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Analisi test Barcellona: Ferrari all'attacco, Mercedes in difesa

La Ferrari è stata la sorpresa della prima sessione di test invernali: la SF70H ha mostrato buone doti di base, mentre la Mercedes ha preferito nascondersi, puntando alla formazione di Bottas. Fra i top team delude la Red Bull Racing che è in ritardo.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08 and Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Foto di: XPB Images

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes F1 Team parla con il campione del mondo Nico Rosberg
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W08, powers away from a pit stop
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari, talks to the media
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, pneumatico Pirelli e paratia dell'ala posteriore
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, exits the pit lane ahead of Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Christian Horner, Red Bull Racing Team Principal with Dr Helmut Marko, Red Bull Motorsport Consultan
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

La prima sessione di test invernali a Barcellona promuove Ferrari e Mercedes, mentre rimanda Red Bull Racing. Bene Renault e Haas, bocciate Force India, Toro Rosso e McLaren. Questo in breve sintesi quanto abbiamo avuto modo di vedere sul circuito di Montmelò.

La premessa è che nessuna squadra ha cercato le prestazioni, ma tutti hanno lavorato per conoscere la nuova monoposto: il tempo di Valtteri Bottas che ha ottenuto un 1'19"705 con la Mercedes W08 dotata delle gomme Ultrasoft non è ancora significativo, dal momento che per andare forte con le nuove regole ci si aspetta di "bucare" il muro dell'1'18", impresa tutt'altro che impossibile, considerando il fatto che il miglioramento dalla pole dello scorso anno (Hamilton in 1'22"000) è già di 2"3.

Analizziamo qual è stato il comportamento delle tre squadre top dopo il debutto in pista...

 

Chilometri per team
Chilometri per team

Photo by: Camille De Bastiani

Mercedes ◊◊◊◊◊

La Mercedes ha raggiunto gli obiettivi che si era data: fare prendere confidenza a Valtteri Bottas con la W08. Il finlandese è salito in vetta alla classifica dei tempi grazie ad un treno di gomme Pirelli larghe ultrasoft, ma il suo approccio alle metodologie di lavoro del team di Brackley e, soprattutto, alle complesse procedure per il migliore sfruttamento della W08 è piaciuto molto, perché non è più un ragazzino, ma assimila molto.

La freccia d'argento è la macchina che ha sommato più chilometri in quattro giorni (2.597 km pari a 558 giri) con un solo motore, segno che la nuova power unit ha già raggiunto il target dell'affidabilità, ma senza mai cercare le prestazioni. Quello realizzato a Brixworth è un propulsore capace di 70 cavalli in più rispetto allo scorso anno: finora non sono stati sfruttati a dovere perché le misurazioni fonometriche che sono state fatte ai bordi della pista catalana hanno dimostrato che tanto Bottas che Hamilton hanno girato con un motore più sgonfio di 800/900 giri, senza mai sfondare il muro dei 12 mila giri di rotazione e con molto carico di carburante.

La nuova benzina della Petronas pare dia grandi risultati in termini di potere calorico, ma va cercata una adeguata mappatura del motore, altrimenti c'è il rischio di un sensibile aumento dei consumi.

I responsabili Mercedes hanno fatto sapere che già la prossima settimana vedremo una W08 molto rivista nelle superfici che sarà solo una prefigurazione della freccia d'argento che vedremo in Australia. C'è chi scommette che ci possa essere un salto di un secondo da martedì prossimo, solo di aerodinamica!

La squadra di Brackley ha già completato delle simulazioni di Gran Premio e ha svolto un lavoro di analisi sulle diverse mescole di gomme, improntando lo sviluppo sulle Soft, vale a dire il pneumatico di mezzo nell'offerta del carnet Pirelli, che sarà presente in tutti e venti i GP della stagione 2017. I due piloti si sono alternati al volante dell'unica macchina per mezza giornata per uno: solo Hamilton ha saltato il turno di venerdì mattina per un problema elettrico, mentre la pista era stata bagnata artificialmente per provare le gomme rain.

La sospensione anteriore con il pivot che disassa i bracci dal porta mozzo darà dei vantaggi aerodinamici, ma lascia qualcosa in termini di rigidezza e funzionamento meccanico: la W08 è terribilmente a suo agio nella percorrenza delle curve veloci, mentre mostra una maggiore difficoltà in quelle lente.

Ferrari ◊◊◊◊

La SF70H è una monoposto nata bene: l'equipe tecnica diretta da Mattia Binotto ha sfornato una Rossa che non dovrebbe far sfigurare il team di Maranello che esce da una stagione 2016 con le ossa rotte. La Ferrari per il momento ha scelto una politica del basso profilo: ha girato molto (coperta la distanza di 7 GP pari a 2179 km) senza mostrare grandi deficienze (Vettel è rimasto fermo sul rettilineo principale a pochi minuti dalla fine della giornata di mercoledì solo dopo aver fatto una prova di pescaggio del carburante).

La macchina del settantennale del Cavallino al momento sembra quella che sa sfruttare meglio le nuove gomme Pirelli: il fatto che Sebastian Vettel sia stato il pilota titolare che più si è dedicato allo sviluppo degli pneumatici larghi con le mule car, deve aver portato importanti informazioni al Reparto Corse. Il tedesco è parso anche fra i piloti più sensibili a voler raccogliere e dare informazioni ai tecnici della Bicocca, per interpretare nel modo migliore come vanno guidate queste macchine più muscolari.

Anche la Ferrari ha completato il poker di giorni con una sola power unit, rivelando che il motore "base" che è stato deliberato per Barcellona (a Melbourne dovrebbe arrivare la versione 2 di 3 che sono al banco) ha già una buona base di affidabilità. Questa unità non sarebbe stata parzializzata nelle prestazioni perché è nata più... cauta.

La SF70H ha colpito per le sue doti di trazione anche nel lento, mostrando, quindi, che anche senza sospensioni troppo alchimistiche è possibile trovare un buon bilanciamento meccanico. Il grosso salto in avanti è dovuto principalmente all'aumento del carico aerodinamico: le pance estreme che sono il frutto del lavoro di Cardile e Sanchez pare diano dei buoni risultati, anche se la qualità dell'impianto di raffreddamento che pesca l'aria molto in alto nelle pance va verificato con temperature più elevate.

L'altro dato positivo è la tenuta del cambio: la trasmissione in carbonio ha mantenuto il disegno del 2016, ma è stata irrobustita la scatola che l'anno scorso aveva delle flessioni. Il risultato è che non ci sono più state le frequenti rotture recenti. Un altro passo avanti importante nella ricerca delle prestazioni.

La squadra diretta da Maurizio Arrivabene pare abbia trovato nuove motivazioni e il semplice fatto che Kimi Raikkonen abbia voluto guidare per due giorni interi, senza cambiare i piani di lavoro, la dice lunga sulla motivazione che spinge i due piloti. Proprio il finlandese che non è più di primo pelo, ha dimostrato di essersi adeguatamente preparato anche fisicamente alle nuove F.1 più impegnative.

Red Bull ◊◊◊

La Red Bull era attesa come lo spauracchio dei test di Barcellona e, invece, non ha affatto entusiasmato. La macchina di Adrian Newey è frutto di un progetto low drag (cerca la minima resistenza aerodinamica) ma al di là di una forma a chiglia molto estrema, specie nel posteriore, non ha certo fatto sognare.

Il muso con il... buco permette di alimentare agevolmente l'S-duct e raffreddare l'elettronica, ma in particolare riduce il bloccaggio aerodinamico che è generato dal nasino.

Il timore degli avversari è che la RB13 sia ancora in una veste molto embrionale (a dispetto di quanto va dicendo Helmut Marko, secondo il quale la macchina di Milton Keynes si è già mostrata nella sua configurazione giusta). I "bibitari" si riservano qualcosa di importante per Melbourne, convinti di poter stupire anche possedendo un motore Renault (rinominato Tag Heuer) che non è in grado (almeno per ora) di rivaleggiare con Mercedes e Ferrari.

I motoristi di Viry Chatillon sono alle prese con diversi problemi da risolvere: alla ricerca di un incremento della potenza hanno alleggerito molte parti che adesso non sono in grado di raggiungere l'adeguata affidabilità per avere una vita di cinque Gran Premi (si possono usare solo quattro unità per pilota).

L'installazione estrema della power unit Renault sulle tre macchine fornite (a quella ufficiale si aggiunge anche la Toro Rosso) ha determinato la rottura degli scarichi su tutte, sebbene questo componente sia realizzato da tre fornitori diversi. A questi guai si aggiungono quelli di lubrificazione: per evitare delle rotture seriali e nel tentativo di fare chilometri, la Red Bull ha girato con un motore parzializzato nella potenza.

Il distacco di oltre un secondo che Max Verstappen e Daniel Ricciardo hanno preso dalla Ferrari è pesante così come preoccupano solo i 1369 percorsi dalla Red Bull. Ma è evidente che c'è qualcosa che non quadra: una squadra che si è candidata come sfidante della Mercedes nella lotta per il titolo, non può avere prestazioni analoghe a quelle della Renault che cerca di risalire la china dal nono posto della classifica Costruttori nel 2016.

La Casa francese ha sicuramente fatto un importante salto di qualità con la R.S.17, ma per il semplice fatto che Jolyon Palmer si sia infilato con la monoposto gialla e nera di Esntone fra le due RB13 la dice lunga sul fatto che a Milton Keynes si sono tenuti degli assi nel taschino. Ma gli sguardi perplessi di Verstappen e Ricciardo erano parecchio indicativi...

 

Miglior giro per pilota
Test di Barcellona: il riepilogp dei tempi

Photo by: Camille De Bastiani

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