Al termine di una bellissima battaglia in famiglia, l'
Audi ha monopolizzato le prime due posizioni della
12 Ore di Sebring, gara quest'anno valida esclusivamente come prova di apertura dell'
American Le Mans Series, e in questo modo ha centrato la sua 11esima affermazione nella classica della Florida.
Alla fine la vittoria è andata alla
R18 e-tron quattro numero 1, ovvero quella affidata a
Marcel Fassler, Benoit Treluyer ed Oliver Jarvis, che ha preceduto sul traguardo la vettura gemella di
Lucas di Grassi, Tom Kristensen ed Allan McNish per meno di otto secondi, con il sorpasso decisivo arrivato nella penultima ora di gara. Va detto comunque che, complice l'assenza della
Toyota, il successo della Casa di Ingolstadt veniva dato quasi come scontato, anche se nelle gare di durata non si può mai sapere.
Sul gradino più basso del podio è salita la
Lola-Toyota della Rebellion Racing affidata a
Nicolas Prost, Nick Heidfeld e Neel Jani, che non ha avuto assolutamente il passo per battagliare con le due LMP1 tedesche, che l'hanno preceduta di 5 giri, e che probabilmente non avrebbe avuto neppure quello per finire davanti ai campioni in carica dell'
ALMS: la
HPD della Pickett Racing (Graf/Luhr/Dumas) ha infatti pagato a caro prezzo un paio di stop and go da 60 secondi piuttosto dubbi, dovendo accontentarsi della quarta piazza a 6 giri.
Se in classe LMP1 c'è stata la doppietta Audi, in classe
LMP2 è stata la
Level 5 Motorsports a vestire i panni della dominatrice, piazzando un fantastico 1-2 con le due
HPD, che hanno chiuso rispettivamente al sesto ed al settimo posto assoluto. Ad ottenere il successo di classe è stata quella di
Tucker/Franchitti/Briscoe, che sul traguardo ha preceduto di 1 giro quella di
Tucker/Hunter-Reay/Pagenaud. Tre giri più indietro ha completato il podio la
Zytek-Nissan della Greaves Motorsport (Kimber-Smith/Zugel/Lux). Per concludere il tema prototipi, nella
classe LMPC c'è stata poi l'affermazione della
Mathiasen FLM, nona assoluta con
Cheng/Guasch/Ostella.
Successo in rimonta della
Corvette di Gavin/Milner/Westbrook nella
classe GT: la vettura americana, rallentata da uno stop obbligato per sostituire le luci posteriore e da un contatto di
Westbrook con una vettura più lenta, ha dovuto inseguire praticamente per tutta la distanza, ma ha trovato il sorpasso vincente sulla
Ferrari 458 della Risi Competizione (Bruni/Malucelli/Beretta) quando mancava meno di un quarto d'ora all'arrivo.
Bruni sembrava in grado di poter controllare la sua leadership, ma ha iniziato ad accusare un fastidioso dolore alla schiena, quindi la squadra ha preferito sostituirlo con
Malucelli per l'ultimo stint e qui l'esperienza ha fatto la differenza: quest'ultimo era un rookie della classica della Florida e si è un po' perso nel traffico, favorendo la risalita degli avversari.
Sul terzo gradino del podio, un giro più indietro, è salita poi la
Porsche della Falken con Henzler/Sellers/Tandy, mentre la nuovissima
BMW Z4 ha esordito conquistando la "medaglia di legno":
Auberlen/Martin/Muller hanno chiuso in quarta posizione a tre giri dai vincitori di classe. Infine, nella
GT Challenge si è assistito al successo della
Porsche della Alex Job Racing (MacNeil/Bleekemolen/von Moltke), arrivato anche questo con meno di un giro di vantaggio su quella della
Flying Lizard (Canache/Pumpelly/Edwards).
ALMS - 12 Ore di Sebring - Classifica finale
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