Ayrton Senna, il silenzio adesso vale più di tante parole
Sono trascorsi 23 anni dalla drammatica scomparsa del campione brasiliano all'Enzo e Dino Ferrari durante il GP di San Marino 1994. E oggi Imola apre la pista al pubblico...
Foto di: XPB Images
Sono già passati 23 anni. E sembra ieri. All’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola domenica sera si sono spenti i motori del primo ACI Racing Weekend stagionale per lasciare spazio al giorno della memoria. Del silenzio.
GP di San Marino, 1 maggio 1994, ore 14,17: si rompe il piantone della Williams alla curva del Tamburello e la FW16- Renault parte per la tangente e si schianta contro il muretto. Tanti piloti si erano frantumati contro quella protezione che separava la pista dal Santerno. Tutti erano usciti un po’ malconci, ma vivi. Non Ayrton.
Senna è stato trafitto alla testa da un braccetto della sospensione anteriore destra che si è infilato fra il casco e la sua guarnizione come una spada. Non è stato il muretto urtato a quasi 300 km/h a ucciderlo, ma la maledetta concatenazione degli eventi che hanno riguardato due pezzi di… ferro.
Un tubo che si è spezzato per fatica, un tubo che aveva segni di ruggine, montato su una modernissima Formula 1. Incredibile, ma vero!
E un uniball della sospensione che si è slacciato nell’impatto contro il muretto e per effetto della violenta compressione è diventato una punta acuminata che ha perforato l’occhio destro di Magic e si è conficcato fino alla base cranica, tramortendolo prima di estrarsi alla stessa velocità con cui era entrato.
Già in quell’istante Senna non c’era più, sebbene il suo cuore pulsasse ancora. Il destino se l’è portato via. Con crudeltà e cinismo. E la Formula 1 ha dovuto girare pagina per iniziare un nuovo capitolo. Una nuova storia che continua oggi con la sfida fra Ferrari e Mercedes, fra Vettel e Hamilton. Ma non è più la stessa cosa.
Ecco perché è giusto ricordare il più grande del Circus.
Oggi l'Autodromo di Imola apre la pista al pubblico. C’è una mostra di Angelo Orsi, il fotografo amico di Ayrton, e c’è il kart con il numero 17 che lanciò il pilota brasiliano nel mondo delle corse. Gian Carlo Minardi, Pierluigi Martini e il direttore di Autosprint, Andrea Cordovani, parleranno di Senna alle 16,30 sulla terrazza del Museo Checco Costa.
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