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Analisi

Animazione Ferrari: sulla SF71H c'è una sola bocca per i radiatori!

La pancia nella parte frontale non ha una copertura come c'era sulla SF70H, ma c'è solo il deviatore di flusso a ponte a fare da separatore dei filetti, dimostrando come sulla Rossa 2018 si siano ulteriormente estremizzati certi concetti.

Video comparativo Ferrari SF70H - SF71H

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

La Ferrari ha incamerato il primo successo della SF71H al debutto nel GP d’Australia battendo la Mercedes grazie a una situazione fortunosa di gara legata alla Virtual Safety Car, ma la Rossa ha rivelato un buon potenziale nel confronto con la W09 che ha dominato in qualifica, ma non ha strabiliato in gara.

Mattia Binotto, direttore tecnico Ferrari, ha ritenuto che il passo lungo della freccia d’argento non fosse un punto debole della macchina campione del mondo dello scorso anno, per cui ha spinto i suoi tecnici ad aumentare l’interasse della SF71H con un incremento di poco più di 100 mm rispetto all’anno prima.

Questa scelta ha permesso al team di Maranello più opzioni in termini di packaging fra motore e telaio e di distribuzione dei pesi, consentendo ai tecnici di migliorare ulteriormente il lavoro svolto attorno all'ombelico della monoposto 2017.

La forma anticonvenzionale delle pance era stata la caratteristica di spicco della SF70H, con il convogliatore di flusso posto davanti alle pance che conteneva il cono antintrusione a tutela dell’impatto laterale che quest’anno è stato copiato da Red Bull, Williams e Haas quest'anno.

L'idea ha permesso di dividere i flussi destinati al raffreddamento da quelli orientati alla generazione del carico nel retrotreno che ha consentito di mantenere le pance lontane dalla scia generata dalle gomme anteriori.

Ferrari SF71H, prese d'aria,GP d'Australia
Ferrari SF71H: lo specchietto retrovisore convoglia l'aria nella bocca superiore delle pance

Photo by: Giorgio Piola

Un aspetto certamente particolare della SF71H sono gli specchietti retrovisori che hanno una superficie leggermente più grande rispetto al minimo di regolamento, ma all’interno sono stati creati due soffiaggi che permettono di ridurre la resistenza all’avanzamento riducendo la turbolenza che viene generata dal retrovisore.

La trovata di Enrico Cardile, ripresa dal mondo GT, permette di migliorare anche la portata di aria destinata al raffreddamento della power unit, indirizzando l’aria verso l'ingresso superiore della bocca dei radiatori. In realtà come ci ha mostrato Giorgio Piola nell’animazione, le pance sono aperte nella parte frontale e solo il deviatore di flusso a ponte divide la presa inferiore da quella superiore.

Ferrari SF71H, fondo
Ferrari SF71H, il fondo con il canale scavato ai lati della trasmissione che per ora genere delle instabilità

Photo by: Giorgio Piola

La Ferrari dopo i due test invernali a Barcellona si è posta alcuni dubbi per cercare di risolvere i problemi di bilanciamento aerodinamico che erano emersi in Spagna a causa del fondo con i due “canali” che sono stati creati in prossimità della ridottissima sezione del cambio.

La macchina è parsa nervosa in frenata e in fase di inserimento di curva per cui si è cercato di trovare un bilanciamento portando in Australia anche un’ala da medio carico che si era già vista nel GP degli Stati Uniti, per fare alcune prove comparative nelle prove libere.

Ferrari SF71H e SF70H, ali anteriori a confronto
Sopra, l'ala anteriore della SF71H e nei tondi quella di Austin 2017 portata per un test comparativo in Australia

Photo by: Giorgio Piola

La vecchia ala presentava un archetto più marcato sul profilo principale e un marciapiede esterno alla paratia diverso ma alla fine i piloti hanno scelto di restare fedeli all’ala più scarica anche se hanno dovuto soffrire di un certo sottosterzo che ha reso la vita difficile soprattutto a Sebastian Vettel nel primo stint di gara con le gomme Ultrasoft.

 

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