Analisi tecnica: ecco come la Ferrari ha raggiunto la Mercedes in Bahrain
La squadra del Cavallino era arrivata a Sakhir soddisfatta del successo ottenuto in Australia, ma i tecnici sapevano che c'era ancora da fare sulla SF71H: ecco le modifiche che hanno permesso a Vettel di vincere il secondo GP.
Foto di: Sutton Motorsport Images
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Ferrari è arrivata in Bahrain carica per la vittoria nel Gran Premio d'Australia, ma i tecnici diretti da Mattia Binotto sapevano che c’era molto lavoro di sviluppo da fare sulla SF71H.
Perché se la Rossa era parsa chiaramente una sfidante della Mercedes, il suo passo e alcune incertezze nella guidabilità messe in risalto da Sebastian Vettel nel primo GP, lasciavano capire che c’era bisogno di altri interventi per renderla competitiva.
Le modifiche all'ala anteriore e nell'area delle bargeboard sono servite a costruire il risultato di Sakhir che ha sorpreso le Mercedes.
Ala anteriore
La Ferrari si è presentata alla gara di apertura in Australia portandosi dietro alcuni dubbi emersi nei test invernali e, infatti, aveva sfruttato le prove libere per effettuare delle prove comparative fra l’ala anteriore 2018 e quella 2017 (di Austin) dalle specifiche molto simili.
L'ala utilizzata durante l'ultima parte del 2017 (riquadro in alto a destra) aveva aiutato a migliorare la pitch sensitivity e la generazione del vortice Y250 curvando il bordo d’entrata del profilo principale (con frecce).
L'ala 2018 lavora con la stessa linea di principio, tuttavia è alimentata dagli slot che sono visibile sul profilo principale.
I dubbi che la Ferrari aveva avuto in Australia sono stati messi da parte in Bahrain, poiché la squadra ha iniziato a tagliare i flap per adattarli ai livelli di carico richiesti dal circuito di Sakhir.
Anzi, il team del Cavallino ha anche incrementato la rigidità del secondo elemento dal profilo principale (freccia bianca), visto che è stata montata un'altra striscia di metallo.
Ciò significa che quando aumenta il carico sull'ala, gli elementi inferiori del profilo principale non flettono come i flap superiori, riducendo in parte l'instabilità aerodinamica che si era verificata in precedenza specie nello spazio di frenata.
Sebastian Vettel aveva parlato in Australia di mancanza di fiducia nella parte anteriore della vettura, e questa sensazione poteva essere collegata al problema dell'ala anteriore e all’instabilità del fondo nel posteriore.
Bargeboard modificata
L’area compresa tra le ruote anteriori, le pance laterali e il bordo d'attacco del fondo è considerata quella in grado di offrire il maggiore incremento del carico aerodinamico dal cambio di regolamento 2017.
Questo è il motivo per cui tutti i team hanno concentrato i loro sforzi nello sviluppo di nuove soluzioni in questa zona delle monoposto al fine di migliorare le prestazioni.
La SF71H non è solo un'evoluzione della macchina dell’anno prima, perché l'aumento di passo ha permesso di aprire nuove vie di sviluppo in quest’area cruciale della vettura. I bargeboard e gli altri numerosi elementi aerodinamici che vi sono associati sono stati modificati per massimizzare le prestazioni.
Nel confronto tra la SF71H e la SF70H nella versione vista dalla Malesia in poi mostra come la Ferrari abbia ottimizzato la configurazione del bargeboard.
L'elemento anteriore (freccia rossa) introdotto a Sepang è stato mantenuto. Tuttavia, il suo disegno è stato modificato per sfruttare il maggiore spazio disponibile grazie all’incremento dell’interasse.
Dietro a questo elemento si osserva la fila dei mini-flap (freccia blu) che è stata allungata incrementando la loro più influenza sul flusso d'aria che li attraversa.
Gli aerodinamici di Maranello, inoltre, hanno preso spunto dalle soluzioni Mercedes e hanno introdotto anche dei “funghetti” verticali che altro non sono dei deviatori di flusso aggiuntivi particolarmente utili quando la Rossa è in imbardata. Si notano anche gli elementi più esterni a forma di falce (freccia nera) che sono stati rivisti.
Da segnalare anche i tre “coltelli”, che non si vedono in questi disegni, che la Ferrari ha montato nel bordo d’entrata del fondo rialzata, riprendendo un altro concetto che si era visto per la prima volta sulla Mercedes W08 e che poi successivamente era stato adottato anche dalla Red Bull nell’aggiornamento della RB13 dal GP d’Ungheria in poi e anche sulla Force India in Messico.
Questi “coltelli” aiutano a stabilizzare il flusso d'aria turbolento che impatta sul fondo, migliorando l’andamento dei filetti verso il diffusore posteriore.
Secondo quanto riferito dai piloti, la Ferrari aveva palesato delle instabilità aerodinamiche in Australia per un problema dovuto al fondo 2018 dotato di due canali scavati ai lati della trasmissione.
Stando alle indiscrezioni una nuova soluzione si vedrà in questo weekend Cina, ma intanto il team aveva apportato alcune modifiche minori nella parte centrale dell’estrattore visto brevemente in Bahrain, come si osserva nel video.
Tutto questo lavoro sembra aver reso la SF71H più bilanciata in Bahrain: il risultato o si è visto perché Sebastian Vettel è riuscito a prolungare la vita delle gomme medie potendo fare una sola sosta per vincere il secondo GP di fila…
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