Alonso: "Al posto di Vettel avrei vinto? Impossibile da dire, Seb è un campione"
Il due volte campione del mondo, intervistato da Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera, ha analizzato la sua carriera in F1 ed ha elogiato Vettel affermando "non è mai facile quando hai addosso attenzioni e tensioni così rilevanti".
Fernando Alonso, McLaren
Steven Tee / Motorsport Images
Il 2019 di Fernando Alonso è iniziato come meglio non poteva. Dopo l’addio, o forse l’arrivederci, al mondo della Formula 1, il pilota spagnolo è riuscito a conquistare il successo alla 24 Ore di Daytona insieme a Jordan Taylor, Kamui Kobayashi e Renger van der Zande al volante della Cadillac del Wayne Taylor Racing.
In una gara interrotta a due ore dal termine a causa di un violento nubifragio che ha reso impraticabile il tracciato, Alonso ha fatto la differenza proprio sul bagnato, mettendo pressione a Felipe Nasr sino ad indurlo all’errore decisivo poco prima dello stop alle operazioni dato con lo sventolare della bandiera rossa.
In una bella intervista concessa al Corriere della Sera, a firma di Giorgio Terruzzi, Alonso ha parlato del passato, del presente e del futuro della sua carriera senza chiudere definitivamente le porte ad un ritorno in Formula 1.
“Ho sempre detto hasta luego, arrivederci – ha dichiarato Alonso - Ora ho una nuova sfida da affrontare con gli strumenti adatti per vincerla mentre in F1 non c’erano le condizioni per fare altrettanto. Non ho programmi per il 2020. Certo, vincere un terzo titolo sarebbe la gioia più grande”.
Lo spagnolo è poi tornato indietro ed ha analizzato le scelte non sempre corrette effettuate durante la sua permanenza in F1.
“Ho corso con squadre non competitive e ho commesso qualche sbaglio. Per esempio lasciare la McLaren nel 2007 o pensare che la Honda potesse competere meglio. Ho corso con la Ferrari e la Ferrari significa il massimo comunque. L’ho lasciata ma da allora i nostri bilanci sono simili, non siamo riusciti a vincere insieme così come da separati”.
Nonostante la lontananza da un mondo che l’ha visto protagonista per ben 18 anni, Alonso continuerà a seguire la Formula 1 anche se nell’insolito ruolo di spettatore ed ha già indicato chi, tra i piloti presenti in pista, terrà particolarmente d’occhio.
“Io seguirò Kubica. La sua storia è straordinaria. Non ha nulla da perdere e io non perderò una sua mossa. Poi, Leclerc sulla Ferrari. È giovane, intelligente, ha talento. Sono curioso di vedere se il ciclo Mercedes finirà. Sento che il momento è vicino”.
Proprio al giovane monegasco scelto dalla Ferrari per prendere il posto di Kimi Raikkonen, Alonso ha voluto riservare alcuni consigli …
“Credo debba assecondare carattere e talento. Imparare a fare punti, ad aiutare la squadra, pensare che i Mondiali si decidono tra luglio e settembre. Non avere fretta e tenere sotto controllo l’eccitazione, l’emozione”.
Alonso si è poi espresso favorevolmente sul cambio al vertice in Ferrari lodando la scelta del team di Maranello di puntare su Mattia Binotto.
“Mattia ha dimostrato le sue doti di leader, ha in mano la gestione tecnica. Farà di tutto per rendere la Ferrari ancora più forte”.
Fernando, poi, ha posto fine alle discussioni secondo le quali se ci fosse stato lui al posto di Vettel al volante della SF71H il titolo iridato non sarebbe sfuggito.
“Sono discorsi troppo difficili. Chi è davanti, lotta per vincere e ha sempre tutto da perdere. E tutti sbagliamo. Forse ha perso punti importanti ma anche Hamilton li ha persi e comunque Vettel ha fatto molto meglio di Raikkonen, ha lottato sino alla fine, è un campione. Quando vinceva 4 titoli Mondiali tutti parlavano di lui come di un fenomeno e adesso accade lo stesso con Hamilton. La verità è che non è mai facile quando hai addosso attenzioni e tensioni così rilevanti”.
Alonso, infine, ha rivolto un pensiero alla prossima sfida che lo attende per entrare nell’Olimpo dei più grandi del Motorsport, la 500 Miglia di Indianapolis.
“Ho sfiorato il successo nel 2018, ci riprovo quest’anno. È una roulette: fortuna, contrattempi, incidenti. Molti hanno vinto quando pensavano di perdere e viceversa. Servono tempo e pazienza”.
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