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Arrivabene: "Per lo show perché non si libera il DRS da subito?"

Il team principal della Ferrari lancia una proposta per rendere meno nervosi alcuni GP: "Spesso è il lay out delle piste a rendere poco spettacolari alcune gare. Non è casuale che la battaglia si sia vista sui circuiti storici".

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari

Sutton Motorsport Images

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L'abitacolo della Ferrari SF70H
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Ross Brawn, Managing Director of Motorsports, FOM
Grid girls
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Maurizio Arrivabene è parso in gran forma. Con il sorriso dei tempi migliori e, cosa inusuale, con una disponibilità a parlare che ha stupito lo stesso Sergio Marchionne. Se il team principal può essere preso a “barometro” del… clima che si respira a Maranello, si può parlare che le previsioni sono volte al bello.

“In realtà avevamo scelto all'inizio dell'anno che ci fosse più esposizione da parte dei piloti, nel senso che sono loro gli attori – spiega Arrivabene - . Raikkonen? Si deve essere molto bravi ad interpretare i suoi silenzi”.

“Detto questo, credo che Kimi sia un ottimo pilota: non avrebbe fatto la pole a Monte Carlo se fosse un fermo. Quando passi a così pochi millimetri dai muretti non fai la pole se non sei un ottimo pilota. E, comunque, ci tengo a dire che non c'era alcun “silenzio”, parlava chi doveva parlare…”.

Quando avete capito che la SF70H era una macchina buona e non avrebbe avuto niente a che fare con quella del 2016?
“Nei test di Barcellona: lo avevamo capito subito che la macchina era molto buona. L'unico dubbio era legato a come si sarebbe presentata la Mercedes in Australia, perché non eravamo convinti che avessero portato tutti gli sviluppi nei test e che, invece, fossero rimasti nascosti. In Australia però c'è stato un confronto vero e c'è stata la certezza che la monoposto era buona…”.

Se non ci fosse stata la trasferta asiatica, la stagione avrebbe preso un’altra piega…
“Si è parlato molto del momento difficile nella trasferta asiatica, ma anche Baku ha avuto un'influenza importante in termini negativi. Superato quell'ostacolo siamo andati bene fino all'Ungheria. È lì che abbiamo avuto la certezza di poter lottare per vincere il Mondiale: se ricordate, Sebastian ha portato in fondo la macchina con il volante inclinato di 30 gradi, ma la squadra ha lavorato con una freddezza incredibile, inoltre c'è stato il compagno di squadra che lo ha difeso dagli attacchi di Hamilton. All’Hungaroring è stato chiaro come la squadra fosse cresciuta, coesa e cosciente dei propri mezzi”.

Avete ufficializzato il ruolo di Corrado Iotti come responsabile del motore termico. Ci saranno altri cambiamenti in struttura?
“La cosa che mi stupisce è che quando ci sono dei cambiamenti in squadra partono sempre dei titoloni incredibili perché non c'è l'abitudine a considerarci un'azienda”.

“E’ importante perché la Ferrari è un'azienda che ha abbastanza risorse e personale per garantirsi dei cambiamenti interni: ci sono persone che fanno macchine GT molto bene e che possono venire a lavorare nel Reparto Corse. Mi stupisce quando vedo i titoloni, perché ci sono le risorse per andare avanti da soli”.

Il presidente ha detto che bisogna cercare la vite giusta per far andare Raikkonen, ma se Vettel dovesse dimostrare ancora quel suo carattere troppo passionale, cosa potrebbe succedere?
“Non scherziamo, stiamo parlando di una faccenda seria. I piloti sono legati da contratti e si rispettano, a meno che non ci siano episodi tali da arrivare ad abbracciarsi e dirsi addio poi. Detto questo, Sebastian è un pilota emozionale: lo vedo come un grandissimo giocatore che fa dei falli di reazione quando è costantemente sotto pressione. A volte gli scappano i cavalli dalla stalla. Anzi i Cavallini…”.

"Battute a parte: Sebastian è un grande campione. Non si vincono 4 titoli del mondo così per caso. Ne ha vinti 4 anche Hamilton dopo un certo periodo di tempo, ma si celebra Lewis come se fosse una sorta di Schumacher. Hamilton ha conquistato gli stessi mondiali di Vettel”.

Liberty Media discute la presenza delle grid girl…
“L’argomento… è interessante. Quest'anno ci sono stati anche dei ragazzi sulla griglia di partenza di Monaco. Bisogna ricordare a Brawn che bisogna vedere le cose in maniera meno di parte. E' un'abitudine che c'è stata da sempre in Formula 1 e credo che ci siano argomenti più complessi e più importanti di cui Ross dovrebbe occuparsi”.

Si discute molto dell’appiattimento dello spettacolo…
“Su questo tema bisognerebbe farsi qualche domanda su come sono stati disegnati i circuiti. Prendete Abu Dhabi e chiedete ai piloti: secondo loro quello di Jas Marina è tra i circuiti più noiosi che esistano. Fin dalle prove del venerdì si capisce che sono circuiti che possono offrire meno spettacolo, a prescindere dal tipo di macchine che vengono portate in pista. Alla fine, i circuiti che hanno regalato più spettacolo quest'anno sono stati quelli storici”.

E allora quale sarebbe una proposta per migliorare lo show subito?
“Ad esempio si potrebbe modificare l'utilizzo del DRS: se non si dovesse aspettare un giro o solo alcune zone prestabilite della pista, potrebbero venire fuori anche il talento e il coraggio del pilota e si aumenterebbe lo spettacolo. Prima di pensare alle grid girl, quindi, ci sono argomenti un po' più importanti da affrontare…”.

E, invece, cosa sarà fatto?
“La settimana scorsa è stata fatta una presentazione dei programmi futuri di Liberty Media a tutte le squadre e anche ai responsabili commerciali e di comunicazione. Questi saranno comunicati a breve. E hanno fatto una sorta di riassunto di quella che è stata dal loro punto di vista la stagione 2017. Il primo anno è stato una… luna di miele. Poi bisognerà vedere come si andrà avanti. Diciamo che la prima stagione è da sei".

Il promotore vorrebbe cambiare il sistema Formula 1…
“Liberty Media parla di adottare un modello che viene usato in NBA e NFL negli Stati Uniti, ma non dimentichiamoci che le Leghe sono di proprietà delle squadre. E' relativa anche la definizione di piccoli team: qualcuno parla di costi fuori dal mondo per quanto riguarda le forniture dei motori, ma nessuno parla dei costi che Case come Ferrari, Mercedes, Honda e Renault sostengono in ricerca e sviluppo delle power unit”.

Marchionne sostiene che non serve un ex pilota come Lauda per migliorare la gestione dei piloti…
“Chiedete a Toto Wolff. Secondo me vi dirà che non ha solo problemi a gestire i piloti, ma anche Niki. Mi farebbe piacere sapere la risposta di Wolff a tal riguardo…”."

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