scadenza 2018), un accordo che se Nico avesse portato a termine avrebbe rimandato di molto un eventuale arrivo di Bottas in Mercedes. A fine 2018 Valtteri aveva invece già all’attivo 41 Gran Premi disputati al fianco di Lewis Hamilton, con uno score di tre vittorie, tredici secondi posti e cinque terzi, più sei pole position. Ad oggi, i numeri sono arrivati a nove vittorie, diciassette pole position e cinquantanove piazzamenti complessivi sul podio.

In tutte le stagioni disputate con la Mercedes, Bottas ha dovuto convivere con l’ansia legata al rinnovo del contratto, una situazione che non si è mai sbloccata prima dell’estate ma con esito (per quattro anni consecutivi) sempre positivo. Ora, però, sembra essere al capolinea, con l’ombra di George Russell, (‘assaggiato’ proprio da Bottas come compagno di squadra a Sakhir lo scorso anno) che si allunga sempre di più al calare delle prestazioni di Valtteri.

Le storie hanno un inizio ed una fine, e Bottas lo sa bene, ma il finlandese rischia di pagare un prezzo elevato all’aver creduto, dodici mesi fa, di poter lasciare finalmente il segno battendo Hamilton. Nel 2020 il mercato piloti è stato di grande portata con un riassesto che ha coinvolto sedili di peso, e tanti piloti hanno colto opportunità per cominciare nuove fasi della propria carriera. Come da prassi i contratti stipulati sono di base biennali, motivo per il quale quest’anno le porte di molte squadre sono chiuse.

Dodici mesi fa Valtteri aveva un mercato, se nel 2020 avesse deciso di lasciare la Mercedes avrebbe potuto gettare le basi per una fase nuova della sua carriera, garantendosi un contratto biennale (le opzioni Renault e McLaren erano concrete). Non era facile dire addio alla squadra campione del Mondo, probabilmente non lo sarebbe stato per nessuno, ma una lettura approfondita degli sviluppi del mercato avrebbe dovuto mettere sul piatto i rischi di quella scelta: o la va o la spacca. Nel primo caso Bottas poteva sperare in una grande stagione in Mercedes, che finora però non si è vista, nel secondo temere la prospettiva che inizia a prendere forma, ovvero rischiare di dover dire addio alla Formula 1.

Non era una teoria bizzarra ipotizzare che Mercedes avrebbe deciso di aprire le porte della squadra a George Russell, ed era abbastanza chiaro che in quel caso le alternative in Formula 1 per Bottas sarebbero state poche. Al netto di colpi di scena (e tali sarebbero, considerando le condizioni del mercato) per il finlandese restare in Formula 1 nel 2022 vorrebbe dire accasarsi in Williams, o al massimo sperare in una chiamata dell’Alfa Romeo. Una prospettiva esaltante per un giovane, ma non certo per chi proviene dalla squadra campione del Mondo. Una chance Aston Martin si sarebbe potuta concretizzare qualora fosse maturato un ‘addio’ di Sebastian Vettel, ma non sembrano esserci i presupposti.

Che farà quindi Bottas? Spererà di ottenere il quinto rinnovo in Mercedes, ma nel paddock non sono in pochi a sostenere che in realtà Wolff abbia lanciato messaggi abbastanza chiari in ottica futura, e non sono missive tranquillizzanti per il finlandese. Ha senso per Valtteri pensare di traslocare in una squadra che i punti li vede raramente? C’è la scommessa 2022, è vero, ma si può davvero ipotizzare che un team ‘cliente’ possa avvicinare una squadra ufficiale?

A 31 anni Bottas rischia di ritrovarsi nelle vesti di comprimario o fuori dal paddock, prospettive non proprio allettanti. Potrebbe seguire l’esempio di Kimi Raikkonen e puntare sui rally, sperando in risultati migliori di quelli di Iceman, oppure rimanere legato alla pista ma in altri contesti, o accettare di tornare dove ha esordito, in quella Williams che lo lanciò tra il 2013 ed il 2016. A volte lo sport ha regalato storie di riscatti, ma non sarà facile per Bottas lasciare il paddock di Abu Dhabi il prossimo 12 dicembre. Se andrà come sembra, sentirà di aver concluso l’opportunità migliore della sua carriera.

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