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Alfa Romeo: rinomina il motore Ferrari per pagare solo Leclerc?

Marchionne è interessato a riportare il Biscione in F.1 e per farlo sponsorizza il giovane monegasco, mentre per completare l'en plein con Giovinazzi servono soldi che al momento non ci sono, per cui Ericsson resta il secondo favorito.

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio

Sergio Marchionne, CEO FIAT
Charles Leclerc, Sauber
Pascal Wehrlein, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber
Alfa Romeo P3
Didier Pironi, Ferrari 126C2 precede Andrea de Cesaris, Alfa Romeo 182
Giuseppe Farina, Alfa Romeo
Il Quadrifoglio dell'Alfa Romeo
Giuseppe Farina, Alfa Romeo

L’attenzione mediatica che solitamente è concentrata sul mercato piloti ha dirottato i riflettori sugli ultimi due volanti ancora non ufficialmente assegnati per il Mondiale 2018, ovvero il sedile in Williams al fianco di Lance Stroll e quello in Sauber come compagno di squadra di Charles Leclerc.

In realtà il monegasco non è ancora stato annunciato dalla squadra svizzera come pilota 2018, ma ormai non ci sono più dubbi sul suo esordio in Formula 1 con la Sauber a Melbourne il prossimo mese di marzo.

Le due situazioni ancora in via di definizione sono tutt’altro che di secondo piano, perché coinvolgono due storie che vanno al di là di un semplice accordo team-pilota.

Da una parte c’è il sempre più probabile ritorno in Formula 1 di Robert Kubica, dall’altra un non meno affascinante rientro, ovvero quello del marchio Alfa Romeo. Quando si parla della casa del Biscione si risvegliano sempre frotte di appassionati sparsi in tutto il mondo, e con essi un interesse mediatico che sorprende.

Al momento il logo Alfa Romeo è presente sulle fiancate delle due Ferrari, un’operazione promozionale che nulla aggiunge agli aspetti legati al marketing. Ora…. non si parla certo di un ritorno alla vita del reparto Corse della Casa milanese, ma nelle settimane scorse sono trapelate indicazioni di un coinvolgimento più corposo del marchio Alfa in Formula 1, grazie ad un un’operazione in via di svolgimento con la Sauber.

Lo sorso settembre si era appreso di una visita nella sede di Hinwil (quartier generale della Sauber) del Presidente Sergio Marchionne, a conferma di un interessamento diretto dei vertici di Ferrari e FCA per un possibile accordo.

Molti gli scenari ipotizzati: potrebbe trattarsi di una collaborazione limitata alla fornitura della power unit rinominata e di Leclerc, così come potrebbe essere in cantiere un accordo di respiro più ampio sul fronte tecnico con il coinvolgimento anche di Antonio Giovinazzi, che andrebbe a comporre una line-up tutta formata da giovani del vivaio Ferrari.

O potrebbe esserci un coinvolgimento anche sull’assetto societario della squadra, che garantirebbe a  Ferrari-FCA un ampliamento sull’influenza nelle sale in cui si discutono regolamenti e assetti futuri della Formula 1.

L’ipotesi più accreditata al momento è però quella di una fornitura della power unit Ferrari con il marchio “Alfa Romeo”, cosa non inedita in Formula 1 (la power unit Renault che equipaggia la Red Bull è registrata come Tag-Heuer). Magari con un impatto maggiore sulla livrea della monoposto, e con un richiamo al passato sportivo di quella che fu la Casa del Portello.

Siamo ormai alla stretta finale, ed è possibile che la squadra svizzera possa annunciare i suoi due piloti 2018 nel contesto del weekend di Abu Dhabi.

Possibile, ma non certo, perché le trattative sono complesse, e la candidatura di Marcus Ericsson sembra essere riemersa prepotentemente, grazie ad un supporto economico che il pilota svedese potrebbe garantire al team.

La sola fornitura della power unit (anche completamente gratuita e con l’integrazione del cambio) non basterebbe per potersi assicurarsi entrambi i sedili, rendendo necessario l’eventuale supporto di ulteriori sponsor per integrare il budget. Se si completerà questo quadro, Giovinazzi potrà sorridere, viceversa per il pilota italiano serviranno dei piani alternativi...

 

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