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Analisi Test F.1: Ferrari cresce, ma Mercedes non molla

Ecco una chiave di lettura per capire nei numeri i quattro giorni di test invernali a Barcellona che hanno concluso la preparazione dei team in vista di Melbourne. La Rossa si avvicina alla Marcedes, ma di quanto resta il divario?

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

XPB Images

Due Ferrari davanti alla Mercedes di Nico Rosberg. Con Kimi Raikkonen che è risultato più veloce del compagno di squadra Sebastian Vettel. La seconda settimana di test invernali a Barcellona ci ha offerto questo ribaltamento dei ruoli che può accendere i cuori di chi si aspetta una stagione di Formula 1 meno prevedibile di quella scorsa.

Ma i tifosi del Cavallino non devono farsi prendere dall'eccessivo entusiasmo: la SF16-H è certamente una monoposto nata bene, che ha ridotto il gap dalla freccia d'argento, ma non sembra ancora in grado di fare il sorpasso alla W07 Hybrid.

La Mercedes non ha mai cercato il tempo, per cui non ha mai preparato la vettura con un assetto da qualifica e poca benzina nel serbatoio: con un treno di gomme soft, Nico Rosberg è arrivato ad appena tre decimi dalla prestazione ottenuta da Kimi Raikkonen con le ultrasoft.

Il salto delle due mescole secondo la stima della Pirelli vale 1"2, per cui il differenziale sarebbe di nove decimi, un'eternità che non è affatto reale: primo, anche la SF16-H non ha cercato la qualifica perché aveva una cinquantina di chili di carburante bel serbatoio e, secondo, la ultrasoft è una mescola non adatta a Barcellona (si corre con soft e medium) per cui fa fatica a chiudere il giro se non si alza il piede.

Chi temeva problemi di affidabilità per la Rossa si è dovuto ricredere: i problemi di gioventù della SF16-H c'erano (ancora ci sono), ma la Ferrari ha completato due simulazioni di Gran Premio senza accusare alcuna noia, mostrando un passo sul giro (che prossimamente andremo ad analizzare) non lontano dalle Mercedes che restano il punto di riferimento.

Al quarto posto è spuntata un po' a sopresa la Toro Roso con Carlos Sainz: lo spagnolo ha fatto vedere che la STR11 può nutrire l'ambizione di puntare al quinto posto nel mondiale Costruttori. L'aerodinamica raffinata della macchina faentina, unita alla power unit Ferrari 2015 rappresenta un connubio che può regalare grandi soddisfazioni al team diretto da Franz Tost. Per un'analisi più approfondita vi rimandiamo ai prossimi articoli.

Ecco la tabella riassuntiva dei quattro giorni di test a Barcellona

Pos.

Pilota

Team

Giorno 1

Giorno 2

Giorno 3

Giorno 4

Giri

Gomme

1.

K.Raikkonen

Ferrari

1.24.836

  1.22.765    208 U-soft
2.

S.Vettel

Ferrari

  1.24.611   1.22.852 293 S-soft
3.

N.Rosberg

Mercedes

1.23.022

1.26.298  1.24.126 1.26.140 324 Soft
4.

C.Sainz

Toro Rosso

  1.25.300    1.23.134 296 U-soft
5.

F.Massa

Williams

 

 

1.23.193  1.23.644 248 Soft
6.

V.Bottas

Williams

1.23.229 1.23.261     231 U-soft
7.

N.Hulkenberg

Force India

1.25.336

  1.23.251   258 U-soft 
8.

M.Verstappen

Toro Rosso

1.25.176   1.23.382    303 U-soft 
9.

L.Hamilton

Mercedes

1.25.051 1.23.622 1.26.488 1.24.133 295 Soft 
10.

S.Perez

Force India

 

1.25.593    1.23.721 188 S-soft
11.

K.Magnussen

Renault

1.25.760

1.23.933     245 S-soft
12.

D.Ricciardo

Red Bull

  1.25.235    1.24.427 258 Soft 
13.

J.Button

McLaren

  1.25.183    1.24.714 240 U-soft 
14.

F.Alonso

McLaren

1.24.735   1.24.870    211 Soft 
15.

F.Nasr

Sauber

1.25.493

  1.24.760   219 Soft 
16.

J.Palmer

Renault

    1.26.224 1.24.859 187 Soft 
17.

P.Wehrlein

Manor

  1.27.064 1.24.913    127 U-soft 
18.

M.Ericsson

Sauber

  1.27.487    1.25.031 185 Soft 
19.

D.Kvyat

Red Bull

1.25.049

  1.25.141   190 Soft 
20.

R.Grosjean

Haas

    1.27.196 1.25.255 143 Soft 
21.

E.Gutierrez

Haas

1.26.661

no time   1.25.422 48 S-soft
22.

R.Haryanto

Manor

1.27.625

 

  1.25.899 103 U-soft

Nei giri percorsi sorprende la Toro Rosso!

La Mercedes ha confermato fino alla fine di essere una panzer divisionen: la stella d'argento ha accumulato 619 giri in quattro giorni, vale a dire la distanza di undici Gp, rivelando che l'affidabilità è un fiore all'occhiello (non crediamo nemmeno al problema al cambio manifestato da Hamilton venerdì a fine mattinata: chi ha sentito fermarsi la monoposto ha parlato di mancanza di... alimentazione).

Dietro alla freccia d'argento si conferma la Toro Rosso con 602 giri a riprova che la suqadra romagnola sembra aver risolto i guai che avevano determinato ben 12 ritiri nella scorsa stagione. Il passaggio dal motore Renault a quello Ferrari, oltre ad assicurare una benefica iniezione di cavalli, ha spazzato via tutti i problemi endemici dell'Energy francese.

Al terzo posto è spuntata la Ferrari che ha risalito la china soprattutto negli ultimi due giorni: venerdì, anzi, Sebastian Vettel è riuscito a totalizzare più tornate di quelle messe insieme dalla Mercedes e anche questo è un segno della crescita, graduale ma costante, della Rossa. La Scuderia ha concluso la sessione catalana con 501 giri, staccando la Williams che è giunta a 479 giri.

La sorpresa è certamente la McLaren: la MP4-31 rinunciando alla carrozzeria "zero size" ha dato mdo al motore Honda di respirare: i giapponesi, per contro, hanno portato il primo motore tutto 2016 che non si è rotto. E alla fine la squadra di Woking ha messo insieme 453 giri che hanno regalato il sorriso a Ron Dennis, anche se Eric Boullier è consapevole che la monoposto non sembra quel portento che ci si poteva aspettare. Ma il passo avanti c'è stato, eccome!

Giri per squadra (1-4 marzo)
Giri per squadra (1-4 marzo)

Photo by: Camille De Bastiani - CdeB DESIGN

Motori: la Mercedes ha fatto 27 Gp

Se andiamo a guardate la percorrenza dei motori troviamo che la Mercedes ha finito con i quattro team una distanza pari a 27 Gran Premi. Parliamo ci cifre che non hanno precedenti nella storia della Formula 1 e che andrebbero valorizzate assai più di quanto accade.

Dietro al PU106 C è cresciuta la power unit della Ferrari: lo 059/5 si colloca al secondo posto, pur pagando le difficoltà iniziali di un team come quello di Haas che è al debutto in Formula 1 e deve ancora mettere a punto non solo la VF-16, ma anche il funzionamento della squadra, in pista come a casa.

Cresce anche la power unit Renault: a Viry Chatillon hanno promesso un salto di qualità di mezzo secondo al giro, ma il dato più confortante per i transalpini è che il motore francese non si rompe più.

Proprio come l'Honda che chiude la speciale classifica che riportiamo sotto, anche se i numeri dell'unità giapponese si stanno facendo più interessanti, dopo la moria di V6 Turbo nella prima sessione di test.

Km per power unit (1-4 marzo)
Km per power unit (1-4 marzo)

Photo by: Camille De Bastiani - CdeB DESIGN

 

 

 

 

 

 

 

 

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