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Alonso confida nel potenziale della Ferrari per Montreal

Secondo lo spagnolo la 150° Italia dovrebbe adattarsi bene al tracciato canadese

Dopo il secondo posto conquistato tra i marciapiedi di Montecarlo, Fernando Alonso sembra intenzionato a confermarsi al vertice anche a Montreal, con una convinzione importante: quella secondo cui la Ferrari 150° Italia dovrebbe essere particolarmente competitiva anche sul tracciato che ospita il Gp del Canada. Il pilota spagnolo ne ha spiegato i motivi sul blog che aggiorna sul sito ufficiale della Casa di Maranello: "Pur avendo dei tratti molto veloci, sul tracciato canadese vanno bene le macchine che salgono sui cordoli senza scomporsi troppo e che sono in grado di avere una buona trazione in uscita dalle curve lente, caratteristiche che fanno parte dei punti di forza della 150° Italia. Qui l’efficienza aerodinamica, al momento il nostro tallone d’Achille, è meno rilevante e quindi pensiamo di poter avere più chance di lottare per le prime posizioni". Il vice-campione del mondo poi ricorda anche l'importanza dei freni su questa pista: "Anche i freni sono un elemento fondamentale su questo circuito: bisognerà lavorare bene durante le prove libere per capire quale sia il giusto livello di raffreddamento in modo da evitare il rischio di trovarsi in difficoltà in gara". Pure le gomme rappresenteranno un punto interrogativo, ma Fernando sembra abbastanza convinto che assisteremo nuovamente a parecchi pit stop: "Anche a Montreal disporremo delle due gomme più morbide preparate dalla Pirelli, la Soft e la Supersoft. L’anno scorso questa fu una delle poche gare in cui si videro più pit-stop rispetto alla tradizionale sosta unica perché il degrado degli pneumatici è piuttosto alto. Anche se le Pirelli sono diverse dalle Bridgestone, non credo che assisteremo a qualcuno che riuscirà ad arrivare fino in fondo con un solo cambio gomme, com’è successo a Monaco. Come abbiamo visto quest’anno, sarà importante individuare il momento giusto per fare il pit stop in modo da non perdere troppo tempo rispetto all’avversario diretto". Infine, ovviamente c'è curiosità per la possibilità di utilizzare in gara l'ala posteriore mobile in due punti differenti del circuito: "Per la prima volta quest’anno avremo due punti in cui la domenica sarà possibile usare il DRS: il primo dopo il tornante della curva 10, il secondo sul rettilineo dei box. Sono curioso di vedere cosa accadrà: sulla carta chi sarà riuscito a superare già nella prima zona avrà poi un bel vantaggio perché potrà riutilizzare l’ala mobile anche sul rettilineo principale, pur essendo già davanti all’avversario diretto". Insomma, nonostante tutte queste incognite, la speranza è di riuscire a ritrovare il gradino più alto del podio: "L’anno scorso sono riuscito a salire sul podio ma lasciammo Montreal con la precisa sensazione di meritare di più del terzo posto finale. Ci furono un paio di episodi sfavorevoli che ci impedirono di cogliere quel successo che era alla nostra portata. Anche a Monaco, dieci giorni fa, avevamo la possibilità di vincere e sarebbe bello poterci riuscire qui perché la vittoria ci manca da troppo tempo ormai. Sarà molto difficile perché mi aspetto una McLaren ed una Red Bull molto forti ma non dobbiamo dare nulla per scontato".

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