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Arrivabene: “Vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”

Maurizio rispolvera una citazione di Boniperti, storico presidente Juventus, per commentare la stagione 2017: “Sino a metà stagione avevamo un bicchiere d’acqua quasi colmo, ma poi abbiamo dovuto berlo perché ci è venuto il mal di testa”.

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari

Sutton Motorsport Images

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Maurizio Arrivabene, Team Principal, Ferrari talks to an engineer
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Roberto Boccafogli, Pirelli Head of F1 Communications, Maurizio Arrivabene, Team Principal, Ferrari, the new 2018 tyres
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H e Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Maurizio Arrivabene ha rispolverato una celebrata citazione dello storico presidente della Juventus (squadra del cuore del team principal ferrarista che lo vede presente anche nel consiglio di amministrazione) Giampiero Boniperti:
“Vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”.

Una frase che sintetizza la sua visione del 2017 ferrarista, denso di buone notizie ma che ha visto svanire il sogno del successo finale quando era sembrato essere sempre più alla portata.
“Mettiamola così – ha chiarito Arrivabene - sino a metà stagione avevamo un bicchiere d’acqua quasi colmo, ma poi abbiamo dovuto berlo perché ci è venuto il mal di testa”.

La metà stagione è quella che ha preceduto la pausa estiva, una vacanza decisamente rilassata grazie ad 14 punti di vantaggio su Hamilton dopo 11 delle 20 gare in archivio. Poi la rimonta Mercedes, iniziata da Spa e conclusa con la conquista del titolo Mondiale i Messico. Ma cosa ‘ruberebbe’ Arrivabene a questa Mercedes?
“L’abitudine a vincere, ecco cosa prenderei dai nostri rivali. A volte celebriamo una pole position come un grande traguardo: per la Ferrari dovrebbero essere la normalità”.

Molto chiari per Arrivabene sono i momenti ‘top’ del 2017 rosso:
“Monte Carlo e Budapest sono stati tra i momenti più belli di questa stagione, ma secondo me vale di più essere tornati a vincere in Brasile, ha avuto un significato particolare. Ora in vista della prossima stagione dobbiamo analizzare i nostri punti deboli, che non riguardano solo la vettura ma anche i piloti, ed eliminarli. Può darsi che mi sbagli ma il prossimo anno non ce la dovremo vedere solo con la Mercedes, anzi dobbiamo evitare l’errore di concentrarci troppo su di loro”.

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