Binotto è convinto: "La Ferrari tornerà quella dei tempi di Schumacher!"
Il team principal del Cavallino ha spiegato in una bella intervista esclusiva sulla Gazzetta dello Sport perché la Ferrari sta facendo fatica a tenere il passo delle Mercedes. Non ci sono solo i limiti della SF90, ma anche una riorganizzazione dello staff tecnico.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Ora c’è anche la conferma di Mattia Binotto. In un’interessante intervista concessa alla Gazzetta dello Sport alla vigilia della trasferta per il GP del Canada, il team principal della Ferrari spiega che il Reparto Corse è in una fase di trasformazione. Una sorta di rivoluzione silenziosa che in parte spiega questa transizione che non dà i risultati che ci si potevano aspettare dalla Rossa.
L’avvio del mondiale 2019 è stato deludente con la Mercedes che ha rifilato un tennistico 6-0 alla Rossa, rivelando carenze di carico aerodinamico nella SF90 che non permettono di mandare in temperatura le gomme anteriori, ma non è un segreto che ci si attenda un rilancio proprio da Montreal…
L’ingegnere reggiano, però, non sta lavorando solo al presente, perché sta mettendo le basi alla Ferrari del futuro…
“Ho capito di dover dedicare più attenzione al dopodomani, per farci trovare pronti alle sfide del futuro. Ho dovuto spendere tempo e identificare persone che mi aiutassero. Non è vero che ho due ruoli e che faccio tutto io”.
Cosa sta cambiando rispetto alla squadra che aveva lanciato Sergio Marchionne?
“Da gennaio ci siamo riorganizzati. Non c’è più la famosa struttura orizzontale classica. Abbiamo individuato quattro o cinque figure diventate miei punti di riferimento nelle varie aree. Mi son utili per filtrare le informazioni e pensare al futuro di cui parlavo: il 2021 è dietro all’angolo con nuovi regolamenti, auto che potrebbero essere radicalmente diverse e il budget cap che ci costringerà a rivedere certi processo produttivi”.
Binotto è restio a fare i nomi, ma i punti fermi sarebbero Laurent Mekies nella gestione in pista, Enrico Cardile per il telaio, David Sanchez per l’aerodinamica e Enrico Gualtieri nei motori.
In una fase di passaggio non è facile tenere il passo con la Mercedes che domina…
“La Mercedes è forte a livello tecnico e di processi io però preferisco fare un confronto con la Ferrari del 1996/1997. Una squadra in crescita, con basi solide. Anche noi siamo un team giovane e con tanta fame. Vedo molte analogie con allora. Per visione, voglia di fare, passione e talento rivedo quel periodo”.
I tifosi si aspettavano una Ferrari in lotta per il mondiale…
“Sono dispiaciuto anch’io dell’inizio di stagione, ma dobbiamo credere nella rossa. So che stiamo chiedendo molto ai nostri tifosi, che meritano grandi gioie ma oggi più che mai abbiamo bisogno della loro pazienza e del loro supporto”.
“Aspetterei fine anno per fare un bilancio perché potrebbe essere molto diverso da quello delle prime sei gare. La stagione è iniziata come era finita quella precedente, non peggio. Nella seconda parte di 2018 la nostra vettura non era competitiva come quella Mercedes ed ora forse paghiamo il ritardo accumulato. Ma i risultati e la classifica sono severi con la Ferrari. Potevamo fare doppietta in Bahrain e un risultato diverso anche a Baku”.
La SF90 ha mostrato dei difetti…
“Più d’uno. Il nostro progetto si adatta male alle gomme di quest’anno che sono ambiate parecchio: Nel 2018 bisognava evitare di surriscaldarle mentre adesso la difficoltà è mandarle in temperatura. Se le gomme non si riscaldano manca grip meccanico e aumenta il sottosterzo. L’auto scivola, le gomme si usurano sul battistrada e si raffreddano, amplificando il problema. Baku è un esempio con una sola tipologia di curve e assetto. Tutte le curve si affrontano più o meno alla stessa velocità, il Montmelò invece è l’opposto”.
Si aspettano delle modifiche a cominciare dal GP di Francia…
“Non ci sarà una Ferrari B, una vettura del tutto modificata, ma solo una serie di sviluppi nelle prossime gare per migliorare l’utilizzo delle gomme. Abbiamo delle idee, e bisogna fare in fretta, ma ci vorranno alcune settimane”.
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