Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera

Analisi motori: dopo i test c'è allarme in Renault e Honda

Mercedes e Ferrari hanno concluso la prima sessione di test invernali a Barcellona disponendo di un solo motore per team (la Sauber che utilizza il vecchio 061 ne ha rotto uno), mentre Renault e Honda hanno avuto seri guai di affidabilità.

Chilometri per power unit

Chilometri per power unit

La Mercedes ha sommato la distanza di ben otto Gran Premi con il motore che è stato montato sulla freccia d'argento nei quattro giorni di test collettivi svolti a Barcellona. La Casa di Brixworth ha raccolto interessanti informazioni anche da Force India e Williams, vale a dire i due team clienti che hanno girato di meno, totalizzando 4.879 km, vale a dire una media di 1.626 km per power unit.

Mercedes non gira al massimo regime?

 

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08

Photo by: LAT Images

 

La Force India ha avuto un problema allo scarico nel primo giorno e poi la VJM10 si è messa a marciare come un orologio, mentre in casa Williams i problemi non sono venuti dalla meccanica, ma dall'inesperienza di Lance Stroll che ha collezionato un paio di uscite, la seconda delle quali non ha permesso al team di Grove di prendere parte all'ultimo giorno di collaudi per un danno che il canadese ha causato alla scocca della FW40.

Sulla W08 alcune rilevazioni fonometriche hanno messo in evidenza che i nuovi sei cilindri non hanno girato con piena potenza, avendo un margine sensibile per far crescere le prestazioni.

Promosso il Ferrari 062

 

Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H

Photo by: XPB Images

Possono essere soddisfatti anche a Maranello: il motore 062 ha mostrato di essere subito affidabile mettendo insiene 3.776 km con solo due squadre, la Haas e la Scuderia, con una distanza media di 1.888 km percorsi che risulta superiore a quella dei motori Mercedes.

Da apprezzare anche il lavoro di fondo svolto dalla Sauber con la C36 dotata dei vecchi motori Ferrari 061. Gli svizzeri hanno dovuto fare i conti con un propulsore che si è rotto un po' a sorpresa, ma Marcus Ericsson e Antonio Giovinazzi hanno potuto girare con una certa regolarità cumulando 1.620 km.

Renault: guai agli scarichi e alla lubrificazione

 

Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17
Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team RS17

Photo by: XPB Images

Le cose sono state molto più complicate in Casa Renault dove c'era molta attesa per il debutto del nuovo motore R.E.17: tutti e tre i team (Renault, Red Bull Racing e Toro Rosso) hanno avuto problemi con gli scarichi, un componente che è realizzato da fornitori diversi e che evidenzia come ci debba essere qualche difficoltà da risolvere nell'installazione della power unit. 

Oltre ai guai emersi dai terminali, si sono evidenziati anche dei cedimenti nell'impianto di lubrificazione: Carlos Sainz mercoledì pomeriggio è rimasto all'improvviso senz'olio per cui si è rotto il motore perché l'allarme di telemetria non sarebbe stato visto in tempo. Le cose sono andate peggio il giorno dopo quando la power unit ha ceduto dopo l'installation lap!

I tecnici di Viry Chatillon coordinati da Remy Taffin hanno preparato delle mappature di motore più conservative e alla fine il propulsore transalpino ha messo nel carniere 3.585, con una media di 1.195 km per ciuascun team. Onestamente, viste le premesse, poteva andare peggio, ma il vero potenziale della RB12 e della STR12 è rimasto nascosto, mentre sembra aver fatto un bel salto in avanti la R.S.17 ufficiale.

I francesi hanno dovuto rinunciare alla versione del loro motore più spinta (e leggera), rispolverando alcune soluzioni del 2016 nella speranza di non cadere in una moria di motori come era accaduto nel 2014 all'avvio dell'era dei motori ibridi.

Honda ha usato tre motori sulla MCL32

 

Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32 pushed down the pit lane by mechanics
Stoffel Vandoorne, McLaren MCL32 spinto in pit lane dai suoi meccanici

Photo by: XPB Images

Il peggio, invece, è venuto dalla Honda: la McLaren con la MCL32 ha dovuto usare tre power unit per completare in quattro giorni 968 km. Le premesse dei giapponesi, che hanno rifatto totalmente la power unit puntando su un'architettura simile a quella della Mercedes con compressore e turbo separati e montati agli estremi del sei cilindri, erano altre.

Nell'ultimo giorno si è visto Vandoorne girare con più continuità sfruttando anche la pista bagnata, perché il propulsore è stato fortemente parzializzato sul rettilineo principale con una mappatura elettronica molto conservativa: il giovane pilota belga transitava davanti al traguartdo a 275,5 km/h mentre gli altri procedevano quasi 10 km/h all'ora più forte...

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Mercedes: è l'olio che additiva la benzina durante la qualifica?
Articolo successivo Honda: Simon ha chiuso il rapporto di consulenza sul motore F.1

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera