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Analisi aerodinamica: con la pioggia si visualizzano i flussi e i vortici

Il rettilineo di Barcellona quando piove si trasforma in una sorta di galleria del vento all'aperto nella quale è possibile notare l'andamento dei flussi e la generazione dei vortici intorno alle monoposto. Fatevi un'idea di come lavorano...

Fernando Alonso, McLaren MCL33

Foto di: Sutton Motorsport Images

Il tracciato di Barcellona è considerato una sorta di galleria del vento all'aperto perché il lungo rettilineo di 1.200 metri permette di verificare se i dati della galleria del vento e del simulatore corrispondono con quelli della pista, mentre il tratto guidato consente di fare delle importanti valutazioni sull'assetto meccanico.

La pioggia di questi giorni a Montmelò ha permesso agli osservatori che non dispongono de... i numeri tenuti gelosamente nascosti nei Sancta Sanctorum delle varie factory, di fare alcune valutazioni per capire le monoposto 2018.

Nell'immagine in alto è ripresa la McLaren MCL33 con alla guida Fernando Alonso: la fotografia di Lat Images è significativa perché mostra come le goccioline di acqua seguano l'andamento dei flussi di aria, dando una visione di quelli che sono i vortici che investono una F.1 e qual è lo sforzo che fanno i tecnici per evitare che si possano generare dei bloccaggi aerodinamici.

Se osservate la "papaja" dello spagnolo nella parte anteriore potrete verificare come dalla ruota anteriore si stacchi una vistosa scia di acqua: quella è la zona più turbolenta della macchina e gli aerodinamici fanno il possibile perché quei filetti "sporchi" non arrivino sul corpo della vettura distruggendo tutto il lavoro di ricerca svolto nel wind tunnel e al CFD.

La McLaren, in effetti, nell'anteriore sembra che abbia fatto un buon lavoro per indirizzare i vortici lontano dalla pancia: sia le turbolenze della ruota che il flusso orientato dai bargeboard e dai deviatori di flusso escono dalla superficie del fondo e si uniscono per passare all'esterno, lasciando "lavorare" i filetti puliti .

Nel posteriore, invece, le cose cambiano un po', perché la MCL33 non riesce a far "saltare" la ruota posteriore dal vortice d'acqua che, in parte, s'infrange sulla gomma. La scia della McLaren è molto lunga dietro alla macchina e si chiude a freccia dando una chiara percezione di quella che può essere la perdita di carico quando un'altra monoposto si avvicina a quella che sta davanti.

La foto, inoltre, mostra chiaramente qual è l'influenza dell'estrattore posteriore perché dallo scivolo si erge un muro di goccioline d'acqua che arrivano ad un'altezza considerevole, mantenendo un... getto che si estende per molti metri dietro alla macchina. Il posteriore sembra meno efficiente rispetto al davanti, sebbene la MCL33 disponga di una sospensione posteriore che ha spostato il puntone proprio per evitare che possa generare un bloccaggio a costo di avere una minore rigidezza strutturale.

Per darvi un metro di paragone vi mostriamo una foto della Red Bull RB14 colta in un momento di pioggia meno intenso: non vogliamo fare un confronto per dire che la monoposto di Adrian Newey sia migliore della McLaren (parlano i tempi sul giro...), ma le turbolenze che avvolgono la vettura guidata da Daniel Ricciardo sono decisamente più "gestite" dall'aerodinamica della macchina...

 

Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14

Photo by: Sutton Motorsport Images

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